Artemisia: specifiche e proprietà

L’artemisia è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee, conosciuta per le sue proprietà toniche, sedative e digestive

Artemisia: specifiche e proprietà
Artemisia: specifiche e proprietà. L’artemisia è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Asteracee, ed è conosciuta per le sue proprietà toniche, sedative e digestive. Ha un sapore amaro e un aroma leggermente piccante, e ha molteplici utilizzi sia in campo medico che culinario.

Conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà medicinali, l’artemisia è impiegata in fitoterapia per calmare la tosse e alleviare il dolore. Inoltre, la medicina tradizionale cinese la utilizza come rimedio naturale per vari disturbi.

La pianta di artemisia, il cui nome scientifico è Artemisia vulgaris, è un arbusto perenne con un fusto rossastro che può raggiungere un’altezza compresa tra 50 e 150 cm. Le sue foglie sono lanceolate e di colore verde, mentre i fiori sono raggruppati in pannocchie e possono variare dal giallo al rosso.

Esistono diverse specie di artemisia, tra cui l’assenzio (Artemisia absinthium), il dragoncello (Artemisia dracunculus), il genepì (Artemisia genipi) e l’artemisia cinese. Quest’ultima è nota per essere utilizzata nel trattamento della malaria e sono in corso ulteriori studi per scoprire il suo vero potenziale come pianta medicinale.

L’artemisia è impiegata anche in cucina, soprattutto nella cucina orientale e occidentale. Il suo sapore amaro e il suo aroma leggermente piccante la rendono ideale per arricchire i piatti con un tocco speciale, e a volte emana un odore simile al vermouth.

Per quanto riguarda la differenza tra artemisia e assenzio, si tratta di due piante affini con infiorescenze gialle o viola e un odore molto forte. L’assenzio maggiore (Artemisia absinthium) si differenzia dall’artemisia comune (Artemisia vulgaris) per il fogliame grigio-verde lanuginoso nella parte superiore e quasi bianco nella parte inferiore.

Proprietà e benefici dell’artemisia

L’artemisia è una pianta con molteplici proprietà benefiche, grazie alla sua ricca composizione di principi attivi.

L’artemisia contiene diversi principi attivi, tra cui:
  • Oli essenziali come il 1-8-cineolo, la canfora, il linalolo e il tujone.
  • Resine che contribuiscono alle sue proprietà terapeutiche.
  • Tannini e flavonoidi, noti per le loro azioni antiossidanti e protettive.
  • Cumarine, come l’umbelliferone, che possono avere effetti antinfiammatori.
  • Lattoni sesquiterpenici come il yomogin e la vulgarina, con potenziali effetti benefici per la salute.
Benefici dell’artemisia:
  • Antispasmodica: Grazie ai flavonoidi, agli oli essenziali come il cineolo e il borneolo, e ai lattoni sesquiterpenici, l’artemisia rallenta gli spasmi tipici del dolore mestruale. Inoltre, può regolarizzare il ciclo e il flusso mestruale, soprattutto nei casi di amenorrea associata all’anemia.
  • Sedativa: L’artemisia ha un’azione rilassante e calmante, utile nei casi di eccitazione, ansia, insonnia, depressione, stress e stanchezza mentale. Nella medicina popolare cinese, è utilizzata per trattare disturbi di natura mentale e emotiva.
  • Espettorante e antisettica: Questa pianta viene impiegata come rimedio naturale per la tosse, poiché aiuta a liberare le vie respiratorie e ha proprietà antisettiche. È anche utilizzata in caso di parassitosi intestinali.
  • Digestiva: Favorisce la digestione e stimola la secrezione dei succhi gastrici grazie alle sostanze amare presenti. Inoltre, l’artemisia stimola l’appetito e migliora l’assimilazione del cibo.
  • Antifebbrile e antimalarica: L’artemisia ha dimostrato proprietà antifebbrili e antimalariche, conosciute anche come “artemisinina”, che la rendono utile nel trattamento di tali condizioni.
  • Azione sul parto e la puerpera: In passato, venivano applicati cataplasmi a base di questa pianta sulla pancia delle partorienti per facilitare il parto, l’espulsione della placenta e l’eliminazione dei coaguli.
  • Uso storico per l’isteria e l’epilessia: Le radici di artemisia venivano tradizionalmente utilizzate per trattare disturbi come l’isteria e l’epilessia.
Dove cresce e come coltivare l’artemisia

L’artemisia è una pianta che cresce in modo spontaneo e può essere considerata una specie infestante in alcune aree. Si trova comunemente nei prati, lungo il corso dei fiumi e in zone incolte. Questa pianta predilige le zone a clima temperato ed è diffusa in molte regioni dell’Europa, del Nord Africa e dell’Asia. La sua altitudine massima di crescita è di solito inferiore a 1000 metri sul livello del mare. L’artemisia fiorisce in estate, regalando i suoi caratteristici fiori.

