Poligrafo, chiamato anche “Macchina della verità” (02 febbraio 1935)

La macchina della verità (o poligrafo) è impiegata per controllare i cambiamenti emotivi e psichici del soggetto chiamato a rispondere ad una serie di domande

Poligrafo, chiamato anche
La macchina della verità (o poligrafo) è uno strumento che misura alcune caratteristiche fisiologiche di un individuo (pressione del sangue, la respirazione e il polso alterioso) e viene impiegata per controllare i cambiamenti emotivi e psichici del soggetto chiamato a rispondere ad una serie di domande (interrogatorio).

Il poligrafo è in grado di generare molteplici grafici simultaneamente. Poi, comparando i dati delle diverse reazioni, si cerca di individuare le risposte vere e quelle false.

Il nome è un composto di poli (molti) e grafos (relativo alla grafia e alla scrittura). La macchina della verità uno strumento piuttosto semplice: una scatola con fili ed elettrodi che vanno allacciati o attaccati al soggetto.

Il poligrafo registra i seguenti parametri:

  • Il ritmo cardiaco che aumenta quando si mente
  • Il ritmo respiratorio
  • La conduttività elettrica della pelle che aumenta quando si mente (il corpo secerne sudore)
  • La pressione del sangue

Non esistono prove scientifiche che possano garantirne l’efficacia, perché:

  • E’ possibile alterare i risultati
  • Vengono analizzate le reazioni alle emozioni cercando di creare una relazione con la verità
  • E’ impossibile definire in maniera univoca il concetto di verità
  • Numerosi elementi possono concorrere a falsare i risultati

Per questi motivi, il test della macchina delle verità non è accettato come prova dagli ordinamenti giuridici moderni ad eccezione di alcuni paesi (negli Stati Uniti).

Storia

Angelo Mosso, alla fine dell’800, inventò il pletismografo e poi l’idrosfigmometro. Vittorino Benussi, all’inizio del ‘900, applicò il metodo dei “sintomi respiratori” alla psicologia della testimonianza e alla psicologia criminale.

Il poligrafo moderno ha origine nel 1913 grazie a William Moulton Marston, studente di psicologia dell’università di Harvard, che utilizzò un test sulla pressione sanguigna per individuare la correttezza di una affermazione. Nel 1938 pubblicò The Lie Detector Test, un libro in cui descriveva l’utilizzo del dispositivo e la sua spiegazione teorica.

Una macchina della verità più complessa (che teneva conto di altri fattori), fu costruita da John A. Larson dell’università della California. Questa versione subì una successiva modifica da parte di Keeler: oltre alla pressione sanguigna e al ritmo respiratorio, venne analizzata anche la conduttività elettrodermica o cutanea (ovvero il modo in cui la pelle è in grado di condurre l’elettricità).

Venne utilizzata ufficialmente per la prima volta nel tribunale di Portage (Wisconsin).

Come funziona la macchina della verità

Vengono utilizzati due diversi test, ma che si basano entrambi sulla formulazione di domande con l’obiettivo di creare certe alterazioni emotive dell’individuo: CQT (Control Question Test) e GKT (Guilty Knowledge Test)

CQT (Control Question Test)

Nel CQT (Control Question Test), o test della domanda di controllo, si formulano tre tipi di domande: irrilevanti, rilevanti, di controllo.

  • Irrilevanti: quesiti generali non il relazione con il caso oggetto di indagine.
  • Rilevanti: domande che hanno un legame con l’indagine (ci si aspetta una risposta negativa).
  • Controllo: domande ambigue formulate in modo tale che sia impossibile rispondere in maniera negativa (fanno riferimento a fatti lontani nel tempo che non hanno relazione con l’indagine, ma possono presentare qualche somiglianza).

L’obiettivo è che gli innocenti manifestino un’attivazione maggiore alle domande di controllo e a quelle rilevanti rispondono con un’attivazione minore. I colpevoli, invece, mostrino un’attivazione maggiore nelle domande rilevanti.

GKT (Guilty Knowledge Test)

Nel GKT (Guilty Knowledge Test), o test della conoscenza colpevole, vengono fatte diverse domande a risposta multipla, ma solo una è corretta. Servono a scoprire quanto sa il colpevole sul caso.

L’innocente, che non conosce il caso, dovrebbe presentare lo stesso grado di attivazione a ogni risposta. Il colpevole, invece, conosce la risposta corretta quindi avrà un’attivazione maggiore quando darà quella risposta.

Limiti della macchina della verità

Nel 2003, il National Research Council ha pubblicato un resoconto sul poligrafo, analizzando le basi psicologiche su cui si basa lo strumento o i procedimenti seguiti.

Le conclusioni:

  • Precisione: le risposte non riflettono unicamente la menzogna (diversi processi psicologici possono essere esternati fisiologicamente alla pari dell’inganno).
  • Basi teoriche: le basi teoriche del poligrafo sono deboli, e i termini e le condizioni emotive non bene definite.
  • Ultima risorsa: il poligrafo viene usato quando non esistono prove abbastanza solide per incriminare un sospettato (i risultati non possono essere contestati in nessun modo).
  • Contromisure: è possibile ingannare il poligrafo imparando a controllare le misurazioni e le risposte fisiologiche.
Come ingannare il test del poligrafo

Per aggirare la macchina della verità bisogna ingannare il proprio cervello.

Malia Wollan, che qualche tempo fa ha scritto un articolo per il New York Times, ha svelato alcuni trucchi.

Bisogna pensare alla cosa che ci spaventa di più mentre dobbiamo rispondere alla domanda di controllo. In questo modo si induce il cervello ad aumentare la respirazione e il battito cardiaco, facendo rilevare allo strumento una risposta forte. Quando invece arriva la domanda vera e propria, bisogna aspettare qualche secondo e calmarsi immaginando una spiaggia tranquilla bagnata dalle onde di un mare calmo. I risultati del poligrafo saranno sballati.

Altri trucchi?

  • Rispondi solo “” o “No“, in modo serio e senza esitazione, senza spiegare le tue risposte o scendere nei dettagli, anche se l’esaminatore ti spingesse a farlo. Sii cortese e collaborativo, ma non offrire più informazioni di quelle necessarie.
  • L’esaminatore potrebbe provare a convincerti che può “vedere” la menzogna grazie al poligrafo non confessare. Il test, di solito, è solo una farsa per ingannarti e farti ammettere una colpa.
  • Cerca di mantenere un ritmo di 15-30 respirazioni al minuto, ma non respirare troppo profondamente.
  • Conta velocamente alla rovescia mentalmente oppure fai delle lunghe divisioni. Questo modificherà la pressione e la velocità del battito cardiaco.

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