Sta funzionando il “modello svedese”?

Nell’ultimo periodo sono aumentati i contagiati, ma il numero dei decessi resta basso. Cosa dicono i giornali italiani

Sta funzionando il
Sta funzionando il “modello svedese”? A differenza di altri giornali che basano le loro analisi sui dati dei Paesi vicini (Norvegia, Danimarca, ecc.), noi abbiamo scelto di paragonare i dati della Svezia con quelli di una regione italiana, la Lombardia.

La Svezia ha una popolazione di circa 10 milioni di abitanti. Su oltre 192 mila contagiati, sono oltre 6 mila i decessi (Dati Google). La regione Lombardia ha una popolazione di circa 10 milioni di abitanti. Su oltre 340 mila contagiati, sono quasi 20 mila i decessi (Dati Google). Sta funzionando il modello svedese? Sembra di sì, se rapportato alla regione Lombardia.

Cosa dicono i giornali italiani?

Abbiamo selezionato alcuni giornali, prelevando un estratto dei loro articoli, per capire cosa dicono in merito alla questione del cosiddetto “modello svedese” per quanto riguarda le misure di contenimento volte a ridurre la diffusione del Covid-19.

Cosa dice Rainews – 20 ottobre

La strategia controcorrente della Svezia, rispetto al resto d’Europa, registra un aumento costante delle infezioni. E sul fronte dei decessi, se il paese vanta il numero più basso europeo, insieme alla Germania, ossia poco più di 5900 morti su 103 mila infezioni totali, è perché gli abitanti sono soltanto 10 milioni: le vittime in proporzione sono 12 volte più che in Norvegia, 7 volte più della Finlandia e 6 volte più della Danimarca“.

Le nostre considerazioni personali

La Svezia ha lo stesso numero di abitanti della Lombardia, ma la Lombardia ha quasi il doppio dei contagi e 14 mila decessi in più. Rainews bocciato.


Cosa dice Fanpage – 28 ottobre

Il paese scandinavo non ha mai imposto né lockdown né restrizioni. L’esperimento dell’immunità di gregge è indubbiamente fallito ed ora la situazione sta anche peggiorando: ieri 1.980 casi (record che batte quello dell’altro ieri di 1,870). Eppure la Svezia continua ad affidarsi alla libera scelta dei cittadini.

Le nostre considerazioni personali

La Svezia non ha puntato sull’immunità di gregge, ma sulla responsabilità dei cittadini.

Cosa dice Fanpage – 12 novembre

La Svezia nei mesi scorsi è balzata agli onori della cronaca per essere stata l’unico Paese europeo a non aver imposto il lockdown per affrontare la pandemia di COVID-19. La strategia dell’immunità di gregge avrebbe dovuto “proteggere” i cittadini da una seconda ondata, ma i dati di questi giorni raccontano un’altra storia“.

Le nostre considerazioni personali

Non sappiamo quali dati abbia a disposizione Fanpage, ma quelli pubblici dicono che la Svezia, che ha la stessa popolazione della regione Lombardia, ha registrato un numero di decessi 3 volte più basso. Fanpage bocciato.


Cosa dice Espresso – 30 ottobre

Nessun lockdown per salvare l’economia, ma un numero di morti dieci volti superiore rispetto ai paesi confinanti, anziani non ammessi alle terapie intensive, e nessuna immunità di gregge sviluppata. Un disastro su tutta la linea“.

Le nostre considerazioni personali

Anche l’Espresso fa l’esempio dei paesi confinanti con la Svezia per portare avanti una tesi che secondo noi è sbagliata.

La Svezia, ribadiamo, non ha mai sostenuto di voler applicare il principio dell’immunità di gregge. Infatti ha applicato molte misure restrittive come la chiusura delle scuole, le limitazioni negli spostamenti, il divieto di visite nelle residenze per gli anziani, ha raccomandato il lavoro a distanza, ed altre cose. Le uniche cose che non ha fatto sono state il lockdown e imporre l’uso della mascherina.

Insomma, la Svezia, non ha mai puntato all’immunità di gregge, ma ha attuato dei provvedimenti e ha fatto delle raccomandazioni fidandosi sul senso di responsabilità dei cittadini. Espresso bocciato.


Cosa dice Il Post – 14 novembre

La strategia della Svezia per contenere la seconda ondata dell’epidemia da coronavirus non sembra stia funzionando. Come era successo la scorsa primavera, quando in Europa si registrava il picco dell’emergenza, anche nelle ultime settimane il governo svedese ha scelto di non imporre lockdown obbligatori, e si è limitato a diffondere raccomandazioni affidandosi alla responsabilità individuale dei propri cittadini, in parte nel tentativo di salvare l’economia.

Poi scrivono che “La situazione nel paese sembra però essere piuttosto seria” e anche che la Svezia “sembra non essere intenzionato a cambiare idea sulla possibilità di adottare misure restrittive obbligatorie, nonostante le previsioni che erano state fatte sull’autunno si siano rivelate ampiamente sbagliate.

