Quanto è facile comprare embrioni su Internet?

Le coppie possono acquistare embrioni su Internet. I listini dei prezzi sono online e le spedizioni possono avvenire in 24 ore

Quanto è facile comprare embrioni su Internet?
Quanto è facile comprare embrioni su Internet? Le società che trattano di cellule riproduttive inviano campioni tra cliniche di fertilità, laboratori e depositi criogenici. Basta chiedere un preventivo e arriva in 24 ore. A trasportare l’embrione è un corriere e i prezzi delle consegne internazionali vanno da un minimo di 1.400 euro a un massimo di 4 mila euro. Al doppio del prezzo c’è anche la possibilità di prenotare una consegna entro 24 ore. Il pagamento si effettua con bonifico bancario o in contanti. Tutto avviene come se si trattasse di una merce qualunque, ma in realtà sono embrioni congelati.

In Italia, le coppie che chiedono aiuto alla scienza per avere un bambino sono più di 70mila. Inoltre, negli ultimi 10 anni le coppie sterili sono aumentate del 20%. Sempre in Italia, nonostante la fecondazione eterologa sia permessa dal 2014, le coppie italiane continuano a rivolgersi all’estero. Questo perché le liste d’attesa sono lunghe, c’è una cultura della donazione di ovociti che non è sviluppata, esistono limitazioni che consentono l’inseminazione eterologa solo a chi è sposato (o convivente) ed eterosessuale, e in alcuni Paesi la donna può ricevere un compenso in cambio della donazione di ovociti mentre in Italia no.

In Italia ci sono centri regolari che si occupano di trasporto di gameti, embrioni e campioni a utilizzo clinico e il cui spostamento avviene con “mezzi e operatori specificatamente formati“, autorizzati dal ministero della Salute se operano da Paesi extra-Ue.

Assunta Morresi, dipartimento di Chimica all’Università di Perugia e componente del Comitato Nazionale per la Bioetica, spiega che “il trasporto può avvenire solo tra centri autorizzati dalla normativa europea. Le spedizioni personali non sono ammesse“. Morresi, inoltre, spiega: “Poniamo caso che una donna in Italia sia impossibilitata ad avere figli e voglia accedere alla fecondazione eterologa. Il marito fornisce lo sperma che viene preso e va in un centro in Spagna dove ci sono donne che si prestano a donare ovociti. Quell’embrione, così formato, deve tornare in Italia ed ecco che si organizza il trasferimento“. A volte, però, quella che viene fatta passare come donazione, è in realtà una compravendita di ovociti, dove il compenso alla donna che dona è “nascosto” nell’indennità. Il prezzo è intorno ai 2 mila euro per ogni donazione di ovociti. “È puro mercato dove, però, alla fine nascono bambini“.

In Italia nulla di ciò è ammesso. L’articolo 12 della legge sulla procreazione medicalmente assistita al punto 6 dice: “Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 600mila a un milione di euro“.

Quanti embrioni congelati ci sono in Italia?

Nel 2015 erano 34.490. Fonti ministeriali parlano di 70mila nel 2017. L’ultima relazione del ministero parla di 98.673 embrioni trasferibili e 43.946 sospesi nell’azoto liquido nei crioconservatori italiani, a cui vanno aggiunti quelli importati dall’estero. Nel 2021 si parla di 144mila embrioni congelati.

Nel 2017, l’allora ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, rispondendo a un’interrogazione del deputato Gian Luigi Gigli (ex presidente del Movimento per la Vita), disse che nel registro nazionale conservato all’Istituto Superiore di Sanità, gli embrioni crioconservati “appartengono a 2 categorie: quelli in stato di abbandono, formati nel periodo antecedente all’ entrata in vigore della legge 40, non più destinati al trasferimento; e quelli formati dopo“. I primi non si possono trasferire, ma sono censiti.

Alberto Berardi, professore aggregato di Teoria del Diritto Giurisprudenziale all’Università degli Studi di Padova, ha detto: “Siamo in una situazione di stallo con molte spinte verso l’utilizzo di embrioni per la ricerca, la possibilità di sopprimere gli embrioni alla loro scadenza, la destinazione degli embrioni a favore di altre donne o coppie. Le prime due soluzioni appaiono del tutto incompatibili con i principi della legge 40. Gli embrioni poi non sono proprietà privata né della coppia che li ha commissionati e generati, né della struttura. Sono i gameti non ancora fecondati a essere di proprietà, fermo restando il divieto di commercializzazione degli stessi“.

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