La legge di bilancio 2025 prevede, tra le altre cose, la riduzione di IRPEF e cuneo fiscale, nuovi sostegni alle famiglie, e la tassa sugli extraprofitti delle banche
Martedì sera, il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio, il provvedimento che stabilisce come varieranno le spese e le entrate dello Stato per il prossimo anno. Ora dovrà essere esaminato e approvato dal Parlamento entro la fine dell’anno. Il testo dovrà essere presentato alle camere entro il 20 ottobre, e anche se potranno essere apportati aggiustamenti e modifiche, l’impianto generale deciso dal governo dovrebbe rimanere lo stesso, come spiegato in conferenza stampa mercoledì mattina.
Le misure previste dal disegno di legge di bilancio per il 2025 ammontano complessivamente a 30 miliardi di euro. Questa cifra servirà al governo per confermare provvedimenti già in vigore e per introdurne di nuovi, finanziata attraverso riduzioni di spesa e aumenti di tasse per 21 miliardi. I restanti 9 miliardi saranno coperti in disavanzo, ovvero aumentando il debito pubblico. La cifra totale potrebbe salire a 35 miliardi nel 2026 e a 40 miliardi nel 2027, a seconda delle decisioni future del governo.
Maggiori dettagli saranno disponibili nei prossimi giorni con la pubblicazione del testo completo, mentre al momento è disponibile solo il riepilogo delle misure nel Documento Programmatico di Bilancio inviato alla Commissione Europea. Questa ha il compito di valutare quanto la politica economica del governo sia in linea con gli obiettivi di risanamento dei conti pubblici concordati.
Ecco le principali misure in 15 punti, suddivise tra come lo Stato spenderà i 30 miliardi del prossimo anno e come intende finanziarli.
Riduzione IRPEF
Il governo ha confermato la riduzione dell’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), mantenendo una struttura a 3 aliquote. Il reddito fino a 28.000 euro continuerà a essere tassato al 23%, mentre precedentemente la soglia era 15.000 euro e per i redditi tra 15.000 e 28.000 si pagava il 25%. È prevista anche una riduzione dell’aliquota per la fascia tra 28.000 e 50.000 euro, dall’attuale 35%, ma sarà confermata solo se arriveranno le coperture necessarie dal concordato biennale per le partite IVA.
Riduzione del cuneo fiscale
La riduzione del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra il costo del lavoro per le aziende e il salario netto del dipendente, è stata confermata e rimodulata. Per i redditi medi e bassi, lo sconto sui contributi è stato del 7% per i redditi fino a 25.000 euro e del 6% per quelli fino a 35.000. Il governo ha deciso di introdurre un sistema più progressivo e dividere lo sconto tra imposte e contributi. Coinvolgerà circa un milione di lavoratori in più. Questi due interventi costano complessivamente circa 13 miliardi e sono stati resi strutturali.
Aumento dei fondi per la sanità
Nel disegno di legge di bilancio, i fondi per la sanità sono stati aumentati. Erano già previsti 4 miliardi in più, che porteranno la spesa complessiva a 142 miliardi di euro, pari al 6,3% del PIL. A questi si aggiungeranno 900 milioni per nuove assunzioni di medici e infermieri.
Rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici
Sono previsti fondi per il rinnovo dei contratti e l’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici.
Modifiche alle detrazioni fiscali
Il governo ha modificato il sistema delle detrazioni fiscali. L’importo massimo detraibile varierà in base al reddito complessivo e alla composizione del nucleo familiare, favorendo famiglie numerose e a basso reddito. È prevista anche una “carta per i nuovi nati”, un sussidio di 1.000 euro per neogenitori con ISEE sotto i 40.000 euro.
Fringe benefit
I fringe benefit, ossia beni concessi ai dipendenti come auto o computer, saranno detassati fino a 2.000 euro per i lavoratori con figli e fino a 1.000 euro per gli altri.
Bonus ristrutturazioni
Il bonus fiscale per le ristrutturazioni della prima casa è stato prorogato fino al 2025, mantenendo il 50% di detrazione per il prossimo anno, che scenderà al 36% per le seconde case.
Pensioni
Non ci sono interventi rilevanti sulle pensioni, ma è confermato l’adeguamento all’inflazione e sgravi fiscali per chi continua a lavorare dopo l’età pensionabile.
Deduzione al 120% per le imprese
È stata confermata la deduzione fiscale del 120% per le imprese che assumono a tempo indeterminato, ma solo se il numero di dipendenti a fine anno supera quello medio dell’anno precedente.
Delega fiscale e lotta all’evasione
Due fondi, uno alimentato dalla rimodulazione di alcuni incentivi e l’altro dai risultati della lotta all’evasione, forniranno 6 miliardi di coperture.
Contributo di banche e assicurazioni
Il governo ha introdotto un contributo per banche e assicurazioni, sospendendo alcune deduzioni fiscali per il 2025 e 2026. Si prevede di raccogliere 3,5 miliardi in due anni.
Riduzione della spesa dei ministeri
La riduzione della spesa dei ministeri sarà del 5% in media, con un risparmio complessivo di 3 miliardi di euro.
Accise
Il governo ha previsto interventi sulle accise per gas naturale e altri prodotti energetici, ma non ci sarà alcun aumento delle accise sul gasolio.
Cancellazione di alcune spese fiscali
Alcuni bonus fiscali più limitati saranno eliminati per ridurre le minori entrate per lo Stato.
Aumento delle imposte sul gioco d’azzardo
Parte delle coperture arriveranno dall’aumento di alcune imposte sul gioco d’azzardo.
In totale, il governo prevede di raccogliere 21 miliardi tra riduzioni di spesa e aumenti delle tasse. Restano scoperti 9 miliardi, che verranno coperti aumentando il disavanzo.
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