452.000 nuovi lavoratori stranieri nei prossimi 3 anni nonostante un milione di disoccupati già residenti in Italia

Inoltre, circa 400.000 nuclei familiari saranno esclusi dal RdC mentre circa 50.000 famiglie straniere in più ne beneficeranno. Lo slogan “prima gli italiani” sembra acqua passata

452.000 nuovi lavoratori stranieri nei prossimi 3 anni nonostante un milione di disoccupati già residenti in Italia
452.000 nuovi lavoratori stranieri nei prossimi 3 anni nonostante un milione di disoccupati già residenti in Italia. Il governo italiano ha recentemente approvato un importante Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, denominato “Programmazione dei flussi d’ingresso legale dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025“, che ha suscitato notevole interesse e dibattito. L’obiettivo principale di questo decreto è quello di promuovere l’immigrazione legale in Italia, attraverso l’incremento delle quote di ingresso regolare per motivi di lavoro e l’estensione dei settori produttivi coinvolti.

Secondo i dati forniti dal decreto stesso, si prevedono ben 452.000 ingressi di lavoratori stranieri nel triennio in questione, al fine di soddisfare un fabbisogno rilevato di circa 833.000 unità. Inoltre, è atteso un decreto integrativo che aggiungerà ulteriori 40.000 ingressi per il lavoro stagionale.

Le professioni e i settori produttivi inclusi nelle quote di ingresso spaziano dalla figura dell’elettricista all’assistente familiare, dal personale sanitario al settore turistico, dei trasporti e della pesca. Questi lavoratori qualificati saranno selezionati dai Paesi di origine o di transito e presenteranno le proprie richieste alle organizzazioni di lavoro indicate nel decreto.

Tuttavia, l’approvazione di questo decreto non è passata senza suscitare alcune polemiche e dibattiti all’interno del governo. Da un lato, alcune voci critiche hanno sottolineato l’incoerenza di alcune componenti della maggioranza, che in passato hanno adottato slogan e politiche anti-immigrazione, ma ora sembrano appoggiare l’immigrazione legale per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro.

Inoltre, l’approvazione di questo decreto ha coinciso con un taglio di un terzo della platea beneficiaria del reddito di cittadinanza. Circa 400.000 nuclei familiari sono stati esclusi dal ricevere questo sussidio, mentre circa 50.000 famiglie straniere che in precedenza non ne avevano diritto potranno ora beneficiarne grazie alla riduzione del requisito di residenza da 10 a 5 anni.

Tale decisione ha alimentato ulteriori discussioni riguardo alla coerenza delle politiche adottate dal governo in materia di assistenza sociale e immigrazione. Molti si chiedono se sarebbe più opportuno cercare di offrire opportunità lavorative ai circa 1 milione di disoccupati già residenti in Italia, anziché incrementare l’immigrazione legale per coprire le posizioni vacanti.

Il decreto è ora sottoposto all’esame preliminare del Parlamento, e durante il processo legislativo potrebbero emergere ulteriori dibattiti e possibili modifiche alla proposta iniziale.

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