L’espressione “capro espiatorio” è largamente diffusa e di uso comune. Perché si dice così e qual è il significato
Perché si dice capro espiatorio. L’espressione “capro espiatorio” viene usata nel linguaggio comune per indicare “una persona su cui tutti scaricano una colpa“.
Quindi, è un modo di dire utilizzato quando vogliamo considerare qualcuno come la causa di un problema o di un errore anche se in realtà è innocente (del tutto o in parte). Alla persona vengono imputati errori (o eventi negativi) con cui non c’entra nulla e di cui dovrà subire le conseguenze, come se a lui fossero realmente dovuti. Il capro espiatorio si cerca tutti i costi per incolpare qualcuno senza motivo spesso con l’obiettivo di nascondere chi siano i veri colpevoli.
Origine
Questo significato ha origine da un antico rito ebraico compiuto nel “giorno dell’espiazione” (“kippūr“).
2 capri venivano portati al Tempio di Gerusalemme. Il sommo sacerdote sceglieva quello da immolare (“espiatorio”) e destinare a Dio e quello da abbandonare nel deserto (“emissario”) al demone Azazel, non prima però di averlo “caricato” (tramite l’imposizione delle mani) di tutti i peccati della comunità.
Quindi, per domandare il perdono dei peccati compiuti, il sommo sacerdote caricava tutte le colpe del popolo su un capro, che veniva poi portato nel deserto, a circa 12 km da Gerusalemme, dove, secondo la tradizione biblica, veniva precipitato da una rupe. Questa trasmissione del male era conosciuta anche da Babilonesi Assiri e Greci.
Il rito del “capro espiatorio” è descritto nel libro del Levitico al capitolo 16:
“Aronne offrirà il proprio giovenco in sacrificio espiatorio e compirà l’espiazione per sé e per la sua casa. Poi prenderà i due capri e li farà stare davanti al Signore all’ingresso della tenda del convegno e getterà le sorti per vedere quale dei due debba essere del Signore e quale di Azazel. Farà quindi avvicinare il capro che è toccato in sorte al Signore e l’offrirà in sacrificio espiatorio; invece il capro che è toccato in sorte ad Azazel sarà posto vivo davanti al Signore, perché si compia il rito espiatorio su di lui e sia mandato poi ad Azazel nel deserto“.
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