Quest’anno la primavera inizia il 20 marzo, alle 04,06, ora italiana. Cosa succede in quel momento? Perché la data dell’equinozio cambia sempre?
Equinozio di primavera. Il 20 marzo, alle 04,06, ora italiana, inizia la primavera. In quel momento esatto il Sole attraverserà uno dei due punti, nella sfera celeste, in cui l’eclittica e l’equatore celeste si intersecano: il cosiddetto punto vernale o equinozio di primavera (l’altro corrisponde all’equinozio d’autunno). Il Sole apparirà perfettamente allo zenit per un osservatore posto all’equatore, e la durata del dì sarà pari a quella della notte: 12 ore esatte.
Cosa succede in quel momento?
È il momento in cui il terminatore, cioè la linea che divide la parte illuminata (diurna) della Terra dalla parte che in quel momento è ancora in ombra (notturna) è perpendicolare all’equatore: passa cioè sia per il Polo Nord sia per il Polo Sud. Il dì e la notte hanno (quasi) la stessa durata: ed è per questo che chiamiamo questo giorno equinozio, dalla parola latina aequinoctium (notte uguale).
I due equinozi (primavera e autunno) corrispondono a un preciso evento astronomico, ma in realtà c’è qualche minuto di differenza nella durata del dì (luce) e della notte (buio). Succede perché i raggi del Sole iniziano a inondare una regione della Terra prima che il disco solare sia completamente visibile (all’alba) e scompaiono dopo che è scomparso dalla vista: i minuti di luce che precedono e seguono la completa comparsa o il completo tramonto riducono la durata della notte.
Perché la data dell’equinozio cambia sempre?
Il calendario gregoriano è di 365 giorni: è comodo, ma non rispecchia l’anno siderale, ossia l’effettiva durata dell’orbita della Terra attorno al Sole, che è di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Per compensare la differenza è stato introdotto il sistema degli anni bisestili, che prevede l’aggiunta di un giorno alla fine di febbraio, in generale per tutti gli anni non secolari (che non segnano il passaggio di secolo) e divisibili per 4: questa soluzione offre una buona approssimazione, ma è comunque un’approssimazione.
Per fare tornare i conti la regola non è stata rispettata per il 2000, che è stato bisestile: questo però sta provocando un graduale slittamento all’indietro degli eventi del calendario astronomico. Il cambio di stagione “arretra“, anno dopo anno: addirittura, nel 2044 l’equinozio di primavera cadrà per la prima volta il 19 di marzo.
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