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L’angelica è una pianta dalle proprietà interessanti, che nel Medio Evo veniva utilizzata come rimedio contro gli avvelenamenti

Angelica: specifiche e proprietà. L’angelica è una pianta dalle proprietà interessanti, che nel Medio Evo veniva utilizzata come rimedio contro gli avvelenamenti. Oggi, grazie alla presenza di tannini e oli essenziali, è considerata utile per alleviare gonfiore e meteorismo, trattare il catarro e aiutare a combattere l’insonnia. Tutte le parti dell’angelica, inclusi semi, radici, foglie e fusto, possono essere utilizzate a fini terapeutici.

L’angelica, il cui nome scientifico è “Angelica archangelica“, appartiene alla famiglia delle ombrellifere. È nota anche come erba degli angeli o arcangelica ed è originaria del Nord Europa. La varietà ritenuta più attiva dal punto di vista fitoterapico è l’angelica della Lapponia. Nelle nostre regioni, è raro trovarla crescere spontaneamente, ad eccezione di alcune zone alpine, ma è comunemente coltivata in orti e giardini.

La coltivazione dell’angelica ha una storia che risale al 1500, anche se già a partire dal X secolo veniva importata come merce preziosa dai paesi scandinavi, data la sua versatilità d’uso. Oltre ad essere utilizzata come spezia, la pianta viene impiegata come verdura e come erba officinale. È interessante notare che veniva addirittura utilizzata come antidoto contro gli avvelenamenti.

Proprietà dell’angelica

Le proprietà dell’angelica sono varie e ogni parte della pianta può essere utilizzata in modi diversi. Le radici, che vengono estratte e essiccate in autunno, le foglie, che vengono raccolte in primavera, e il fusto, che viene raccolto in estate, sono tutti utilizzabili.

L’angelica contiene diversi principi attivi, tra cui il tannino, la cumarina, l’olio essenziale, la resina e una sostanza amara. Grazie a queste sostanze, l’angelica può essere utile in diverse situazioni. Ad esempio, è indicata nel caso di gonfiore addominale e meteorismo, nonché nel trattamento del catarro bronchiale. Inoltre, può essere impiegata per alleviare disturbi del sonno e aiutare in caso di mestruazioni irregolari.

Tuttavia, oggi l’angelica viene utilizzata con maggiore cautela rispetto al passato a causa di possibili effetti collaterali. Può causare foto-sensibilizzazione, quindi è consigliabile evitare l’esposizione al sole dopo l’uso. In dosi molto elevate, può anche avere effetti depressivi, quindi è importante assumerla secondo le dosi consigliate.

Inoltre, l’angelica è sconsigliata durante la gravidanza a causa del suo potere emmenagogo, cioè la capacità di stimolare l’afflusso di sangue nella regione pelvica. Pertanto, è consigliabile consultare un professionista della salute prima di utilizzare l’angelica, specialmente durante la gravidanza o in presenza di condizioni specifiche.

Utilizzi dell’angelica

L’angelica ha diversi utilizzi che possono essere sfruttati in vari modi. Ad esempio, è possibile preparare una tisana contro il raffreddore utilizzando un decotto di echinacea e angelica. Per prepararlo, si porta a ebollizione 2,5 dl di acqua con 1 cucchiaio di radice di echinacea per 5 minuti, poi si versa su 1 cucchiaino di angelica e si lascia riposare per circa 10 minuti. Questa tisana può essere utile per alleviare i sintomi del raffreddore.

Inoltre, i gambi dell’angelica possono essere canditi e utilizzati come un delizioso dolce. L’aroma dei fiori e delle foglie dell’angelica può anche arricchire le insalate verdi, aggiungendo un tocco di sapore speciale.

Un altro utilizzo tradizionale dell’angelica è la preparazione del vino di angelica, che viene utilizzato come coadiuvante digestivo. Per prepararlo, si utilizzano 30 grammi di radice di angelica e 1 litro di vino rosso, insieme a 4 grammi di cannella in polvere. Si lascia il tutto in infusione a freddo per 4 giorni in una bottiglia chiusa, quindi si filtra con una garza a trama fine. Il vino di angelica così ottenuto può essere consumato in piccole quantità, come un bicchierino da liquore, un paio di volte al giorno, per favorire la digestione.

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