Fino a circa 2 secoli fa, i medici non usavano protezioni per curare i pazienti con malattie infettive, neanche durante le operazioni chirurgiche
Chi ha inventato la mascherina. Devi sapere che fino a circa 2 secoli fa, i medici non usavano nessuna protezione per curare i pazienti con malattie infettive, neanche durante le operazioni chirurgiche. Questo, però, era rischioso sia per i medici (che erano soggetti a infezioni), sia per i pazienti (che venivano contagiati proprio dal medico che li stava curando per una malattia diversa).
Poi arrivò la peste. I dottori che curavano l’epidemia (ma anche i becchini) si coprivano naso e bocca perché pensavano che a essere infetta fosse l’aria e non i malati. Poi, alla fine del 1870, furono scoperti i batteri. L’igienista tedesco Carl Flügge (1847-1923) dimostrò che parlare poteva diffondere goccioline cariche di batteri dal naso e dalla bocca. Da quel momento si iniziò a pensare che le infezioni a cui erano soggetti i chirurghi derivassero dalle ferite trattate in sala operatoria senza protezioni (ad esempio, mascherine o guanti).
Chi ha inventato la mascherina per i medici?
Nel 1897, il chirurgo austriaco Johann von Mikulicz Radecki descrisse una maschera chirurgica composta da uno strato di garza, e nello stesso anno il medico francese Paul Berger fu il primo ad indossare una mascherina durante un’operazione chirurgica (poi altri medici seguirono il suo esempio). In circa un anno e mezzo dall’uso delle mascherine, le infezioni che colpivano i medici diminuirono. La mascherina di Berger era una specie di grosso fazzoletto a più strati, cucito da un lato direttamente sul camice, in modo da coprire anche la sua barba.
Chi ha inventato la mascherina “moderna”?
Nel 1910, in Manciuria (una zona della Cina) scoppiò una epidemia di peste, che uccideva, nel giro di 2 giorni, chiunque si infettasse. Un medico di Penang, Lien-teh Wu, fece un’autopsia su una delle vittime per capire la causa e trovare una cura. Scoprì che la peste non proveniva (come si pensava) dalle pulci, ma veniva trasmessa attraverso goccioline emesse nell’aria. Così, ispirandosi alle protezioni chirurgiche che aveva visto durante i suoi studi a Cambridge (Gran Bretagna), “inventò” una mascherina fatta di garza e cotone, più altri strati di tessuto, per filtrare il più possibile l’aria. Da allora, si diffuse nel mondo l’abitudine di indossare le mascherine protettive in ospedale e durante le epidemie.
La mascherina “N95” che utilizziamo è stata brevettata nel 1972 dalla società 3M. Con gli anni si è evoluta, ma la forma è ancora quella disegnata dal dottor Wu.
La mascherina ai tempi dell’influenza spagnola
Gli articoli di giornali dell’epoca testimoniano che in molte città, durante l’epidemia mondiale di influenza del 1918, non erano solo i medici a indossare le mascherine per proteggersi. Dovevano, infatti, indossarle anche le persone quando uscivano di casa (erano obbligatorie).
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