Cos’è il mandato di arresto della Corte Penale Internazionale?

La Corte penale internazionale è un tribunale internazionale permanente con sede all’Aia, Paesi Bassi, competente per giudicare i crimini di genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e crimine di aggressione

Cos’è il mandato di arresto della Corte Penale Internazionale?
Cos’è il mandato di arresto della Corte Penale Internazionale? Il 3 marzo 2022 il procuratore Karim Khan ha annunciato di aver avviato un’indagine sulla situazione in Ucraina presso la Corte Penale Internazionale (CPI). L’indagine riguarderà tutti gli atti commessi “dal 21 novembre 2013“, includendo, “tutte le accuse passate e presenti di crimini di guerra, crimini contro l’umanità o genocidio commessi in qualsiasi parte del territorio dell’Ucraina da qualsiasi persona“. Secondo Khan, c’è una “base ragionevole” per credere che siano stati commessi crimini che rientrano nella giurisdizione della Corte.

L’indagine è stata approvata da diversi paesi, tra cui tutti i membri dell’Unione Europea, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Svizzera, nonché da alcuni paesi dell’America Latina come la Colombia e il Costa Rica.

Il procuratore non ha, però, menzionato il crimine di aggressione, in quanto non ha giurisdizione su questo presunto crimine nella situazione attuale.

Cos’è il crimine di aggressione?

Il crimine di aggressione è disciplinato dall’art. 1 della Risoluzione 3314 (XXIX) dell’Assemblea Generale dell’ONU del 1974, che lo definisce come l’uso della forza armata da parte di uno Stato contro la sovranità, l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di un altro Stato o in ogni altra maniera contraria alla Carta delle Nazioni Unite.

L’elenco esemplificativo delle azioni qualificanti atto di aggressione include l’invasione o l’occupazione militare, il bombardamento, il blocco dei porti e delle coste, l’invio di bande di mercenari, ecc.

Il crimine di aggressione commesso da un individuo viene definito come la pianificazione, preparazione, scatenamento o esecuzione, da parte di una persona che sia nella posizione di esercitare un controllo effettivo o di dirigere l’azione politica e militare dello Stato, di un atto di aggressione che, per carattere, gravità e portata, costituisca una manifesta violazione della Carta delle Nazioni Unite.

Tuttavia, non tutti gli atti di aggressione in grado di far insorgere la responsabilità internazionale dello Stato possono essere allo stesso tempo considerati crimini internazionali dell’individuo, poiché la definizione di atto di aggressione è meno circostanziata di quella di crimine di aggressione.

Mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin

La Corte Penale Internazionale ha emesso il 17 marzo 2023 un mandato d’arresto per il presidente russo Vladimir Putin e Maria Lvova-Belova, Commissaria per i diritti dei bambini in Russia. L’accusa riguarda crimini di guerra, in particolare la deportazione illegale di bambini ucraini.

Secondo l’accusa, Putin sarebbe responsabile della deportazione di bambini dalle aree occupate dell’Ucraina alla Federazione Russa a partire dal 24 febbraio 2022. La Corte ritiene che Putin abbia una responsabilità penale individuale per i suddetti crimini, avendo commesso gli atti direttamente o attraverso altri e non aver esercitato un controllo adeguato sui subordinati civili e militari che hanno commesso gli atti.

Cos’è la Corte penale internazionale?

La Corte Penale Internazionale è un tribunale internazionale permanente con sede all’Aia, Paesi Bassi, competente per giudicare i crimini di genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e crimine di aggressione.

Il genocidio è definito in base all’articolo II della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio del 1948, mentre i crimini contro l’umanità richiedono che siano commessi nell’ambito di un attacco esteso e sistematico contro una popolazione civile con la consapevolezza dell’attacco.

La Corte può procedere anche quando le convenzioni di Ginevra siano violate anche in contesti non internazionali, come le guerre civili. La gravità dei crimini è un requisito fondamentale per stabilire se la Corte ha competenza, e l’ufficio del procuratore ha stabilito una scala di parametri per misurarla.

Differenza tra Corte Penale Internazionale (CPI) e Corte internazionale di giustizia

La Corte Penale Internazionale (CPI) non è un organo delle Nazioni Unite, ma il suo Statuto è stato adottato nel 1998 e attualmente vi partecipano 123 Paesi.

La Corte internazionale di giustizia, nota anche come Tribunale internazionale dell’Aja, è invece un organo delle Nazioni Unite che opera come arbitro per risolvere le controversie in materia di interpretazione di norme internazionali tra stati membri dell’Onu che ne hanno accettato la giurisdizione.

Le competenze dei due organi sono diverse e la CPI agisce come un tribunale penale internazionale, con organi inquirenti, una presidenza, una sezione preliminare, una sezione di prima istanza, una sezione di appello e una cancelleria.

I giudici della Corte Penale Internazionale (CPI)

La Corte penale internazionale (CPI) è composta da 18 giudici eletti dall’Assemblea degli Stati parte, tra persone presentate dagli Stati che hanno comprovate qualità morali, di imparzialità e integrità. La loro permanenza in carica dura 9 anni non rinnovabili.

Il Procuratore e i suoi aggiunti, che sono nominati sempre dall’Assemblea, esercitano l’azione penale in modo autonomo e indipendente. Anche i procuratori sono in carica per 9 anni non rinnovabili.

Le indagini possono partire motu proprio dal Procuratore, previa autorizzazione a procedere della Camera preliminare, oppure per deferimento del Consiglio dell’Onu o di uno stato parte, per crimini commessi sul proprio territorio o di un altro stato parte. In questo caso, è competenza del Procuratore decidere se avviare l’indagine.

I poteri della Corte Penale Internazionale (CPI)

La Corte Penale Internazionale (CPI) ha il potere di agire solo in caso di crimini commessi nel territorio o da cittadini di uno Stato membro, a meno che uno Stato “non membro” decida di accettare la sua competenza.

Inoltre, il Consiglio delle Nazioni Unite può deferire alla Corte situazioni in cui si segnalano crimini previsti dall’articolo 5 dello Statuto, rendendo così la giurisdizione della Corte potenzialmente universale. Tuttavia, il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha la possibilità di sospendere le indagini e i procedimenti avviati per un anno rinnovabile.

La CPI agisce in modo complementare alle giurisdizioni nazionali, lasciando la responsabilità ai tribunali interni degli Stati di perseguire i crimini internazionali. Tuttavia, la CPI interviene quando gli Stati non agiscono, ad esempio in caso di inerzia o quando lo stato non vuole esercitare l’azione penale.

La CPI può incriminare solo persone fisiche di età superiore ai 18 anni per crimini commessi dopo il 1 luglio 2002, se lo Stato è entrato in vigore da quella data, o dopo l’adesione dello Stato. La CPI può, inoltre, esercitare la propria giurisdizione sui crimini commessi nel territorio di uno Stato parte o sui crimini commessi da un cittadino di uno Stato parte.

La legge italiana n. 237 del 20 dicembre 2012 ha adeguato l’ordinamento italiano alle disposizioni dello statuto della Corte penale internazionale, disciplinando le procedure di cooperazione tra la giurisdizione interna e quella della CPI e introducendo nel codice penale italiano i reati contro l’amministrazione della Corte come richiesto dallo statuto.

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