Nsatu, la missione Nato per l’invio d’armi e l’addestramento in Ucraina

La NATO ha avviato una missione dedicata per coordinare l’invio di armi e l’addestramento dei militari ucraini coinvolti nel conflitto con la Russia

Nsatu, la missione Nato per l'invio d'armi e l'addestramento in Ucraina

Nsatu, la missione Nato per l’invio d’armi e l’addestramento in Ucraina. La NATO ha avviato una missione dedicata per coordinare l’invio di armi e l’addestramento dei militari ucraini coinvolti nel conflitto con la Russia. Conosciuta come NATO Security Assistance and Training for Ukraine (Nsatu), questa iniziativa è stata approvata a Bruxelles dai ministri della Difesa dei paesi membri e sarà formalmente inaugurata al vertice dei leader NATO di luglio a Washington.

La Nsatu sostituisce il precedente coordinamento informale degli Stati Uniti tramite l’Ukraine Defence Contact Group. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha dichiarato che la missione stabilirà un piano per guidare l’assistenza alla sicurezza e la formazione in Ucraina. Il quartier generale della Nsatu sarà a Wiesbaden, Germania, dove è situata la base militare degli Stati Uniti che coordina le operazioni americane in Europa.

La missione sarà gestita da un comando NATO con sede a Wiesbaden e nodi logistici nell’Est dell’Alleanza, sotto il comando di un generale a tre stelle che risponde direttamente al comandante supremo delle forze NATO in Europa. Si prevede che circa 700 membri del personale NATO e di paesi partner saranno coinvolti.

Stoltenberg ha aggiunto che la NATO superviserà l’addestramento delle forze armate ucraine presso strutture nei paesi alleati, supporterà l’Ucraina nella pianificazione delle donazioni, nel trasferimento e nella riparazione delle attrezzature, oltre a fornire supporto allo sviluppo a lungo termine delle forze armate ucraine. Durante la riunione a Bruxelles, i ministri della Difesa della NATO hanno anche discusso del potenziamento della deterrenza militare e delle industrie della difesa a Kiev, promuovendo una domanda sostenibile.

Stoltenberg vuole 40 miliardi l’anno per l’Ucraina, l’Italia dice no

Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha proposto che i paesi membri dell’Alleanza Atlantica concordino un piano per sostenere l’Ucraina con 40 miliardi di euro all’anno, al fine di mantenere a lungo termine il livello attuale di sostegno. Questa iniziativa è stata avanzata prima dell’invasione russa dell’Ucraina. Stoltenberg ha indicato che il contributo sarebbe suddiviso in base al PIL dei vari paesi NATO, con gli Stati Uniti che coprirebbero il 50% dell’onere.

Attualmente, l’accordo sulla Nsatu non implica impegni finanziari specifici, ma stabilisce che gli aiuti saranno almeno coordinati dalla NATO. Tuttavia, l’Italia, rappresentata dal ministro della Difesa Guido Crosetto, si è opposta alla proposta di stanziare 40 miliardi di euro all’anno per l’Ucraina. Crosetto ha evidenziato le difficoltà del suo paese nel rispettare l’obiettivo del 2% del PIL destinato alla difesa, un impegno assunto nel 2014, nonostante continui a fornire aiuti militari e prepari un nuovo pacchetto di supporto per Kiev.

Il ministro ha dichiarato che aggiungere ulteriori obiettivi ambiziosi sarebbe problematico, sottolineando la necessità di coordinare le politiche NATO con quelle dell’Unione Europea. Ha inoltre menzionato che la riforma proposta dalla Commissione europea per il patto di stabilità è stata rigidamente affrontata per decisione della Germania.

La NATO raggiunge l’obiettivo di 300 mila soldati di pronto intervento

I Paesi della NATO hanno superato l’obiettivo di schierare 300.000 truppe nello stato di pronto intervento, in risposta alla crescente minaccia rappresentata dalla Russia. Questo è stato confermato da un funzionario dell’alleanza che ha preferito rimanere anonimo.

Dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, i leader della NATO hanno concordato di aumentare in modo sostanziale il numero di forze pronte a essere dispiegate entro 30 giorni. Le proposte presentate dagli alleati superano abbondantemente le 300.000 truppe stabilite come obiettivo.

Questo incremento fa parte di una revisione più ampia dei piani della NATO per difendersi da possibili attacchi russi, approvata durante un vertice lo scorso anno. I piani dettagliano le responsabilità di ciascun membro dell’alleanza nel caso di un’eventuale invasione russa, rappresentando una novità rispetto alla fine della Guerra Fredda.

Attualmente, i comandanti della NATO stanno lavorando per garantire di avere le capacità necessarie per eseguire questi piani in caso di necessità, incluso il potenziamento delle forze di pronto intervento. Tuttavia, l’alleanza ha rivelato carenze significative in armamenti cruciali come le difese aeree e i missili a lungo raggio.

Ad esempio, recenti rapporti indicano che la NATO possiede solo il 5% delle batterie antiaeree necessarie per difendere efficacemente il lato orientale dell’alleanza, evidenziando una criticità nelle difese.

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