Di fatto in Italia la sanità sta diventando privata

Nelle strutture pubbliche c’è poca assistenza, mancanza di letti e carenza di personale. Di conseguenza, chi può permetterselo, si rivolge a quelle private

Di fatto in Italia la sanità sta diventando privata
Di fatto in Italia la sanità sta diventando privata. Tutti, prima o poi, ci siamo imbattuti nella sanità nazionale. Nelle strutture pubbliche c’è poca assistenza, mancanza di letti e carenza di personale. Di conseguenza, chi può permetterselo, si rivolge alle strutture private. Il risultato è che chi ha i soldi si cura con più facilità. Chi, invece, è povero (quindi fragile) deve sorbirsi attese interminabili che, spesso, arrivano a compromettere ulteriormente la sua salute.

I dati

Secondo i dati di Agenas (l’agenzia sanitaria nazionale delle Regioni), negli ospedali si salta 1 visita su 5. Gli accertamenti, per chi ha già ricevuto una diagnosi ed è malato, sono diminuiti del 20% nei primi 6 mesi del 2022 rispetto al 2019. La situazione è negativa al Sud e nelle isole ma riguarda complessivamente l’intero Paese.

Le visite di controllo si sono ridotte in tutta Italia, soprattutto in Valle d’Aosta (-38%), Molise e Sardegna (-36%), Calabria (-30%) e Sicilia (-29%). Il calo minore è avvenuto in Toscana, con un -10,7%.

In questo contesto, in caso di malattie gravi (come i tumori), si possono attendere mesi prima di effettuare gli esami. Una situazione che coinvolge non solo il malato ma anche la sua famiglia. Si contattano più specialisti e spesso si viaggia, affrontando grosse spese per la carenza di strutture nelle proprie regioni.

Allora si è quasi costretti a rivolgersi ai privati per stringere i tempi, pagando centinaia di euro: da un’attesa di diversi mesi, in pochi giorni si ha già in mano il referto. Non tutti possono permetterselo, quindi ci si indebita pur di salvare la vita al proprio parente.

Differenze tra pubblico e privato

Secondo un rapporto Gimbe, nel decennio passato il sistema sanitario ha perso 37 miliardi di euro a causa dei tagli. La spesa pubblica pro-capite è sotto la media Ocse (3.052 dollari contro 3.488) e 15 stati europei precedono l’Italia.

In base a un’elaborazione dell’Osservatorio sui conti pubblici, la spesa sanitaria in rapporto al Prodotto interno lordo è calata costantemente: da oltre il 7% del 2009 è arrivata al 6,4% del 2019. Negli ultimi 3 anni è tornata intorno al 7% ma per il 2025 è prevista una discesa al 6,2%.

Nell’ultima legge di bilancio, il fondo sanitario nazionale salirà a 128 miliardi solo nel 2024 (+ 600 milioni).

Fino a 2 anni fa l’Italia aveva davanti 9 stati Ue per quanto riguarda la presenza di medici ogni 100mila abitanti (al primo posto c’era la Grecia con 616mila e l’Italia contava su 405mila). Nello stesso anno, il Paese risultava penultimo in Europa per stipendi dei medici.

Secondo i dati del Ministero dell’Economia, dal 2016 la spesa nel privato è aumentata, passando da 28,13 miliardi a 37 nel 2021. Gli incassi delle strutture private crescono di 800 milioni e il ticket per le prestazioni nel pubblico cala di 400 milioni.

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