Il bilancio dello Stato è un documento di contabilità di Stato che indica le entrate, quali imposizione fiscale, tasse e redditi derivanti di giochi pubblici (lotterie e concessioni), e le uscite dell’amministrazione di uno Stato relative ad un determinato periodo di tempo
Cos’è il Bilancio dello Stato? Il Bilancio dello Stato è un documento contabile che viene approvato ogni anno dal Parlamento e che autorizza le spese e la riscossione delle entrate necessarie per attuare le scelte politiche del Governo. In altre parole, il Bilancio definisce il quadro finanziario all’interno del quale il Governo può operare.
Il Bilancio è un documento importante perché permette di capire come lo Stato sta usando i soldi dei contribuenti e in che modo intende finanziare le sue attività.
Il dibattito pubblico sul Bilancio può essere molto acceso, in quanto si discute spesso sulla destinazione dei fondi pubblici e sulla priorità da attribuire alle diverse spese. Tuttavia, è importante comprendere che il Bilancio è uno strumento fondamentale per garantire la sostenibilità economica e finanziaria del Paese e per tutelare gli interessi dei cittadini.
Cos’è il Bilancio dello Stato?
Il Bilancio dello Stato è un documento contabile approvato dal Parlamento ogni anno che autorizza le spese e la riscossione delle entrate per attuare le scelte politiche del Governo.
La vita del bilancio dello Stato durante l’anno segue “3 rotte di navigazione nel tempo“:
- bilancio corrente;
- rendiconto dell’anno precedente;
- definizione del bilancio di previsione per il triennio successivo.
Ci sono, poi, anche “2 rotte di navigazione nello spazio“:
- l’Italia, in cui si applica il vincolo del pareggio di bilancio stabilito dalla Costituzione italiana e dalla Legge di Contabilità e Finanza pubblica;
- l’Unione europea, in cui si utilizzano strumenti come il Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, il Six pack, il Two pack e il Fiscal Compact per coordinare le politiche economiche e finanziarie degli stati membri.
1° rotta di navigazione nel tempo: dal DEF al bilancio di previsione
Il primo passo nella navigazione del bilancio dello Stato è la presentazione del Documento di Economia e Finanza (DEF) entro il 10 aprile di ogni anno.
Il DEF è un documento con cui il Governo comunica al Parlamento e all’Unione europea gli obiettivi di finanza pubblica e di politica economica che vuole raggiungere nel triennio successivo.
Il DEF fornisce una panoramica dell’economia italiana, dei conti pubblici e delle politiche economiche e fiscali adottate dal Governo, nonché delle previsioni di spesa e di entrata.
Successivamente, sulla base del DEF, il Governo presenterà il bilancio di previsione per l’anno successivo entro il 30 aprile. Questo documento prevede le entrate e le spese pubbliche che il Governo intende effettuare nell’anno successivo, e sarà presentato e discusso dal Parlamento nei mesi successivi.
Cos’è il DEF
Il DEF (Documento di Economia e Finanza) è un documento presentato dal governo italiano al Parlamento e all’Unione europea entro il 10 aprile di ogni anno. È composto da 3 sezioni principali e da una serie di allegati.
La prima sezione, il Programma di stabilità dell’Italia, contiene gli obiettivi di politica economica e il quadro delle previsioni economiche e di finanza pubblica per almeno il triennio successivo. Questo aiuta a definire gli obiettivi da raggiungere e successivamente, con il bilancio di previsione, a definire le entrate e le spese necessarie per raggiungerli.
La seconda sezione del DEF, Analisi e tendenze della finanza pubblica, contiene principalmente l’analisi di come vanno i conti pubblici, compreso il conto economico delle amministrazioni pubbliche e il bilancio dello Stato. Questa analisi serve a definire meglio la rotta per il futuro, non solo guardando all’andamento del passato, ma anche alle previsioni tendenziali a legislazione vigente per i principali aggregati del conto economico delle amministrazioni pubbliche, del saldo di cassa del settore statale, dell’indicazione della pressione fiscale e delle previsioni relative al debito pubblico. In una nota metodologica allegata a questa sezione, vengono esposti i criteri utilizzati per fare queste previsioni.
La terza sezione del DEF, il Programma nazionale di riforma, contiene lo stato di avanzamento delle riforme avviate, l’indicazione delle priorità del paese e delle principali riforme da attuare e i prevedibili impatti delle riforme in termini di crescita economica, di competitività del sistema economico e di aumento dell’occupazione.
Cos’è la NADEF
La NADEF è la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, che il governo deve presentare entro il 27 settembre di ogni anno successivo alla presentazione del DEF. Questa nota rappresenta una rielaborazione e un aggiornamento dei programmi e degli obiettivi delineati nel DEF iniziale, alla luce degli eventi accaduti e dei cambiamenti intervenuti nel frattempo nell’economia e nella politica nazionale e internazionale.
Prima di presentare la NADEF, il Governo deve inviare il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma contenuti nel DEF alla Commissione Europea e al Consiglio UE entro il 30 aprile. Le raccomandazioni dell’UE, il dibattito nazionale, l’andamento dell’economia e gli eventi straordinari che si verificano durante il periodo di tempo tra la presentazione del DEF e la presentazione della NADEF, influenzano gli obiettivi programmatici del Governo che vengono quindi aggiornati in vista della formazione del bilancio di previsione.
