La sentenza che conferma il legame tra glifosato e cancro: Bayer dovrà pagare 78 milioni

Bayer è stata condannata a pagare 78 milioni di dollari a un uomo della Pennsylvania per aver sviluppato un cancro attribuito all’uso prolungato dell’erbicida Roundup, contenente glifosato

La sentenza che conferma il legame tra glifosato e cancro: Bayer dovrà pagare 78 milioni

La sentenza che conferma il legame tra glifosato e cancro: Bayer dovrà pagare 78 milioni.

Bayer, colosso della chimica, è stata condannata a pagare 78 milioni di dollari a William Melissen, un uomo della Pennsylvania, per aver sviluppato un cancro che ha attribuito all’uso prolungato dell’erbicida Roundup, contenente glifosato, prodotto dall’azienda. La decisione è stata emessa da una giuria di Philadelphia. Questo è solo uno degli ultimi verdetti in una lunga serie di cause legali contro Bayer, che nel 2018 ha acquisito Monsanto, la società che originariamente aveva lanciato sul mercato il Roundup.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato il glifosato come “probabilmente cancerogeno” già nel 2015, ma nonostante ciò, l’Unione Europea ha rinnovato l’autorizzazione all’uso della sostanza fino alla fine del 2023, con nuove restrizioni.

William Melissen, l’uomo che ha vinto la causa, ha utilizzato regolarmente il Roundup dal 1992 al 2020, anno in cui gli è stato diagnosticato un linfoma non-Hodgkin. Nel 2021, ha deciso di portare Bayer in tribunale, sostenendo che la sua malattia fosse dovuta all’esposizione prolungata alle sostanze chimiche contenute nell’erbicida. I suoi avvocati, Tom Kline e Jason Itkin, hanno dichiarato: “La Bayer ha agito con sconsiderata indifferenza nei confronti della sicurezza delle persone” e ha aggiunto che “l’azienda non ha ancora recepito il messaggio che è necessario cambiare i propri comportamenti”.

La giuria ha deciso di assegnare a Melissen 3 milioni di dollari come risarcimento danni e 75 milioni di dollari in danni punitivi. In risposta alla sentenza, Bayer ha diffuso una nota dichiarando: “Non siamo d’accordo con il verdetto della giuria, poiché è in conflitto con l’enorme mole di prove scientifiche e con il consenso degli enti regolatori e delle loro valutazioni scientifiche in tutto il mondo”.

Aumento delle cause legali contro Bayer

Negli Stati Uniti, sempre più spesso i tribunali condannano Bayer a risarcire le persone che si sono ammalate dopo l’esposizione al glifosato. Ad esempio, lo scorso novembre, l’azienda è stata condannata a risarcire oltre 1,5 miliardi di dollari a tre agricoltori che avevano intentato causa, affermando di aver sviluppato il cancro dopo aver usato il Roundup. Secondo il rapporto finanziario più recente della Bayer, nel 2020 l’azienda ha risolto la maggior parte delle cause legali pendenti sul diserbante, pagando quasi 11 miliardi di dollari tramite accordi extragiudiziali.

Nonostante queste sentenze, la Commissione Europea, nel novembre scorso, ha autorizzato l’uso del glifosato nell’Unione Europea per altri 10 anni. La decisione si basa su valutazioni di sicurezza condotte dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), insieme agli Stati membri. Tuttavia, l’uso del glifosato sarà soggetto a “nuove condizioni e restrizioni”, e se emergessero nuove prove che dimostrino che i criteri di approvazione non sono più soddisfatti, potrebbe essere avviata una revisione dell’autorizzazione in qualsiasi momento.

Nel voto per la proroga, 17 Stati membri dell’UE hanno espresso parere favorevole, mentre 3 Paesi hanno votato contro e 7 si sono astenuti. Tra gli astenuti c’è l’Italia, che in una votazione precedente si era invece dichiarata favorevole. Fonti diplomatiche italiane hanno spiegato che il nostro Paese aveva chiesto di vietare l’uso del glifosato nelle operazioni di pre-raccolta. Non avendo ottenuto questa modifica nel testo definitivo, l’Italia ha deciso di astenersi.

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