Quali strumenti di difesa possono essere portati fuori dell’abitazione? Differenza tra armi proprie e improprie
Quali armi si possono portare fuori casa per difesa personale? Non c’è sempre bisogno del porto d’armi per possedere uno strumento che possa garantire la difesa personale in caso di aggressione. Esistono, infatti, degli apparecchi che la legge non qualifica come armi e che sono liberamente acquistabili e trasportabili mentre si è fuori della propria abitazione.
Quali sono considerate armi per la legge?
La prima distinzione che la legge fa è tra “armi proprie” e “armi improprie“:
- Le armi proprie sono quelle realizzate per l’offesa dell’altrui persona (pistole, fucili, pugnali, congegni esplosivi, ecc.);
- Le armi improprie sono quelle che non sono destinate all’offesa della persona, ma che possono essere utilizzate per tale scopo (martelli, cacciavite, bulloni, catene, tubi di ferro, ecc.).
Nell’ambito delle armi proprie è possibile fare un’ulteriore distinzione:
- Armi da fuoco: sono le classiche armi da sparo (pistole, bombe, fucili, ecc.) o tutte quelle che in generale sfruttano un meccanismo di tipo esplosivo;
- Armi bianche: si usano mediante l’energia e l’abilità dell’uomo e provocano ferite per mezzo di punte (pugnali e baionette), forme contundenti (manganelli) o lame di metallo.
Serve la licenza per le armi proprie?
Per possedere un’arma propria (cioè, per la sola detenzione in casa) è sufficiente la concessione di nulla osta all’acquisto e detenzione di armi (ottenuto questo potrai tenere in casa, debitamente custodita, un’arma al solo fine di esercitare il tuo diritto alla legittima difesa). Per trasportare un’arma propria occorre, invece, ottenere un’apposita licenza di porto d’armi.
Entrambe le licenze vengono concesse dall’autorità di pubblica sicurezza solamente al ricorrere di determinate condizioni e se si dà prova della motivazione che ne giustifica il rilascio (ad esempio, il porto d’armi per uso sportivo).
È possibile richiedere un porto d’armi per difesa personale quando la persona dimostra che l’arma serve esattamente per la propria difesa personale, la quale deve essere in qualche modo minacciata o svolgere un’attività particolarmente pericolosa (ad esempio, il gioielliere che è esposto alle rapine dei malintenzionati, oppure a chi è stato minacciato di morte).
Serve il porto d’armi per le armi improprie?
Per le armi improprie non occorre alcuna licenza, ma questo non vuol dire che si possa fare tutto ciò che si vuole, o che si possa uscire di casa con qualcuna di esse indosso.
Secondo la legge, le armi improprie non possono essere portare al di fuori della propria abitazione, a meno che non ve ne sia una valida ragione (ad esempio, per motivi di lavoro).
Quando le armi si possono portare in giro?
Se ottieni il porto d’armi per uso venatorio (cioè, per cacciare), il trasporto del fucile da caccia sarà legittimo solamente per il tratto che separa la tua abitazione dal luogo di caccia. Il porto d’armi per uso venatorio non ti legittima ad andartene in giro col fucile nel portabagagli dell’auto. Lo stesso vale per il porto d’armi sportivo.
Con il porto d’armi per difesa personale, invece, il trasporto può essere concesso se c’è la necessità di salvaguardare la propria incolumità fisica, concretamente minacciata.
Poi, le armi improprie (per le quali non esiste porto d’armi), non possono essere portate in giro se non per giustificato motivo.
Infine, esistono degli strumenti di difesa dalle aggressioni che possono essere portati con sé senza necessità di alcun porto d’armi perché, per la legge, non sono considerate armi a tutti gli effetti (ad esempio, spray urticante, pistola al peperoncino, storditore elettrico, ecc.).
Come ottenere il porto d’armi per difesa personale?
Per ottenere il porto d’armi per difesa personale è necessario essere maggiorenni ed avere una ragione valida e motivata che giustifichi il bisogno di girare armati. L’autorizzazione, rilasciata dal Prefetto, permette il porto dell’arma fuori dalla propria abitazione e ha validità annuale.
Il modulo di presentazione della richiesta (disponibile anche presso la Questura, il Commissariato di Pubblica Sicurezza o la stazione dei Carabinieri) può essere consegnato:
- Direttamente a mano (in tal caso, l’ufficio provvede a rilasciare una regolare ricevuta);
- Per posta raccomandata con avviso di ricevimento;
- Per via telematica, con modalità che assicurino l’avvenuta consegna (ad esempio, tramite pec).
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