L’ex tecnico del Napoli, Rudi Garcia, è tornato sulla sua breve esperienza in azzurro e ha parlato di Aurelio de Laurentiis. “Il vero coup de théâtre sarebbe stato quello di tenermi e forse si sarebbe qualificato per la Champions, invece di finire decimo. Magari De Laurentiis ha detto quelle cose perché si è reso conto di essere stato un po’ co****ne e per coprire certi errori strategici”
L’ex tecnico del Napoli, Rudi Garcia, è tornato sulla sua breve esperienza in azzurro. Un’esperienza non certo esaltante che il tecnico francese ricorda in una lunga intervista a Carrè di Raphael Domenach, non risparmiano dure critiche al patron Aurelio de Laurentiis. “Il vero coup de théâtre sarebbe stato quello di tenermi e forse si sarebbe qualificato per la Champions, invece di finire decimo. Magari De Laurentiis ha detto quelle cose perché si è reso conto di essere stato un po’ co****ne e per coprire certi errori strategici”, ha detto Garcia.
“All’inizio pensavo di avere a che fare con un gentleman, invece si è rivelato qualcuno che si immischia in cose che non gli competono. Ho pagato il fatto di avergli detto di rimanere al suo posto. Lui mi rispose che non poteva proteggermi se non lo ascoltavo. Ma io non ho bisogno di essere protetto. Voleva che facessi giocare 45′ minuti un giocatore e poi altri nella ripresa e non è a sessant’anni che mi si viene a dire chi mandare in campo: De Laurentiis è uno che capisce di cinema, ma non molto di calcio. Quando arrivai tutti volevano andarsene, e si lamentavano di essere pagati poco. Quindi ho lavorato per rimotivare l’ambiente. Il ds Giuntoli se n’era andato e nessuno interveniva quando per esempio Osimhen o Kvaratskhelia non accettavano di essere sostituiti. Sarebbe stato più opportuno annunciare subito di puntare alla qualificazione per la Champions”.
Il tecnico ha parole dure anche per il suo successore, Walter Mazzarri: “Non ha classe e non mi ha mai ringraziato dei punti che gli ho lasciato, e del fatto che gli sarebbe bastato vincere una partita per qualificarsi per gli ottavi di Champions”.
Poi, sul gruppo a sua disposizione: “A Napoli c’era un gruppo sano, ma che aveva bisogno di qualche innesto per continuare a competere ad alto livello, anche perché, inconsciamente i giocatori pensavano di rifare esattamente come l’anno prima: non funziona così. Volevo un difensore, come Aguerd, e un mediano possente. Invece hanno preso giocatori di prospettiva e non è un caso che siano stati prestati altrove. Volevo i rinnovi dei contratti di Osimehn e Zielinski per metterli nelle migliori condizioni in campo. Il primo è stato prolungato molto dopo, il secondo se n’è andato da svincolato. Ho visto poi che invece quest’anno hanno investito molto per un difensore come Buongiorno e un mediano come McTominay”.
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