Le nostre considerazioni personali

Confrontando i dati dei contagiati e dei decessi e paragonandoli a quelli della Lombardia, secondo noi il “modello svedese” sta funzionando.

Anche se è improprio dire se sta o non sta funzionando. E’ improprio anche parlare di “modello svedese“. Non esiste un “modello svedese“. E’ un’invenzione giornalistica. La Svezia ha applicato una serie di restrizioni che sono molto simili a quelle di tutto il mondo, ma non ha voluto fare il lockdown. Probabilmente, per un serie di motivi (responsabilità della popolazione, percentuali di anziani bassa, ecc.), non ha bisogno di imporre il lockdown. E i numeri, per il momento, gli danno ragione.

Bisogna, poi, capire che lo scopo finale delle restrizioni è cercare di ridurre il numero di decessi. Se in Lombardia (che ha 10 milioni di abitanti) con il lockdown sono morte 20 mila persone e in Svezia (che ha lo stesso numero di abitanti della Lombardia) senza lockdown sono morte circa 6 mila persone, vuol dire che la situazione non sta peggiorando e le previsioni non è vero che si sono rivelate sbagliate. ilpost bocciato.


Cosa dice Linkiesta – 27 ottobre

La Svezia si considera una ‘superpotenza morale’ che cerca di agire razionalmente, e si distingue dagli altri Paesi che si muovono seguendo calcoli politici o reazioni emotive“.

Peter Wolodarski, direttore del quotidiano Dagens Nyheter ha spiegato che “Questa strategia si adatta all’immagine che abbiamo in questa nazione di essere diversi e ‘superiori’, in qualche modo. In Svezia diciamo a noi stessi che abbiamo idee migliori di altri. Siamo una nazione estremamente laica in cui la razionalità è percepita come un valore superiore”.

Anna Brannstrom, docente di lingua svedese dell’Università di Milano dice: “In Svezia c’è una percezione positiva dello Stato, soprattutto in relazione alla capacità di provvedere all’individuo. C’è sicuramente una fiducia diversa nella classe politica rispetto a quella di altri Paesi europei, come l’Italia ad esempio. Ma il discorso della libertà individuale e della conseguente responsabilizzazione dei cittadini è ancora più forte: in estate sono stata a casa mia, a Kalix, un piccolo centro in Lapponia a 50 chilometri dalla Finlandia, ho visto un grande rispetto delle misure di sicurezza, delle distanze tra persone, grande rispetto dei suggerimenti arrivati dal governo”.

Le nostre considerazioni personali

Secondo noi, viene spiegato bene come funzionano le cose in Svezia, quindi consigliamo di approfondire. Linkiesta promossa.


Cosa dice Il Fatto Quotidiano – 18 ottobre

Gaetano Marrone, professore associato in Sanità globale del Karolinska Institutet di Stoccolma, tra gli istituti di ricerca in medicina più importanti al mondo, dice: “In rapporto alla popolazione, la Svezia è quindicesima in Europa per numero di contagi e settima per numero di morti. Ha avuto un approccio diverso da quello da altri Paesi, centrato su sostenibilità delle misure e responsabilità individuale. Ma al di là degli errori nelle case di riposo, che sono stati la causa principale di questa alta mortalità, finora non c’è stata una particolare criticità nelle terapie intensive”.

Il Paese vive, sì, un aumento dei contagi, ma nessuna massiccia seconda ondata come sta succedendo in Europa, Italia compresa. Ha però avuto però il record di vittime in Scandinavia. Guardiamo ai numeri: su una popolazione di 10,2 milioni di abitanti ci sono state 5900 vittime e 103mila casi. Per fare un paragone coi Paesi vicini, in Danimarca i morti sono stati 677 (popolazione di 5,8 milioni di abitanti), 278 in Norvegia (popolazione di 5,4 milioni di abitanti) e 351 in Finlandia (popolazione di 5,5 milioni).

Una delle ragioni è sicuramente l’alto tasso di mortalità nelle case di riposo a causa degli errori ammessi da parte degli enti svedesi stessi. Inizialmente, vista la natura sconosciuta della malattia, il personale non ha avuto una formazione adeguata. In più materiale e dispositivi di protezione non erano sufficienti e le regole per mantenere l’igiene non erano chiare.

Le nostre considerazioni personali

Ci sembra un’ottima analisi quella dell’esperto, quindi consigliamo di approfondire. Il Fatto Quotidiano promosso.


Cosa dice open.online – 17 novembre

Propone una lunga ricostruzione ed è, quindi, impossibile prendere solo alcune parti, ma riassumendo, l’articolo spiega che chi è contrario al lockdown prende come esempio la Svezia, ma è sbagliato (sostiene l’autore) paragonare la cultura svedese a quella italiana. open.online promosso.


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