Lo “stato di emergenza” è uno strumento che attribuisce grandi poteri, ma necessario per gestire grandi problemi
Che cos’è lo “stato di emergenza”. Questo strumento, che da grandi poteri, consente al governo e alla Protezione Civile di usare procedure più snelle per emanare e fare applicare tutte quelle misure necessarie per contenere problemi di natura emergenziale, com’è, appunto, una pandemia da Covid-19. Ma è uno strumento che può essere utilizzato sia per una calamità naturale, come anche per problemi legati alla viabilità (cioè, può riguardare anche una questione locale, come un singolo tratto di autostrada).
L’annuncio del premier Conte sulla probabile proroga dello “stato di emergenza” ha, però, generato qualche agitazione. Agitazione dovuta probabilmente all’espressione “stato di emergenza“.
Il video del discorso di Conte
Come funziona lo “stato di emergenza”
Lo “stato di emergenza” è regolato dalla legge 225 del 1992. All’articolo 5 vengono definite le caratteristiche della misura. Strumento consentito per “calamità naturali o connesse con l’attività dell’uomo, che in ragione della loro intensità ed estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo“.
L’attuale “stato di emergenza per il Coronavirus” era stato dichiarato lo scorso 31 gennaio 2020. Dato che è una misura che può durare massimo 6 mesi (180 giorni), scadrà il 31 luglio 2020. Quindi, per continuare ad avere a disposizione gli strumenti utilizzati finora per contenere l’epidemia, il governo deve necessariamente rinnovarlo per un altro periodo (altri 180 giorni).
La proroga è necessaria, ha spiegato Conte, per poter intervenire tempestivamente: ad esempio per chiudere le scuole, o per le cosiddette “zone rosse“.
È uno strumento che da grandi poteri al governo e va, quindi, controllato, ma è anche l’unico mezzo che permette di agire con tempistiche rapide, adattandosi all’evolversi dell’epidemia. Rapidità che potrebbe diventare fondamentale se in autunno la situazione dovesse peggiorare.
Protezione Civile e “stato di emergenza”
Lo “stato di emergenza” garantisce poteri speciali al Capo della Protezione Civile, per quanto riguarda l’autonomia nell’approvvigionamento di materiale legato al contenimento dell’emergenza (guanti, mascherine e altri dispositivi).
Sono previste modalità più agili per l’assegnazione degli appalti e coperture economiche speciali per gli stanziamenti legati all’epidemia (ad esempio, per aumentare i posti letto delle terapie intensive).
Com’è stato utilizzato lo “stato di emergenza”
- Lo “stato di emergenza” ha permesso al governo di emanare il lockdown senza passare per l’approvazione delle camere.
- Sono state modificate le modalità di accesso allo smart working, rendendolo più facile per i genitori con figli sotto i 14 anni.
- Sono stati decisi i blocchi ai voli e agli ingressi da determinati paesi.
- Ha permesso di utilizzare i dpcm per emanare alcune norme.
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