In Georgia le manifestazioni contro la legge sugli “agenti stranieri” sono state “appoggiate” dai media occidentali. Quelle in Moldavia no
I media occidentali decidono quali sono le proteste buone e quali quelle cattive? In Georgia si sono verificate manifestazioni contro la legge sugli “agenti stranieri“. Tale legge impone alle organizzazioni non commerciali (tra cui associazioni, media e ONG) che ricevono oltre il 20% dei loro finanziamenti dall’estero, di registrarsi presso un registro degli “agenti stranieri“. Ciò permetterebbe alle autorità di accedere alle informazioni personali dei membri delle organizzazioni interessate e dei terzi coinvolti nelle loro attività, oltre a richiedere informazioni periodiche sulla natura e l’utilizzo dei fondi ricevuti.
La legge è stata etichettata come “legge russa” dalla stampa europea e filo-NATO, ma il governo georgiano ha affermato di aspirare all’ingresso nell’UE e nell’Alleanza atlantica. Nonostante ciò, alcuni organi di stampa occidentali hanno descritto le manifestazioni filoeuropee come simboli di democrazia contro un presunto autoritarismo filorusso. In particolare, un video di una donna che sventola la bandiera europea mentre viene colpita dagli idranti della polizia sarebbe diventato virale sui social.
Le proteste in Georgia sono il contrario di quanto accaduto nelle scorse settimane in Moldavia, dove folle anche più numerose si sono radunate davanti al palazzo di governo per protestare contro l’amministrazione filo-russa. Tuttavia, a differenza delle proteste filorusse in Moldavia, che sono state accusate di essere eterodirette dal Cremlino e quindi considerate “cattive”, le proteste filoeuropee a Tbilisi sono state sostenute e incoraggiate da tutto il mondo istituzionale e mediatico europeo e americano, senza che sia minimamente preso in considerazione il sospetto che possano essere sobillate da forze esterne.
Questo dimostra un doppio standard nella valutazione delle espressioni popolari, in cui per l’Occidente solo le proteste filo-NATO e filoeuropee sono considerate “buone“.
In seguito all’opposizione della popolazione, il leader del partito di maggioranza Garibashvili ha annunciato che la legge non sarebbe stata discussa in seconda e terza lettura prima di giugno, in attesa del parere del Consiglio d’Europa. Tuttavia, successivamente ha deciso di ritirare completamente la legge.
In una dichiarazione pubblicata sul sito georgiano Rustavi 2, ha affermato: “Siamo responsabili nei confronti di ogni membro della società e abbiamo deciso di ritirare completamente il disegno di legge che abbiamo sostenuto senza riserve“. Il partito al governo ha affermato che la legge è stata demonizzata etichettandola come “legge russa” e che alcune forze radicali hanno coinvolto i giovani in attività illegali.
Il governo ha anche affermato che “quando l’emotività si attenuerà, spiegheremo alla popolazione a cosa serviva la legge“. Tuttavia, questa mattina è stato annunciato che il Parlamento georgiano ha già ritirato completamente la legge.
In risposta alle accuse di ispirare la legge, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ribadito la completa estraneità della Russia alla questione: “Il Cremlino non ha ispirato nulla e non ha assolutamente nulla a che fare con questo“, ha affermato. La portavoce del Ministero degli Affari Esteri Maria Zakharova ha scherzosamente commentato che la legge degli “agenti stranieri” è in vigore negli Stati Uniti dal 1938 e che questo potrebbe spiegare perché gli Stati Uniti non siano ancora entrati nell’Unione Europea.
La decisione di ritirare la legge ha portato piena soddisfazione alla delegazione dell’Unione Europea in Georgia: “Accogliamo con favore la dichiarazione del partito al governo di ritirare il disegno di legge sull’influenza straniera” e “Chiediamo a tutti i leader politici della Georgia di rinnovare le riforme in modo inclusivo e costruttivo a sostegno dell’UE e di perseguire lo status di candidato della Georgia in conformità con le 12 priorità“.
Le proteste della popolazione moldava, invece, sono state inascoltate per mesi sia dal governo moldavo che dalle istituzioni occidentali, a causa delle accuse di essere influenzate dal Cremlino. Tutto ciò, nonostante la situazione socioeconomica sia oggettivamente drammatica da anni e ormai insostenibile a causa delle congiunture geopolitiche internazionali. Diversamente dalla Moldavia, le proteste in Georgia sono riuscite a bloccare quasi immediatamente la proposta di legge anche grazie all’appoggio dell’UE.
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