Il decreto flussi è un atto del governo italiano che stabilisce annualmente le quote di ingresso per i cittadini stranieri non comunitari che intendono lavorare in Italia in modo subordinato, autonomo o stagionale
Cos’è il decreto flussi? Il “Decreto Flussi” (DPCM del 29 dicembre 2022) è una normativa ministeriale varata dal governo con l’obiettivo di stabilire il numero di lavoratori stranieri ammessi in Italia per motivi lavorativi. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 gennaio 2023.
Il nuovo Decreto prevede una quota massima di ingressi pari a 82.705 lavoratori stranieri, di cui 44.000 posti destinati agli ingressi stagionali. Le quote fissate per gli ingressi per lavoro non stagionale e autonomo sono 38.705 unità, di cui la maggior parte (30.105 unità) riservata ai lavoratori subordinati non stagionali nei settori dell’autotrasporto, dell’edilizia, del turismo-alberghiero, della meccanica, delle telecomunicazioni, del comparto alimentare e della cantieristica navale.
Cos’è il decreto flussi?
Il decreto flussi è un atto del governo italiano che stabilisce annualmente le quote di ingresso per i cittadini stranieri non comunitari che intendono lavorare in Italia in modo subordinato, autonomo o stagionale.
Sono previste quote privilegiate per i cittadini provenienti da Stati che hanno sottoscritto accordi di riammissione con l’Italia, nonché per i cittadini di origine italiana iscritti in apposite liste presso le rappresentanze diplomatiche e consolari italiane all’estero. Inoltre, il decreto può prevedere limitazioni all’ingresso per i cittadini di paesi che non collaborano nella lotta all’immigrazione clandestina e alla riammissione degli espulsi.
Il Decreto flussi definisce ogni anno il numero massimo di cittadini stranieri non appartenenti all’Unione Europea che possono entrare in Italia per lavorare. Questo provvedimento prevede quote di ingresso distinte per i lavoratori stagionali, autonomi e subordinati non stagionali, nonché per la conversione dei permessi di soggiorno rilasciati per studio o lavoro stagionale in permessi di lavoro subordinato non stagionale.
Per avviare la procedura, il datore di lavoro, italiano o straniero residente in Italia, deve inviare la richiesta di nulla osta per l’assunzione di un lavoratore extracomunitario allo Sportello Unico per l’Immigrazione competente. La domanda può essere presentata solo dopo la pubblicazione del decreto flussi e seguendo le istruzioni disponibili sulla piattaforma online.
Le richieste di nulla osta vengono esaminate in ordine cronologico di presentazione, attraverso un’istruttoria che coinvolge l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e l’Ufficio Immigrazione della Questura. L’Ispettorato verifica la validità delle condizioni contrattuali contenute nella domanda, mentre l’Ufficio Immigrazione verifica le condizioni di ammissibilità del lavoratore nel territorio Schengen.
Una volta completata la procedura e ottenuto il nulla osta, la rappresentanza diplomatico-consolare italiana nel paese di origine del lavoratore straniero riceve l’autorizzazione a rilasciare il visto per l’ingresso in Italia.
Come richiedere l’ingresso?
La richiesta può essere effettuata solo online. È possibile fare la richiesta autonomamente o rivolgersi a associazioni e patronati che offrono questo servizio gratuitamente.
Come richiedere il visto per lavoro tramite il Decreto Flussi:
Dopo la pubblicazione del Decreto Flussi, il datore di lavoro (nel caso di lavoro subordinato o stagionale) o il cittadino straniero (nel caso di lavoro autonomo) devono presentare la richiesta di Nulla Osta presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione competente, entro i tempi previsti dal decreto stesso.
Il Nulla Osta è il documento necessario per richiedere il visto per l’ingresso in Italia. La richiesta di Nulla Osta deve essere presentata attraverso una procedura telematica disponibile sul sito del Ministero dell’Interno, dove sono disponibili anche le istruzioni per la corretta compilazione della procedura.
Dopo aver presentato la richiesta, lo Sportello Unico per l’Immigrazione effettuerà i necessari controlli e invierà il Nulla Osta al lavoro alla rappresentanza diplomatico-consolare italiana presente nel paese di origine del richiedente. La rappresentanza diplomatica autorizzata rilascerà poi il visto per l’ingresso in Italia.
Cosa accade dopo la presentazione della domanda? Quanto tempo bisogna attendere?
La Questura esamina la domanda per verificare eventuali motivi di ostacolo al rilascio del nulla osta nei confronti del lavoratore o del datore di lavoro. Lo Sportello Unico per l’Immigrazione, una volta acquisito il parere dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro sulla validità delle condizioni contrattuali e sulla capacità economica dell’impresa, nonché verificata la disponibilità delle quote e sentito il parere della Questura, convoca il datore di lavoro entro 60 giorni dalla presentazione della domanda (anche se nella pratica potrebbero essere necessari tempi più lunghi) per la presentazione dei documenti richiesti, il rilascio del nulla osta e la firma del contratto di soggiorno.
Il nulla osta ha una validità di non oltre 6 mesi dalla data di rilascio. A questo punto, il lavoratore straniero deve richiedere il visto presso i consolati del suo paese di origine. Il Consolato, entro 30 giorni dalla richiesta, comunica al lavoratore la proposta di contratto di soggiorno per lavoro e rilascia il visto d’ingresso e il codice fiscale. Una volta ottenuto il visto, il lavoratore può entrare in Italia.
Cosa bisogna fare una volta entrati in Italia?
Dopo l’ingresso in Italia, il lavoratore straniero deve recarsi presso lo Sportello Unico competente entro 8 giorni lavorativi. Dopo aver verificato la documentazione, lo Sportello consegna al lavoratore il certificato di attribuzione del codice fiscale. Il lavoratore straniero deve poi sottoscrivere il contratto di soggiorno per lavoro senza apportare modifiche o condizioni e il contratto viene conservato presso lo Sportello Unico. Inoltre, lo Sportello Unico aiuta il lavoratore straniero a compilare il modulo di richiesta del permesso di soggiorno e lo invia alla Questura competente tramite un apposito kit presso l’ufficio postale. Per maggiori informazioni, si consiglia di consultare il portale.
Le ultime novità
Secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Decreto Flussi più recente prevede una novità importante: il datore di lavoro deve verificare presso il Centro per l’Impiego competente la disponibilità di lavoratori già presenti in Italia per la stessa posizione, prima di assumere manodopera extracomunitaria. Senza questa verifica, il datore di lavoro non può richiedere il nulla osta per il lavoro subordinato allo Sportello Unico per l’Immigrazione. Questa dichiarazione attesta che non ci sono impedimenti all’ingresso e al soggiorno del lavoratore straniero in Italia per lavorare a tempo determinato.
Inoltre, un’altra novità importante (già sperimentata nel Decreto Flussi del 2021) è che il nulla osta viene rilasciato automaticamente dallo Sportello Unico per l’Immigrazione e inviato alle ambasciate italiane dei paesi di origine, se non emergono ragioni ostative entro 30 giorni dalla presentazione delle domande. Successivamente, l’ambasciata rilascia il visto di ingresso per motivi di lavoro entro 20 giorni dalla domanda.
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