Sei stato insultato pubblicamente su un social e stai considerando di agire legalmente contro il responsabile. Prima di intraprendere questa strada, bisogna capire se sia conveniente dal punto di vista economico
A quanto ammonta il risarcimento per gli insulti online? Sei stato insultato pubblicamente su un social e stai considerando di agire legalmente contro il responsabile. Prima di intraprendere questa strada, bisogna capire se sia conveniente dal punto di vista economico.
E’ importante distinguere tra ingiuria e diffamazione. L’ingiuria riguarda offese rivolte direttamente alla persona presente, mentre la diffamazione coinvolge dichiarazioni lesive della reputazione di una persona, fatte in sua assenza. La differenza è rilevante poiché le azioni legali e i relativi risarcimenti variano a seconda del caso.
Se si decide di procedere legalmente, bisogna considerare i costi del processo. Questi includono le spese legali e, eventualmente, quelle per un avvocato. Tuttavia, è possibile che tali costi vengano compensati dal risarcimento ottenuto se si vince la causa. La somma che si può sperare di recuperare dipende da diversi fattori, tra cui la gravità dell’insulto, la diffusione del messaggio e l’impatto sulla vittima.
In generale, il risarcimento può coprire sia i danni morali che quelli materiali. I danni morali sono legati alla sofferenza psicologica causata dall’insulto, mentre i danni materiali possono riguardare perdite economiche dirette, come la diminuzione di opportunità lavorative.
Per avviare un’azione legale, è consigliabile raccogliere tutte le prove disponibili, come screenshot delle offese, testimonianze di altre persone e qualsiasi altra documentazione che possa supportare il caso. Consultare un avvocato specializzato può aiutare a valutare meglio la situazione e a scegliere la strategia più appropriata.
È possibile denunciare qualcuno per insulti online?
La risposta varia in base a diversi elementi. Prima di tutto, l’offesa deve superare il livello della semplice critica, configurandosi come un attacco ingiustificato alla dignità personale, morale o professionale della vittima. Anche senza parolacce, affermazioni che danneggiano la reputazione o sminuiscono la persona possono essere considerate offensive. La giurisprudenza, ad esempio, ha ritenuto che l’uso di un’emoji, come quella del pagliaccio, possa essere offensivo.
Un elemento cruciale è che l’offesa deve avvenire in assenza della vittima e davanti a un pubblico, anche ristretto. La vittima non deve essere connessa al social network o al forum nel momento esatto della pubblicazione del commento offensivo. Se l’insulto avviene durante uno scambio diretto di battute, noto come “botta e risposta”, non si configura la diffamazione. In questo caso, non si può procedere con una denuncia penale, poiché l’azione dell’altra parte rientrerebbe nell’ingiuria, considerata un illecito civile. Tuttavia, è possibile avviare una causa civile per ottenere un risarcimento dei danni subiti.
L’offesa è sempre considerata ingiuria se avviene durante una chat privata tra l’offensore e la vittima. Tuttavia, se nella chat partecipano altre persone e la vittima non è online al momento dell’invio del messaggio incriminato, si tratta di diffamazione.
Cosa rischia il colpevole per insulti online?
Il colpevole di diffamazione può essere punito con la reclusione da sei mesi a tre anni o con una multa di almeno 516 euro, secondo quanto stabilito dal Codice penale. Questa è una sanzione di natura penale e si aggiunge al risarcimento del danno che deve essere corrisposto alla vittima.
Per quanto riguarda l’ingiuria, non sono previste sanzioni penali. Tuttavia, al termine del processo civile, il colpevole può essere condannato a una sanzione amministrativa che va da 100 a 8.000 euro. Anche in questo caso, è previsto un risarcimento del danno, che solitamente è inferiore rispetto a quello previsto per la diffamazione.
Come denunciare le offese online?
Se ritieni di essere stato diffamato online, devi agire entro tre mesi da quando hai scoperto l’offesa. Puoi recarti alla polizia postale, ai carabinieri o alla Procura della Repubblica per sporgere querela, portando con te uno screenshot della pagina dove appare il post offensivo.
Nel caso in cui si tratti di ingiuria e non di diffamazione, dovrai avviare una causa civile. In questo caso, è necessario rivolgersi a un avvocato e anticipare i relativi costi. Hai cinque anni di tempo per chiedere il risarcimento del danno.
Anche per la diffamazione, puoi decidere di evitare la querela penale e rivolgerti direttamente al giudice civile per ottenere solo il risarcimento. In questo caso, hai comunque cinque anni di tempo per agire.
Cosa succede se rispondo in modo offensivo?
Se, dopo aver ricevuto un insulto, rispondi in modo offensivo, non puoi essere punito. La legge considera il tuo comportamento giustificato dalla provocazione e dallo stato d’ira. L’articolo 599 del Codice penale prevede infatti che chi reagisce con parole offensive a un torto subito non è punibile, riconoscendo l’esistenza di un’attenuante per la reazione immediata alla provocazione.
Risarcimento per insulti online: cosa aspettarsi
L’importo del risarcimento per gli insulti online dipende da diversi fattori, tra cui:
- Il tipo di offesa: la gravità dell’attacco alla tua reputazione influisce sull’ammontare del risarcimento. Ad esempio, accusarti di essere coinvolto con la mafia è considerato più grave che definirti incompetente.
- La specificità dell’offesa: il dettaglio e la precisione del fatto oltraggioso attribuitoti possono influenzare il risarcimento. Ad esempio, essere accusato di aver ottenuto favoritismi in un concorso è considerato più grave che essere genericamente definito raccomandato.
- Il numero di persone che hanno letto l’offesa: il risarcimento per diffamazione tende ad essere maggiore rispetto a quello per ingiuria, poiché coinvolge un pubblico più vasto.
- La durata della visibilità dell’offesa: se l’insulto è stato rimosso rapidamente, il danno può essere considerato minore.
- La tua professione, ruolo sociale e attività: il danno non riguarda solo l’immagine pubblica, ma può influenzare anche il lavoro e la reputazione professionale.
La determinazione dell’ammontare del risarcimento sarà compito del giudice al termine del processo penale o civile. Il giudice terrà conto dei fattori sopra elencati e delle prove fornite, come certificati medici che attestino ansia, depressione o altre conseguenze psicologiche causate dall’offesa.
Quando mancano elementi per quantificare il danno in modo preciso, il giudice deciderà secondo equità, basandosi su quanto appare giusto nel caso specifico.
Ammontare del risarcimento per insulti online
Nel caso della diffamazione online, il risarcimento varia in base alla portata dell’offesa e al danno subito dalla vittima. Di solito, il risarcimento non è inferiore a 2.000 euro, specialmente se l’offesa è stata vista da un vasto pubblico, come spesso accade sui social media. Tuttavia, può superare i 10.000 euro quando l’offesa danneggia gravemente l’immagine professionale o addirittura il patrimonio della vittima.
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