L’artemisia è un genere di piante che include diverse specie, tra cui il Genepì, l’Assenzio, il Dragoncello e l’Artemisia cinese. Alcune di queste specie hanno dimostrato di contenere principi attivi efficaci nel trattamento della malaria, suscitando interesse per ulteriori ricerche sul potenziale terapeutico di queste piante medicinali.

Per coltivare l’artemisia con successo, è importante considerare alcuni aspetti riguardanti il terreno e l’esposizione.

  • Terreno: L’artemisia si sviluppa bene in terreni classici, leggeri e con una leggera acidità. Un terreno ben drenato è preferibile per evitare ristagni idrici che potrebbero danneggiare le radici della pianta.
  • Esposizione al sole: L’artemisia ha bisogno di una buona esposizione al sole. Si sviluppa meglio in aree soleggiate dove può beneficiare della luce solare per una crescita rigogliosa.
  • Semina: La semina dei semi di artemisia avviene in primavera, quando le temperature iniziano a salire. È possibile seminare i semi direttamente in terra o in vasetti per poi trapiantare le giovani piantine.
  • Talee erbacee: A giugno è possibile prendere delle talee erbacee, che consistono nel prelevare delle parti giovani della pianta per poi radicarle in terreno umido e ben drenato.
  • Divisione delle zolle: Tra ottobre e marzo, è possibile dividere le zolle della pianta per moltiplicarla. Questo metodo è utile per ottenere nuove piante da una pianta madre già sviluppata.
  • Annaffiatura: Durante l’estate, è importante annaffiare regolarmente l’artemisia per evitare che soffra di siccità. Tuttavia, è essenziale non esagerare con le annaffiature, poiché questa pianta preferisce terreni leggermente asciutti.
  • Potatura: La potatura dell’artemisia è consigliata a novembre o tra febbraio e marzo. Una potatura corta favorirà la crescita di nuovi germogli e darà alla pianta una forma compatta e attraente.
Utilizzi dell’artemisia

Gli utilizzi dell’Artemisia come rimedio omeopatico e in erboristeria sono molteplici e coprono un’ampia gamma di disturbi e condizioni.

Utilizzo in Omeopatia:
  • Dermatiti e problematiche della pelle: In omeopatia, l’Artemisia è utilizzata per il trattamento di dermatiti e problemi cutanei. Le sue proprietà lenitive e antinfiammatorie possono aiutare a ridurre l’irritazione e a migliorare l’aspetto della pelle.
  • Convulsioni: L’omeopatia utilizza l’Artemisia per trattare le convulsioni. Questa pianta ha proprietà calmanti che possono contribuire a ridurre l’attività convulsiva.
  • Debolezza muscolare: Grazie alle sue proprietà tonificanti, l’Artemisia può essere utilizzata in omeopatia per affrontare la debolezza muscolare e migliorare la resistenza fisica.
  • Ciclo mestruale abbondante o irregolare: L’Artemisia viene spesso utilizzata come rimedio omeopatico per regolare il ciclo mestruale e ridurre l’abbondanza delle mestruazioni in caso di disturbi come l’ipermenorrea.
Utilizzo in Erboristeria:

In erboristeria, diverse parti dell’Artemisia, come le foglie, le sommità fiorite e le radici, vengono utilizzate per preparare tisane, infusi, tinture o polveri.

Tisane e infusi: Si prepara una tisana usando 1-1,5 grammi di foglie essiccate per 250 ml di acqua.

