Quota 102: cos’è e come funziona

Quota 102: cos’è, come funziona, a cosa serve, requisiti, come si calcola, domanda, pensione anticipata, riforma pensioni 2021

Quota 102: cos'è e come funziona
Quota 102. Secondo i dati diffusi dalla Uil, l’Italia ha l’età di accesso alla pensione più alta d’Europa. Infatti, il requisito per l’accesso alla pensione è, in media, di 3 anni più alto che nel resto dell’UE: 66 anni e 7 mesi per gli uomini del settore pubblico e privato e per le donne del pubblico, 65 anni e 7 mesi per le donne del settore privato. Invece, la media europea è di 64 anni e 4 mesi per gli uomini e 63 anni e 4 mesi per le donne.

Peggio dell’Italia solo la Grecia, dove il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia è di 67 anni. In Svezia, invece, il lavoratore può decidere di accedere alla pensione a 61 anni.

Attualmente, grazie alle misure di Quota 100, Ape Sociale e Opzione Donna, in Italia è stato possibile andare in pensione prima dell’età anagrafica fissata dalla Legge Fornero. Dopo la scadenza di Quota 100 (fissata a dicembre 2021) si tornerà, però, ad andare in pensione a 67 anni (scatterà, quindi, uno scalone di circa 5 anni).

Governo e sindacati si sono, però, messi a lavoro sulla Riforma delle Pensioni, e in particolare per garantire la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro dopo la scadenza di Quota 100. Per evitare lo “scalone” di 5 anni che farebbe tornare l’età per accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni, si è optato per Quota 102 (64 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi).

Secondo alcuni calcoli, Quota 102 potrebbe essere utilizzata da circa 150 mila persone l’anno (il costo sarebbe di 8 miliardi di euro, 4 miliardi in meno di Quota 41), ai quali si andrebbero ad aggiungersi circa 350 mila lavoratori che normalmente si ritirano dal lavoro ogni anno.

Quota 102: proposta

Chi ha parlato di Quota 102: secondo l’economista Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali e teorizzatore di Quota 102, Quota 100 è sostanzialmente un ammortizzatore sociale, e pertanto sarebbe stato un errore cancellarla prima della sua naturale scadenza. E’, però, indispensabile trovare una valida alternativa che si concretizzi in un vera Riforma pensionistica entro la fine del 2022.

Secondo l’economista, è necessario eliminare l’indicizzazione sulle pensioni anticipate (basate sull’anzianità contributiva e non sull’età). Non esiste al mondo un sistema previdenziale che indicizza l’anzianità di servizio.

La flessibilità in uscita dal mondo del lavoro sarebbe garantita da un’età pensionabile collocabile a 64 anni e da 37-38 anni di contributi, senza meccanismi di penalizzazione sull’assegno in quanto sono già presenti i coefficienti di trasformazione, in base ai quali un’uscita anticipata comporta già un decremento dell’importo.

Bisogna riformare una Riforma pensionistica varata 9 anni fa che ha dimostrato di non essere funzionale. La sua incapacità è dimostrata dal gran numero di norme varate per non modificare la Riforma Fornero del 2011 (APE Sociale, pensioni per lavoratori precoci, pensioni per lavori usuranti e gravosi, Opzione Donna, Quota 100, ecc.). E’ necessaria, quindi, una riforma che consenta di trascorrere almeno 10 anni senza apportare modifiche sostanziali al meccanismo.

Per fare ciò occorre intervenire sul meccanismo della Riforma Fornero che indicizza l’anzianità di servizio (un metodo che costringe a lavorare progressivamente per un numero sempre maggiore di anni). Poi, andrebbero stabilite le stesse regole per le platee dei contributivi puri e misti che hanno una quota di pensione calcolata con il metodo retributivo (si eviterebbero penalizzazioni per i contributivi puri e agevolazioni per lavoratori che avendo guadagni alti decidono di ritirarsi a 65 anni, pur non avendo la necessità di anticipare l’accesso alla pensione). Infine, la flessibilità in uscita con 64 anni di età e 37-38 anni di contribuzione, senza penalizzazioni sull’assegno mensile, potrebbe rappresentare il giusto compromesso fra quanto le nuove generazioni possono ottenere in termini contributivi dal mercato del lavoro, e le esigenze dello Stato di contenere le spese previdenziali.

