Il rumore del traffico stradale e ferroviario aumenta il rischio di demenza?

Un team di ricerca ha determinato che il rumore provocato dal traffico stradale e ferroviario è associato al rischio di demenza

Il rumore del traffico stradale e ferroviario aumenta il rischio di demenza?
Il rumore del traffico stradale e ferroviario aumenta il rischio di demenza. Secondo uno studio di un team di ricerca internazionale il rumore provocato dal traffico stradale e ferroviario è associato al rischio di demenza. Ad aumentare sono soprattutto le probabilità di sviluppare l’Alzheimer. Si tratta di una scoperta significativa poiché l’Alzheimer rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria globale.

A scoprire questa associazione tra rumore del traffico e rischio di demenza è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell’Università della Danimarca meridionale, del Centro di ricerca danese sul cancro di Copenaghen e dell’Università Roskilde, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell’Università di Copenhagen, del Dipartimento di Neurologia dell’Ospedale di Slagelse, del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Aarhus, del Centro globale per la ricerca sull’aria pulita (GCARE) del Università del Surrey (Regno Unito) e di altri istituti danesi.

Gli scienziati, coordinati dai professori Mette Sørensen e Manuella Lech Cantuaria, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto un approfondito studio di osservazione sui dati di circa 2 milioni di cittadini con età uguale o superiore ai 60 anni residenti in Danimarca tra il 2004 e il 2017.

I dettagli della ricerca “Residential exposure to transportation noise in Denmark and incidence of dementia: national cohort study” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The British Medical Journal.

Lo studio

Dall’analisi statistica è emerso che 103.500 partecipanti allo studio presentavano demenza incidente, fra i quali 31.219 con diagnosi di Alzheimer; 8.664 di demenza vascolare; 2192 di demenza correlata al morbo di Parkinson. Incrociando questi dati con quelli dei decibel prodotti dal traffico nei quartieri in cui vivevano, è stata rilevata un’associazione significativa col rumore prodotto dal costante transito dei treni e dei mezzi su strada. Maggiore era il rumore prodotto dal traffico, superiori erano le probabilità di sviluppare una forma di demenza, in particolar modo l’Alzheimer.

Nelle analisi dei sottotipi sia il rumore del traffico stradale che il rumore ferroviario erano associati a un rischio più elevato di malattia di Alzheimer, con rapporti di rischio di 1,16 (intervallo di confidenza 95% da 1,11 a 1,22) per traffico stradale con un massimo ≥ a 65 decibel rispetto a < 45 decibel; di 1,27 (1,22 -1,34) per rumore stradale minimo ≥ 55 a decibel rispetto a < 40 decibel; di 1,16 (1,10 – 1,23) per rumore ferroviario massimo ≥ a 60 decibel rispetto a < 40 decibel; e di 1,24 (1,17 – 1,30) per rumore ferroviario minimo di ≥ 50 decibel rispetto a < 40 decibel. Il rumore del traffico stradale ma non ferroviario era associato a un aumento del rischio di demenza vascolare. I risultati hanno indicato associazioni tra traffico stradale e demenza correlata al morbo di Parkinson“, hanno detto i ricercatori.

Va, però, tenuto presente che si è trattato di uno studio di osservazione e non è stato ricercato un rapporto di causa-effetto tra rumorosità del traffico e sviluppo della demenza.

Questa ricerca, con sede in Danimarca, non ci dice la causa dell’aumento del rischio di demenza, ma aggiunge prove che collegano l’esposizione all’inquinamento acustico alla demenza. Sebbene questo sia un ampio studio osservazionale che utilizza stime dettagliate dei livelli di rumore residenziale, considera solo il rumore stradale e ferroviario e non valuta i fattori di rischio legati allo stile di vita associati alla demenza, che potrebbero anche essere attribuiti all’aumento del rischio di demenza“, ha affermato in un comunicato stampa la dottoressa Rosa Sancho, a capo dell’Alzheimer’s Research UK.

Sebbene l’eliminazione dell’inquinamento acustico possa avere effetti benefici per la nostra salute e il nostro benessere, non sappiamo ancora se sia d’aiuto nel ridurre il rischio di demenza. Le prove attuali suggeriscono che il modo migliore per sostenere la salute del cervello è rimanere fisicamente e mentalmente attivi, seguire una dieta sana ed equilibrata, non fumare, bere solo entro i limiti raccomandati e tenere sotto controllo peso, colesterolo e pressione sanguigna“, ha aggiunto.

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