Le tisane possono essere consumate in diversi modi per ottenere benefici specifici:

  • 1 tazza 30 minuti prima dei pasti per stimolare le funzioni digestive, trattare febbre, raffreddore, disturbi gastrici e epatici e favorire la cicatrizzazione delle ulcere.
  • 1 tazza tra i pasti nei 10 giorni precedenti l’arrivo teorico delle mestruazioni per trattare l’amenorrea.
  • 2 tazze al giorno alla sera per alleviare i dolori mestruali. Può essere combinata con la camomilla romana e la melissa per un effetto sinergico.
  • Cataplasma lenitivo: L’Artemisia ha un effetto calmante e lenitivo sulle contusioni. È possibile preparare un cataplasma usando alcune foglie conservate nel brandy e applicarlo direttamente sulla zona interessata per lenire le contusioni.

Altri utilizzi dell’Artemisia:

  • Disturbi del sonno: Le foglie essiccate dell’Artemisia possono essere inserite all’interno dei cuscini per aiutare a curare i disturbi del sonno e favorire un riposo più tranquillo.
  • Antiparassitario: Appendendo i rami di Artemisia nella stalla o nei pressi dell’orto, grazie al loro odore caratteristico, è possibile tenere lontani parassiti e mosche.
  • Antizanzare: La medicina popolare antica utilizzava un decotto di Artemisia da applicare direttamente sulla pelle per alleviare le punture di zanzara e altri insetti.
  • Olio essenziale di artemisia

    L’olio essenziale di artemisia viene ottenuto tramite la distillazione in corrente di vapore delle foglie fresche o secche della pianta. Tuttavia, è importante sottolineare che l’olio essenziale e l’idrolato risultanti sono vietati per la vendita da banco. Questa restrizione è dovuta al fatto che contengono il composto chimico tujone, che può essere pericoloso per la salute se consumato regolarmente o in dosi elevate.

    Il tujone è una sostanza neurotossica presente in alcune varietà di artemisia, e il suo uso improprio può causare gravi effetti collaterali. Pertanto, l’olio essenziale di artemisia e l’idrolato contenenti tujone sono soggetti a regolamentazioni e possono essere prescritti solo da un medico.

    L’olio essenziale di artemisia è stato utilizzato storicamente in ambito medicinale e cosmetico per le sue proprietà benefiche. Tuttavia, a causa del rischio associato al tujone, è importante prestare molta attenzione quando si utilizzano prodotti contenenti questa sostanza.

    Sebbene l’olio essenziale di artemisia sia spesso vietato per la vendita diretta al pubblico, è ancora utilizzato in alcune forme specifiche nella pratica medica e in ambito cosmetico sotto il controllo e la supervisione di professionisti qualificati.

    Per garantire la sicurezza e l’efficacia dell’olio essenziale di artemisia o di qualsiasi altro prodotto a base di questa pianta, è fondamentale seguire le indicazioni di un medico o di un esperto qualificato. L’uso improprio di tali prodotti potrebbe comportare gravi rischi per la salute, quindi è essenziale seguire sempre le dosi e le istruzioni corrette per l’utilizzo.

    Controindicazioni dell’artemisia

    Le controindicazioni dell’artemisia vanno sempre prese in seria considerazione e l’uso degli estratti di questa pianta è consigliato solamente sotto il parere e la supervisione del proprio medico di base, soprattutto se si stanno assumendo altri farmaci o si è affetti da specifiche patologie.

    Una delle principali controindicazioni riguarda le donne in gravidanza. L’artemisia può avere effetti simili agli estrogeni, gli ormoni femminili, e quindi è sconsigliata durante la gravidanza. L’uso di questa pianta in gravidanza potrebbe interferire con gli equilibri ormonali e con lo sviluppo del feto, aumentando il rischio di complicazioni o danni al bambino non ancora nato.

    Allo stesso modo, l’artemisia dovrebbe essere evitata durante l’allattamento. Poiché alcuni dei suoi costituenti possono avere effetti simili agli estrogeni, l’uso di questa pianta potrebbe interferire con la produzione di latte materno e influenzare l’allattamento.

    Le donne affette da mastite, un’infiammazione del tessuto mammario associata all’allattamento, dovrebbero evitare l’uso di artemisia. L’effetto simile agli estrogeni potrebbe aggravare l’infiammazione e causare ulteriori problemi.

    Un’altra importante controindicazione riguarda i tumori ormono-dipendenti. L’artemisia, a causa della sua azione simile agli estrogeni, potrebbe influenzare negativamente la crescita e la diffusione dei tumori che dipendono dagli ormoni per svilupparsi. Pertanto, l’uso di questa pianta potrebbe essere controindicato in persone con tumori ormono-dipendenti o a rischio di svilupparli.

