L’American College of Pediatricians ha recentemente chiesto lo stop della terapia per i minori con disforia di genere, invitando i colleghi a basarsi su evidenze scientifiche piuttosto che su ideologie
Pediatri americani contro i bloccanti della pubertà. L’American College of Pediatricians ha recentemente chiesto l’immediato stop della “terapia affermativa” per i minori con disforia di genere, invitando i colleghi a basarsi su evidenze scientifiche piuttosto che su ideologie. In particolare, l’organizzazione critica l’uso di bloccanti della pubertà, ormoni sessuali incrociati e interventi chirurgici su bambini e adolescenti che manifestano disagio riguardo al loro sesso biologico.
Il College sottolinea che le recenti ricerche indicano un approccio dannoso sostenuto dal WPATH e dai suoi seguaci negli Stati Uniti. Pertanto, sollecita organizzazioni come l’American Academy of Pediatrics, l’Endocrine Society, la Pediatric Endocrine Society, l’American Medical Association, l’American Psychological Association e l’American Academy of Child and Adolescent Psychiatry a fermare immediatamente la promozione di queste pratiche. Al contrario, dovrebbero raccomandare valutazioni e terapie complete che identificano e affrontano le comorbidità psicologiche e la neurodiversità spesso associate alla disforia di genere.
In Italia, si attende il nuovo parere del Comitato Nazionale di Bioetica sull’uso dei bloccanti della pubertà. Inoltre, è in corso un tavolo interministeriale (Salute e Famiglia) per esaminare l’utilizzo di questi farmaci nel trattamento della disforia di genere nei minori. Questo tavolo è stato istituito dopo le notizie riguardanti il centro per i minori con disforia dell’ospedale Careggi di Firenze, dove si è appreso che i giovani pazienti venivano avviati al trattamento senza un’adeguata valutazione neuropsichiatrica preliminare.
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