FonteUfficiale.it “ Cos’è il progetto italiano di stoccaggio della CO2 iniziato a Ravenna „

Le multinazionali energetiche ENI e SNAM hanno annunciato di aver avviato l’attività di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica emessa dalla centrale di Casalboretti, nel comune di Ravenna

Cos’è il progetto italiano di stoccaggio della CO2 iniziato a Ravenna. A Ravenna è iniziato il primo progetto italiano di stoccaggio della CO2, promosso dalle multinazionali energetiche ENI e SNAM. Questo progetto prevede di catturare e stoccare l’anidride carbonica emessa dalla centrale di Casalboretti, situata nel comune di Ravenna. L’obiettivo è di catturare almeno il 90% della CO2 prodotta dall’impianto, che ammonta a circa 25.000 tonnellate all’anno. La CO2 catturata verrà trasportata fino alla piattaforma offshore Porto Corsini Mare Ovest e poi immagazzinata in un giacimento di gas esaurito a 3.000 metri di profondità.

Obiettivi e potenziale del progetto

ENI ha dichiarato in un comunicato stampa che questo progetto è «coerente» con il suo impegno a facilitare una transizione energetica «giusta ed equilibrata» e rappresenta un «contributo fondamentale per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050». Nei prossimi anni è previsto lo sviluppo della Fase 2 del progetto, con l’intenzione di stoccare fino a 4 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2030 e di avviare ulteriori progetti di ricerca e sviluppo per il possibile riutilizzo dell’anidride carbonica catturata.

Efficienza di cattura e sostenibilità

Nel comunicato, ENI afferma che il progetto garantisce un abbattimento superiore al 90%, con una concentrazione di CO2 in uscita dalla centrale inferiore al 3%. Questo renderebbe il progetto di Ravenna il «primo progetto al mondo su scala industriale con tale efficienza di cattura». Inoltre, l’impianto utilizza energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, riducendo ulteriormente le emissioni di anidride carbonica.

Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di ENI, ha commentato che «un progetto di grande importanza per la decarbonizzazione è diventato realtà industriale» e ha definito la cattura e lo stoccaggio della CO₂ come una pratica «efficace, sicura e disponibile fin da ora» per ridurre le emissioni delle industrie che non possono essere elettrificate.

Interrogativi e criticità

Tuttavia, il comunicato non affronta alcune questioni cruciali:

• Lo stoccaggio della CO2 (CCS) è noto per essere un metodo costoso, soprattutto per quanto riguarda i sistemi di cattura e trasporto. Questo potrebbe rappresentare un ostacolo significativo.
• L’effettivo impatto della strategia è ancora controverso. Alcuni studi suggeriscono che la cattura e lo stoccaggio del carbonio «non sono una soluzione per il clima» e che la loro efficienza è inferiore a quanto previsto.
• Esistono dubbi sulla sicurezza e sulla sostenibilità a lungo termine del progetto. Anche con bassissimi tassi di fuga, la CO2 rilasciata potrebbe aumentare le emissioni globali di diverse gigatonnellate.

Questi interrogativi rimangono non affrontati nel comunicato stampa della multinazionale.

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