In merito alla farina di insetti, quelli più comunemente utilizzati sono i grilli, le cavallette e le larve di tenebrionidi
Cosa sono le farine di insetti? L’Unione Europea ha recentemente autorizzato l’utilizzo di prodotti alimentari contenenti farina di grillo, larve di Tenebrio molitor e Locusta migratoria congelata, essiccata e in polvere. La farina di grillo sembra essere il prodotto più accettabile per gli italiani grazie alla sua camuffabilità in dolci, pane o biscotti.
Storia
Nel corso della lunga storia dell’uomo, l’agricoltura è un fenomeno relativamente recente. Tra le prime colture addomesticate dall’uomo ci sono sicuramente i cereali, che spesso venivano macinati con pietre e mortai. Ma già millenni fa, uomini e donne avevano compreso i vantaggi della polverizzazione di vari prodotti: una migliore digeribilità, una più semplice conservazione e una maggiore facilità di stoccaggio. Bastava poi aggiungere un po’ d’acqua e tutto ritornava alla forma originale, il gioco era presto fatto.
Nel corso dei secoli, l’uomo ha cercato di macinare centinaia di prodotti diversi, non solo semi, ma anche ossa, minerali e altri derivati di origine vegetale.
Oggi, invece, si parla di insetti che vengono trasformati in farina. In merito alla farina di insetti, quelli più comunemente utilizzati sono i grilli, le cavallette e le larve di tenebrionidi (Tenebrio molitor e Alphitobius diaperinus).
Produzione della farina di insetti
Per quanto riguarda la produzione di questa farina, gli insetti vengono prima disidratati e successivamente ridotti in polvere attraverso processi meccanici. Durante tale processo, viene generato un quantitativo di scarti quasi nullo in quanto l’intero corpo dell’animale viene trasformato in farina senza sprechi.
Gli insetti rappresentano una fonte di proteine altamente sostenibile dal punto di vista ambientale, poiché richiedono una bassa quantità di emissioni di gas serra, una superficie di suolo limitata per l’allevamento e una quantità ridotta di acqua per la loro crescita. È importante sottolineare questo aspetto, poiché gli insetti rappresentano una soluzione altamente efficiente e sostenibile per la produzione di proteine alimentari.
Cosa contiene la farina di insetti?
Scendendo sul fronte dell’alimentazione, ciò che risalta immediatamente è l’elevato contenuto proteico della farina di insetti. Tuttavia, non solo proteine: è presente anche una grande quantità di fibre (fondamentali per una corretta digestione) e un equilibrato rapporto lipidico che prevede la presenza di molti grassi insaturi (quelli che fanno bene, come l’oleico e il linoleico) e pochi grassi saturi (quelli che, invece, possono causare problemi cardiovascolari). Il tutto è completato da vitamine e minerali come potassio, ferro e fosforo.
Inoltre, la farina di insetti non contiene glutine ed è quindi adatta anche per le persone che non possono, o non vogliono, consumare alimenti con questa sostanza.
Come e in quale quantità usare la farina d’insetti
Puoi sostituire una parte della farina di cereali con della farina di insetti in tutte le preparazioni che richiedono farina. Puoi utilizzare la farina di insetti nell’impasto della pizza, per preparare delle crêpes o per le tagliatelle fatte in casa seguendo la ricetta della nonna.
Un consiglio utile è quello di utilizzare una quantità di farina di insetti compresa tra il 10% e il 20% rispetto alla quantità totale di farina. Ad esempio, se vuoi preparare un impasto da un chilo, puoi utilizzare 800 grammi di farina di frumento e 200 grammi di farina di cavallette. Tuttavia, il limite del 20% non è insormontabile. Tieni presente che maggiore è la quantità di farina di insetti utilizzata, maggiore potrebbe essere la percezione di pesantezza del prodotto finale a causa dei suoi elevati valori nutrizionali. Ti consiglio di fare attenzione e di fare delle prove per trovare la giusta proporzione che soddisfi i tuoi gusti.
Un’altra idea interessante è per le persone che praticano sport, sia a livello agonistico che amatoriale, e seguono una dieta ricca di proteine. Siccome mangiate cibi terribili senza battere ciglio pur di raggiungere le quantità di proteine prefissate (come centinaia di petti di pollo di dubbia provenienza o bibite di polveri poco rassicuranti), non sarebbe meglio fare colazione con pancake che contengono farina di insetti inzuppati con sciroppo d’acero?
Com’è il gusto di queste farine?
Dipende dalla specie di insetto e dall’alimentazione degli stessi. La farina di insetti ha un sapore delicato con note di frutta secca, un po’ di mandorla e di pinoli.
La farina di grilli è sicura?
La produzione di farina di grilli richiede tecniche di allevamento e produzione precise per garantire la sua sicurezza e qualità. Inoltre, la tecnica di produzione è stata valutata e validata dall’efsa, il che garantisce la sua sicurezza per la messa in commercio come “novel food“.
La farina di grilli non contiene organismi patogeni, micotossine, metalli pesanti o idrocarburi. Tuttavia, potrebbe rappresentare un problema per le persone allergiche alla chitina, una proteina presente nel carapace dei grilli. Anche se non allergici, un uso frequente potrebbe portare alla sensibilizzazione del prodotto. I produttori industriali devono sempre segnalare cosa è contenuto negli alimenti, inclusa la farina di grillo.
Ne vale la pena?
La farina di grillo è un’ottima fonte proteica che contiene più del 65% di proteine ad alto valore biologico, oltre a fibre, calcio, vitamina B12, ferro, fosforo e sodio.
Potrebbe rappresentare una soluzione per ridurre l’impatto ambientale causato dagli allevamenti animali sostituendo alcuni alimenti di origine animale, ma attualmente è un prodotto di nicchia e costoso (circa 70 euro al chilo).
I prodotti a base di insetti potrebbero essere utilizzati anche nelle produzioni di origine vegetale per ridurre l’effetto devastante della produzione di soia e mais.
L’allevamento controllato degli insetti potrebbe anche ridurre il consumo di animali selvatici in alcuni paesi asiatici, riducendo il rischio di contaminazioni e problemi per la salute. Tuttavia, non ci sono ancora sufficienti elementi per stabilire i benefici nutrizionali di questo prodotto, trattandosi di un novel food.
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