    Come mangiare l’artemisia

    Oltre alle sue proprietà terapeutiche, l’artemisia trova ampio utilizzo anche in cucina, dove le sue caratteristiche aromatiche possono conferire un tocco di originalità e sapore a diverse preparazioni. Soprattutto le infiorescenze e le punte degli steli sono le parti della pianta maggiormente utilizzate a scopo culinario.

    • Aromatizzazione di vellutate: Le infiorescenze dell’artemisia possono essere utilizzate per aromatizzare vellutate e creme. Aggiungendo un mazzetto di infiorescenze fresche o secche a una vellutata di verdure, si otterrà un piatto dal gusto particolare e avvolgente. Le proprietà aromatiche dell’artemisia si sposano bene con la dolcezza di zucche, patate, carote e altre verdure da utilizzare come base per la vellutata.
    • Insaporire le insalate: Le punte degli steli dell’artemisia, con il loro sapore che ricorda il carciofo, possono essere utilizzate per insaporire le insalate. Basta aggiungere qualche foglia di artemisia spezzettata nelle insalate verdi o in quelle a base di cereali o legumi per regalare un tocco di originalità e un piacevole retrogusto.
    • Ripieni di carne e pesce: L’artemisia può essere utilizzata anche per arricchire i ripieni di carne e pesce. Le sue foglie aromatiche e il sapore leggermente amaro possono dare carattere e profondità ai ripieni per ravioli, involtini, fagottini e altri piatti.
    • Bevande aromatizzate: Infusi e tisane possono essere preparati utilizzando le foglie e le infiorescenze dell’artemisia. Basta far bollire l’acqua e poi aggiungere un paio di cucchiai di foglie o infiorescenze essiccate. Lasciare in infusione per alcuni minuti, quindi filtrare e gustare. Queste bevande possono essere servite calde o fredde e hanno un sapore aromatico e leggermente amaro.
    • Birre aromatizzate: In alcune tradizioni culinarie, l’artemisia viene utilizzata anche per aromatizzare le birre. Le foglie o le infiorescenze vengono aggiunte durante la fase di fermentazione per conferire alla birra un profumo particolare e una nota di amaro.
    Curiosità sull’Artemisia

    Origine del nome: L’origine del nome “Artemisia” ha diverse ipotesi. Secondo alcuni, deriverebbe da “Artemide”, il nome greco della dea Diana, protettrice delle donne e della caccia. Per altri, il nome potrebbe essere correlato alla parola “artemes”, che significa “in buona salute”.

    Erba di San Giovanni: L’Artemisia è anche nota come “erba di San Giovanni” poiché era tradizionalmente bruciata durante le celebrazioni del giorno di San Giovanni, poco dopo il solstizio d’estate. Questo gesto era considerato un’offerta per scacciare il diavolo e la sfortuna. Inoltre, alcuni mazzi di Artemisia venivano appesi in casa per allontanare gli spiriti maligni.

    Artemisia Gentileschi: La famosa pittrice Artemisia Gentileschi, vissuta nel XVII secolo, aveva lo stesso nome di questa pianta. Artemisia Gentileschi è stata un’artista di talento appartenente alla scuola caravaggesca e in seguito è diventata un simbolo del femminismo verso la fine del XX secolo. Il suo nome, così come la variante Artenisia, deriva dall’omaggio alla dea Artemide e significa “dedicata ad Artemide”.

    Tossicità: È importante sottolineare che l’assunzione di artemisia per via orale deve essere preceduta da un consulto medico. Se assunta in dosi elevate, questa pianta medicinale può diventare tossica. È fondamentale rispettare le dosi consigliate in base al proprio stato di salute, poiché un sovradosaggio può causare manifestazioni allergiche e neurotossicità.

    Effetto sull’appetito: Contrariamente alla credenza popolare, l’Artemisia non è utilizzata per favorire la perdita di peso. In fitoterapia, viene invece utilizzata per stimolare l’appetito.

    Malattie e parassiti: L’Artemisia è vulnerabile a malattie come gli afidi e la ruggine delle piante. La presenza di questi parassiti costituisce un rischio per la salute della pianta.

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