Stato di emergenza: cos’è, come funziona, cosa significa, cosa prevede e comporta, proroga 31 gennaio 2021, notizie e aggiornamenti
Stato di emergenza. Il governo, per affrontare l’arrivo del coronavirus in Italia, ha dichiarato lo Stato di emergenza il 31 gennaio 2020 (per la durata di 6 mesi). Poi l’ha prolungato dal 31 luglio fino al 15 ottobre 2020. Ora si appresta a prorogarlo fino al 31 gennaio 2021.
Il Senato ha, infatti, dato il via libera definitivo al decreto Covid-19 con 143 voti favorevoli e 120 contrari. Poi, dopo l’ok del Senato, è arrivata anche la seconda approvazione: l’informativa del Premier alla Camera ha incassato 286 sì e 221 no.
La proroga è scaduta il 15 ottobre, ma visto il protrarsi dell’emergenza, il Premier Conte ha firmato una nuova proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021.
Stato di emergenza: cosa significa
Cosa significa Stato di emergenza: è una dichiarazione ufficiale, emanata da un governo tramite un decreto legislativo, che constata l’esistenza di un pericolo imminente che minaccia la nazione.
Stato di emergenza: cos’è
Cos’è lo Stato di emergenza: è regolato dalla legge 24 febbraio 1992 n. 225 (Istituzione del Servizio nazionale della protezione civile) modificata dal D.L. n. 59/2012 (Disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile), e permette l’attuazione di interventi in deroga a ogni disposizione vigente, ma nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico.
E’ possibile agire in deroga grazie all’emanazione di dpcm (decreti presidenza Consiglio ministri) e ordinanze del ministro della Salute.
Viene adottato per tutte le emergenze di rilievo (comunale, provinciale, regionale e nazionale) che devono essere affrontate con prontezza d’intervento e fronteggiate con poteri straordinari.
Stato di emergenza: cosa prevede
Cosa prevede lo Stato di emergenza: con la dichiarazione dello Stato di emergenza si possono attuare interventi speciali con ordinanze in deroga alle disposizioni di legge, nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico. Le ordinanze vengono emanate dal capo del dipartimento della Protezione Civile (se non è diversamente stabilito con la deliberazione dello stato di emergenza).
Con la delibera dello stato di emergenza, il Cdm stanzia una somma iniziale per realizzare i primi interventi necessari. Per lo stanziamento di altre risorse si dovrà, poi, passare per un’ulteriore delibera.
Stato di emergenza: come funziona
Come funziona lo Stato di emergenza: vengono attribuiti al governo e alla Protezione civile dei “poteri straordinari” per affrontare diverse questioni.
Tra cui:
- Attivare lo smart working;
- Effettuare il pagamento scaglionato delle pensioni;
- Misure straordinari sulla scuola (come l’acquisto dei banchi saltando i passaggi per l’affidamento degli appalti);
- Bloccare l’ingresso in Italia da altri paesi;
- Istituire eventuali “zone rosse”;
- Reperire navi per tenere in quarantena i migranti;
- Attivare iil sistema Gros (la centrale operativa remota di soccorso sanitario per cui in mancanza di posti letto in una regione, interviene per la ripartizione e il trasferimento dei pazienti in altre regioni).
Stato di emergenza: chi può emanarlo
Chi può emanare lo Stato di emergenza: viene dichiarato su proposta del presidente del Consiglio, e il Consiglio dei ministri può deliberarlo per gli eventi calamitosi.
In Italia tali eventi sono classificati in 3 tipi (in base a estensione, intensità e capacità di risposta del sistema di protezione civile):
- Tipo A: prevede interventi a livello comunale;
- Tipo B: prevede interventi a livello provinciale e regionale;
- Tipo C: prevede interventi a livello nazionale.
Stato di emergenza: quanto dura
Quanto dura lo Stato di emergenza: può durare un massimo di 12 mesi, prorogabile di ulteriori 12 mesi in caso di riconosciuta necessità. Poi, allo scadere dello Stato di emergenza viene emanata un’ordinanza “di chiusura“, che disciplina e regola il subentro dell’amministrazione competente in via ordinaria.
Stato di emergenza: proroga
Proroga dello Stato di emergenza: prorogare lo stato di emergenza permette di emanare altri dpcm, come accaduto nei mesi precedenti quando sono stati decisi il lockdown e le altre misure restrittive.
Stato di emergenza e Covid-19
Durante l’esame del “decreto Covid” c’è stata una polemica sui poteri del governo e del presidente del Consiglio, così si è inserito un emendamento che “parlamentarizza” i dpcm. In questo modo, il premier (o un ministro) devono prima illustrare alle Camere il contenuto dei provvedimenti da adottare.
Lo stato di emergenza permette:
- Acquisti accelerati dei beni per affrontare la pandemia (mascherine, banchi con le rotelle, kit diagnostici, ecc.);
- Il monitoraggio settimanale effettuato dal ministero della Salute sulla base dei dati forniti dalle Regioni;
- Di prendere provvedimenti in grado di limitare l’ingresso nel Paese da parte di cittadini di altri Stati (ad esempio, estendere l’obbligo del tampone per chi entra in Italia);
- Di attivare lo smart working (una possibilità per imprese e aziende per ridurre contatti e garantire il distanziamento sociale);
- Di attuare l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione individuale (la mascherina) a partire da un orario prestabilito oppure anche per tutta la giornata.
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