Il Documento programmatico di Bilancio (DPB) e il Disegno di Legge di Bilancio (DLB)
La formazione del bilancio di previsione inizia con la circolare del Bilancio di previsione emessa dalla Ragioneria generale dello Stato, che fornisce le istruzioni per i diversi Ministeri per formulare le proposte di bilancio di previsione in linea con gli obiettivi del DEF e della NADEF.
In ottobre, il Governo presenta la manovra di bilancio per il triennio successivo, che deve essere approvata dall’UE e dal Parlamento.
Le linee guida della manovra sono presentate alla Commissione europea tramite il Documento Programmatico di Bilancio (DPB) entro il 15 ottobre, seguito dal Disegno di Legge di Bilancio, contenente il dettaglio delle previsioni di entrata e di spesa, che viene varato dal Governo e sottoposto al Parlamento entro il 20 ottobre.
Dall’esame della proposta di bilancio alla Legge di Bilancio
Il governo traccia la rotta con la proposta di bilancio, ma la Commissione Europea deve esprimere il suo parere entro il 30 novembre per garantire la conformità alle regole di finanza pubblica dell’UE. La proposta di bilancio è esaminata in un ramo del Parlamento italiano e, se non ci sono emendamenti, viene approvata.
Se ci sono emendamenti, il disegno di legge di bilancio emendato passa all’esame dell’altro ramo del Parlamento. L’iter termina quando non vengono più presentati emendamenti e l’approvazione definitiva della Legge di Bilancio deve avvenire entro il 31 dicembre, tenendo conto delle raccomandazioni delle Istituzioni europee e della discussione parlamentare, con il bilancio di previsione che diventa legge dello Stato ed entra in vigore dal 1° gennaio dell’anno successivo.
La struttura del bilancio: missioni, programmi ed azioni
Il bilancio dello Stato è strutturato in modo da rendere leggibile e comprensibile tutte le voci di entrata e di uscita.
Nella spesa pubblica, le voci del bilancio si articolano in 3 livelli di aggregazione che descrivono le finalità cui sono destinate le risorse dello Stato: le Missioni, i Programmi e le Azioni.
Le Missioni rappresentano le grandi finalità perseguite dallo Stato attraverso la spesa pubblica e sono in numero di 34, mentre i Programmi rappresentano gli aggregati di spesa con finalità omogenea diretti al perseguimento di risultati specifici. Le Azioni sono ulteriori aggregati di bilancio che specificano la finalità dei programmi di spesa, tenendo conto della Missione che realizza e della legislazione vigente.
2° rotta di navigazione nel tempo: la gestione del bilancio corrente
Il bilancio vigente, che è stato definito l’anno precedente tramite un percorso analogo a quello del bilancio di previsione, richiede la gestione delle entrate e delle spese autorizzate dalla Legge di bilancio.
Questo processo di gestione del bilancio corrente implica una costante monitoraggio delle entrate e delle spese per verificare se stanno rispettando gli obiettivi previsti, e la necessità di adottare eventuali correzioni in caso contrario.
In particolare, la gestione del bilancio corrente richiede una buona comunicazione tra le varie amministrazioni coinvolte per garantire una corretta allocazione delle risorse e una loro effettiva realizzazione nei tempi previsti.
L’Assestamento del bilancio
Il Disegno di Legge di Assestamento è presentato dal Governo entro il 30 giugno di ogni anno per aggiornare le previsioni dell’anno corrente tenendo conto di quanto accaduto nei primi mesi dell’anno e del Rendiconto dell’anno precedente che quantifica i “residui“.
Dopo la discussione parlamentare, viene approvata la Legge di Assestamento che costituisce il nuovo riferimento per le entrate e le spese fino alla fine dell’anno. Questo è necessario perché durante l’anno possono accadere eventi straordinari e il bilancio vigente deve essere adeguato di conseguenza.
Inoltre, il Disegno di Legge di Assestamento tiene conto della rotta tracciata per il futuro, che viene definita a partire dalla primavera.
3° rotta di navigazione nel tempo: il Rendiconto
Il Rendiconto rappresenta la terza fase del processo di bilancio dello Stato.
Dopo la chiusura dell’anno finanziario il 31 dicembre, si deve verificare l’effettiva incassazione delle entrate e la realizzazione delle spese, nonché il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Questo avviene entro il 31 maggio dell’anno successivo, quando il Ministro dell’economia trasmette il Rendiconto alla Corte dei conti, che emette la sentenza di Parifica entro la fine di giugno.
Dopo la Parifica, il Governo presenta il Disegno di legge del Rendiconto al Parlamento entro il 30 giugno, insieme al Disegno di Legge di Assestamento che contiene l’aggiornamento delle previsioni dell’anno corrente. Entrambi i disegni di legge vengono discussi e approvati contemporaneamente. Tutto ciò avviene mentre si sta già lavorando alla formazione del bilancio di previsione per il triennio successivo.
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