C’è una correlazione tra il consumo di aspartame in gravidanza e l’autismo nel bambino?

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nutrients il consumo di aspartame in gravidanza potrebbero essere correlato all’autismo nel bambino

C'è una correlazione tra il consumo di aspartame in gravidanza e l'autismo nel bambino?
C’è una correlazione tra il consumo di aspartame in gravidanza e l’autismo nel bambino?
Un recente studio pubblicato sulla rivista Nutrients ha sollevato nuove questioni sul consumo di aspartame durante la gravidanza e il suo possibile collegamento con la diagnosi di autismo nei bambini.

L’aspartame, un edulcorante artificiale, è comunemente utilizzato nelle bevande “zero zuccheri“. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha recentemente classificato l’aspartame come “possibilmente cancerogeno“, mentre il Comitato congiunto di esperti sugli additivi alimentari ha mantenuto la soglia giornaliera accettabile a 40 mg per chilo di peso corporeo.

Lo studio

Lo studio ha rilevato un’associazione tra il consumo quotidiano di bevande dietetiche contenenti aspartame e la probabilità di autismo nei ragazzi maschi. I bambini diagnosticati con disturbo dello spettro autistico (ASD) avevano più del triplo delle probabilità di essere nati da madri che consumavano una o più porzioni al giorno di bevande dietetiche durante la gravidanza o l’allattamento. Gli esperti sottolineano che questo non implica necessariamente una relazione di causa-effetto ma enfatizzano la necessità di ulteriori ricerche.

L’aumento dei disturbi dello spettro autistico negli ultimi 40 anni ha spinto gli scienziati a esaminare fattori non genetici, con un focus particolare sull’alimentazione delle madri durante la gravidanza e l’allattamento. I dati per lo studio sono stati raccolti principalmente attraverso l’Interactive Autism Network, coinvolgendo 356 bambini, di cui 121 erano nel gruppo di controllo.

Le cifre rivelano che circa il 23,3% dei maschi con autismo è stato esposto precocemente ad aspartame, rispetto al 7,4% del gruppo di controllo. Le femmine, rappresentando solo il 17% dei casi, non hanno mostrato un aumento significativo di prevalenza.

Raymond F. Palmer, professore presso il Dipartimento di Medicina familiare e comunitaria presso UT Health San Antonio e autore senior dello studio, sottolinea che, sebbene le associazioni non dimostrino causalità, sono coerenti con studi precedenti che evidenziano gli impatti sulla salute dei bambini esposti a bevande dietetiche durante la gravidanza.

Sharon Parten Fowler, professore assistente aggiunto di medicina presso l’UT Health San Antonio e coautore dello studio, afferma che i risultati suggeriscono che le donne dovrebbero essere caute nell’uso di questi prodotti durante la gravidanza e l’allattamento fino a ulteriori valutazioni.

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