Il ricino è una pianta conosciuta per i suoi semi ricchi di proprietà (e velenosi) da cui si estrae l’olio di ricino
Ricino: specifiche e proprietà. Il ricino, o “Ricinus communis“, è una pianta conosciuta per i suoi semi ricchi di proprietà e velenosi da cui si estrae l’olio di ricino. Oltre alle sue qualità medicamentose, questa pianta è apprezzata anche per la sua bellezza ornamentale. Le sue foglie e i frutti spinosi dai colori accesi sono molto decorativi, rendendola adatta alla coltivazione nei giardini. Può essere coltivata singolarmente o in combinazione con altre piante, tuttavia, va tenuto presente che tende a proliferare rapidamente, diventando infestante.
Originaria dell’Africa tropicale, il ricino si è diffuso nelle aree tropicali e subtropicali di tutto il mondo. Produce semi abbondanti, ricchi di proprietà ma anche estremamente velenosi: solo 4 semi potrebbero essere letali se ingeriti. Tuttavia, da questi semi si estrae un olio noto per le sue qualità lassative e medicinali.
Prima di essere un rimedio, il ricino è apprezzato per la sua bellezza. Offre una fioritura generosa e frutti dai colori vivaci, rendendolo una scelta popolare per l’ornamentazione dei giardini.
La pianta di ricino
Il ricino è una pianta apprezzata per la bellezza delle sue foglie, dei fiori e dei frutti. Facile da coltivare, è una scelta popolare per decorare giardini e balconi.
Di origine mediterranea e sub-tropicale, il ricino può crescere fino a 10 metri di altezza in climi caldi, mentre in climi più freddi raggiunge al massimo i 4 metri. È una pianta che preferisce un clima temperato e teme le gelate.
Caratterizzata da un arbusto eretto e ramificato, le sue foglie caduche con margini dentellati sono di un verde intenso, assumendo tonalità rosse in autunno, offrendo un foliage decorativo. I fiori, a spiga, variano dal giallo al rosa e al viola, fioriscono in estate. I frutti sono capsule ovoidali coperte di spine marroni o rosse, che contengono tre semi di circa 1 cm ciascuno. Questi semi contengono la ricina, una sostanza tossica potenzialmente letale anche in piccole dosi. In primavera, le capsule si seccano e liberano i semi.
Originaria dell’Africa tropicale, la pianta di ricino si è diffusa in molte parti del mondo, dove il clima consente la sua sopravvivenza, inclusi ambienti subtropicali e temperati.
Le specie di Ricino
Il ricino, noto in botanica come Ricinus communis, presenta diverse varietà, tra cui:
Carmencita, caratterizzata da foglie grandi di colore rosso scuro su steli rossi e fiori gialli. È spesso utilizzata per creare aiuole nei giardini insieme ad altre piante ornamentali, e fiorisce in estate.
- Carmencita pink, riconoscibile per le sue foglie verde-azzurre e i fiori rosa.
- Impala, con foglie color porpora e fiori che sbocciano più tardi, tra luglio e ottobre.
- Zanzibariensis, che presenta foglie verdi di grandi dimensioni.
Come si coltiva il Ricino
Il ricino prospera meglio in regioni con clima caldo-temperato, dove può essere coltivato come pianta perenne. In climi più freddi, viene coltivato come pianta annuale. Durante l’autunno, quando le temperature scendono, è consigliabile proteggere le radici con una pacciamatura di paglia o trucioli di legno per evitare danni alla pianta. In alternativa, può essere coltivato in vaso e riparato in serra durante l’inverno.
Esposizione
La pianta di ricino richiede una piena esposizione al sole e non tollera né il freddo né le correnti d’aria.
Terreno
Predilige terreni ricchi, sciolti e freschi, composti da un mix di compost e terriccio per piante. In vaso, è consigliabile aggiungere argilla espansa o sabbia grossolana sul fondo per un migliore drenaggio.
Annaffiatura
Richiede annaffiature regolari, ma il terreno non deve rimanere troppo umido. In estate, è consigliabile annaffiarlo due volte a settimana, mentre in inverno solo se il terreno è molto asciutto.
Concimazione
Si consiglia di aggiungere concime liquido all’acqua dell’annaffiatura una volta al mese, solo durante la primavera e l’estate.
Potatura
Di solito non richiede potature, ma talvolta può essere necessario per dare forma alla chioma. In climi freddi invernali, soprattutto se perde le foglie, potrebbe essere necessario tagliare il fusto e mantenere solo la radice, protetta da pacciamatura.
Riproduzione
La pianta di ricino si riproduce principalmente tramite semina durante i mesi di marzo e aprile. Prima di seminare, i semi vengono tenuti in ammollo per 24 ore in acqua tiepida e i vasetti vengono preparati con terra da giardino e un po’ di sabbia. I semi vengono interrati a una profondità di circa 5 cm.
I vasetti vengono posizionati in un luogo luminoso e caldo, possibilmente al riparo da vento e correnti d’aria, magari al coperto. Le piantine possono essere trapiantate all’aperto o in un vaso più grande dopo circa un mese.
Per quanto riguarda il rinvaso o la piantagione, se la pianta viene messa in un vaso, è consigliabile scegliere un contenitore abbastanza grande poiché il ricino cresce rapidamente. Si consiglia di aggiungere argilla espansa e sabbia grossolana di fiume alla base del vaso per un buon drenaggio, e sopra di essa mettere del terriccio da giardino.
Se viene piantato in piena terra, le piante giovani devono essere posizionate ad almeno un metro di distanza l’una dall’altra.
Cosa teme la pianta di ricino
Il ricino è generalmente una pianta resistente e non è spesso soggetta ad attacchi da parte di malattie o parassiti in natura. Tuttavia, se coltivata in ambienti chiusi o in climi più freddi o umidi rispetto al suo habitat naturale, potrebbe essere vulnerabile all’attacco del ragnetto rosso. Inoltre, teme il marciume radicale o alla base del fusto, che può essere causato da ristagni idrici.
Controindicazioni del ricino
I semi di ricino sono estremamente tossici a causa della presenza di un’albumina chiamata ricina. Basterebbe ingerirne anche solo un paio per rischiare la morte. Questo può provocare danni gravi, come una forte gastroenterite con disidratazione, danni al fegato e ai reni, e persino la morte.
Dall’estrazione dei semi, tuttavia, si ottiene l’olio di ricino, che non è più tossico, ma è noto per il suo sapore sgradevole. In passato, l’olio di ricino era utilizzato per le sue proprietà lassative, poiché l’acido ricinoleico contenuto al suo interno stimola la secrezione idrica dell’intestino tenue, accelerando il movimento intestinale.
Oggi, l’olio di ricino non è più comunemente usato come lassativo a causa delle numerose controindicazioni, ma trova applicazioni nell’industria delle vernici e dei lubrificanti.
Curiosità sul ricino
Nelle isole Canarie, il ricino è bandito a causa del suo impatto negativo sulle specie autoctone, considerato un’erba infestante. Il possesso, il trasporto, il traffico e il commercio di questa pianta sono vietati in queste isole.
Il ricino viene coltivato principalmente per ottenere un olio grezzo, utilizzato in vari settori industriali. Questi includono la produzione di concimi naturali, disinfettanti per cucine, creme e farmaci per la cura della pelle e dei capelli. Inoltre, l’olio di ricino trova impiego come lubrificante per freni e può essere incluso nella composizione di vernici.
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