Quota 102: cos’è

Cos’è Quota 102: è una misura che permette ai lavoratori di andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi, a fronte di un taglio dell’assegno proporzionale all’uscita anticipata (penalizzazione pari al 2-3% per ogni anno che serve a raggiungere i 67 anni).

Quota 102: come funziona

Come funziona Quota 102: con questo provvedimento i lavoratori possono uscire dal mondo del lavoro con 3 anni di anticipo, con una riduzione media del 2-3% per ogni anno necessario al raggiungimento dei 67 anni. Il taglio dell’assegno pensionistico sarebbe una diretta conseguenza di uscire prima dal lavoro (meno contributi si versano, minore è la pensione che si riceverà).

Quota 102 dovrebbe avere un costo per lo Stato di circa 2,5 miliardi di Euro all’anno fino al 2028, quindi più vantaggiosa rispetto ai 12 miliardi del costo per il solo primo anno di Quota 100. Dal 2028 al 2038, le spese scenderebbero a 1,9 miliardi all’anno. Dal 2038 in poi, Quota 102 non comporterebbe costi extra. Quindi, il risparmio totale, rispetto all’attuale sistema, sarebbe di circa 11 miliardi di Euro fino al 2028 e di un miliardo ulteriore a raggiungere il 2038.

Quota 102: a cosa serve

A cosa serve Quota 102: questa misura, da una parte dovrebbe garantire la flessibilità in uscita a tutti i lavoratori (anche in futuro) scongiurando lo scalone dei 5 anni che attualmente separa i 62 anni di ingresso alla pensione previsti della Quota 100 dai 67 della Legge Fornero, e dall’altra potrebbe venire impiegata insieme ad altri ammortizzatori sociali per fare fronte alle crisi aziendali che potrebbero presentarsi nei prossimi mesi (ad esempio, la scadenza della revoca delle temporanee sospensioni dei licenziamenti attivate a causa dell’emergenza sanitaria).

Quota 102: quali contributi cumulare
La legge consente di sommare gratuitamente, ai fini del diritto alla Quota 102, la contribuzione accreditata presso le seguenti casse:
  • Assicurazione generale obbligatoria Inps;
  • Forme esclusive e sostitutive dell’Assicurazione generale obbligatoria;
  • Gestione separata.

Sono escluse le casse professionali (sia private che privatizzate).

Quota 102: le finestre disponibili
La decorrenza di “Quota 102” è spostata in avanti per via dell’applicazione delle finestre di attesa:
  • I lavoratori del settore privato conseguono il diritto alla decorrenza della pensione trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti stessi;
  • I dipendenti pubblici conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi 6 mesi dalla data di maturazione dei requisiti stessi. Devono poi presentare la domanda di collocamento a riposo, all’amministrazione di appartenenza, con un preavviso di 6 mesi;
  • Per i dipendenti del comparto scuola e Afam si applica la finestra unica annuale di uscita.
Quota 102: calcolo della pensione

Quota 102” è calcolata senza penalizzazioni e senza il ricalcolo integralmente contributivo.

Quindi:
  • Retributivo sino al 31 dicembre 2011, poi contributivo, per chi possiede oltre 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
  • Retributivo sino al 31 dicembre 1995, poi contributivo, per chi possiede meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995;
  • Integralmente contributivo per chi non possiede contributi al 31 dicembre 1995.
Quota 102: come fare richiesta

La richiesta per Quota 102 può essere fatta sia online (attraverso il sito Inps), sia rivolgendosi ai patronati o al contact center dell’Istituto di previdenza.

Per la compilazione online, il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (SPID, Carta nazionale dei servizi, Carta di identità elettronica 3.0) può compilare e inviare la domanda di pensione sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci“.

Dopo aver fatto l’accesso, si deve scegliere l’opzione “Nuova prestazione pensionistica” e poi, in sequenza, “Anzianità/Anticipata/Vecchiaia” – “Pensione di anzianità/anticipata” – “Requisito quota 102“. Infine, devono essere selezionati il “Fondo” e la “Gestione di liquidazione“.

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