Quali sono le 12 fatiche di Ercole?

Sono gli episodi che raccontano le imprese che Ercole dovette sostenere per espiare il suo peccato: la strage della sua famiglia

Quali sono le 12 fatiche di Ercole?
Le 12 fatiche di Ercole. Per la mitologia greca, le cosiddette 12 fatiche di Ercole (Eracle, in greco) sono una serie di episodi che raccontano le imprese che dovette affrontare per espiare il suo peccato: la strage della sua famiglia. Invece, secondo gli storici, quelle che vengono comunemente chiamate “le 12 Fatiche di Ercole“, sono in realtà il contenuto dell’Eracleia, un poema scritto da Pisandro di Rodi intorno al 600 a.C. Il racconto sarebbe, però, andato perduto e gli episodi sarebbero giunti a noi come storie sparse.

Perché le fatiche di Ercole sono 12?

Su 12 fregi del Tempio di Zeus a Olimpia (in Grecia, risale al 450 a.C. circa), si vedono 12 bassorilievi che raccontano le Fatiche.

Mitologia greca

Ercole (o Eracle) era figlio della regina Alcmena e Zeus (padre degli Dei). Alcmena, però, era sposata con il re Anfitrione, ma Zeus prese le sue sembianze e sedusse Alcmena. Nacque, così, Eracle. Era, sposa di Zeus e madre degli Dei, vedeva nel bambino la prova dell’infedeltà del marito e per questo Ercole non ebbe una vita facile.

Infatti, si devono ad Era le 12 Fatiche di Ercole. Eva fece impazzire Ercole, che, in un raptus di follia, uccise moglie e figli. Una volta riacquistato il senno, Ercole, disperato, si recò dall’Oracolo di Delfi dove Pizia (la sacerdotessa che parlava per bocca delle divinità) gli avrebbe rivelato un modo per espiare il suo peccato. L’oracolo disse a Eracle di mettersi al servizio diEuristeo (re di Tirinto e Micene), un uomo avido ma non molto intelligente. Euristeo mandò Ercole a compiere le 12 Fatiche.

Le 12 fatiche di Ercole
Prima fatica di Ercole: l’uccisione del leone di Nemea

Ercole affrontò un enorme leone che terrorizzava gli abitanti di Micene e Nemea. Il felino aveva una pelle così resistente che nessuna arma poteva scalfirla, così Ercole, a suon di colpi di clava, costrinse il leone a rifugiarsi in una grotta. Poi, dopo aver sigillato le uscite, strangolò la bestia a mani nude. Infine, portò la pelliccia del gigantesco felino ad Euristeo.

Seconda fatica di Ercole: l’uccisione dell’idra di Lerna

L’idra era un mostro metà drago e metà serpente. Oltre ad essere velenosissimo, aveva 9 teste. La testa centrale era immortale e ogni volta che ne veniva tagliata una dell altre, al suo posto ne ricrescevano 2. Ercole si fece aiutare dall’amico Iolao. Così, ogni volta che mozzava una testa, Iolao usava una torcia per “cicatrizzare” il monconone ed impedire che dalla ferita fuoriuscissero altre 2 teste. Una volta tolte di mezzo le 8 teste, Ercole neutralizzò l’ultima schiacciandola con un gigantesco masso.

Terza fatica di Ercole: la cattura della cerva di Cerinea

Euriseto aveva ordinato che cerva venisse catturata viva, così Ercole fu costretto a inseguire l’animale per un anno intero, fino a prenderla per sfinimento.

Quarta fatica di Ercole: la cattura del cinghiale del monte Erimanto

Ercole venne inviato sul monte Erimanto per catturare un enorme cinghiale che distruggeva i campi della zona. Ercole riuscì a catturarlo e a portarlo da Euristeo. Il cinghiale era così grande che il re, dallo spavento, si nascose dentro un grande vaso di bronzo.

Quinta fatica di Ercole: la pulizia delle stalle di Augia, re dell’Elide (nel Peloponneso)

Elide era potente, ricco, e aveva più di 3 mila buoi. Era, però, anche spilorcio e da 30 anni non faceva ripulire le sue stalle. Le stalle erano, quindi, stracolme del letame. Così Ercole decise di deviare i fiumi Alfeo e Peneo e farli scorrere nelle stalle.

Sesta fatica di Ercole: l’uccisione degli uccelli del lago Stinfalo

Intorno al lago di Stinfalo (in Arcadia) vivevano dei grandi uccelli che si cibavano di esseri umani. Ercole venne mandato a scacciarli. Per portare a termine il compito venne aiutato dalla dea Atena, che gli regalò degli speciali sonagli di bronzo. Scuotendoli Ercole riuscì a provocare un fracasso tale da costringere gli uccelli a fuggire.

Settima fatica di Ercole: la cattura del toro di Creta

L’enorme toro era stato reso furioso da Poseidone perché Minosse non glielo aveva sacrificato come promesso. Ercole lo catturò vivo e lo portò ad Atene.

Ottava fatica di Ercole: la cattura delle giumente di Diomede

A Ercole venne ordinato di rubare le cavalle di Diomede, re di Tracia, che si nutrivano di carne umana. Ercole sconfisse i guardiani delle bestie, uccise Diomede e lo diede in pasto alle sue giumente, che poi si lasciarono domare.

Nona fatica di Ercole: la conquista della cintura di Ippolita, regina delle Amazzoni

Euristeo mando Ercole a prendere la bellissima cintura di Ippolita (la regina delle Amazzoni). Ercole provò la via della diplomazia, ma Era, travestendosi da amazzone, iniziò a gridare che Ercole voleva uccidere la regina. Le guerriere, allora, attaccarono Ercole, che fu costretto a ucciderle, Ippolita compresa. Tornato a Micene donò la cintura ad Admeta, la figlia del re Euristeo.

Decima fatica di Ercole: la cattura dei buoi di Gerione

Gerione (una creatura con 3 busti, 3 teste e 6 braccia) possedeva una mandria di buoi che Euristeo voleva a tutti i costi. Ercole, allora, uccise prima i 2 custodi (Eurizione e il mostruoso cane Ortro), poi Gerione, e infine si prese i buoi.

Undicesima fatica di Ercole: la conquista dei pomi d’oro del giardino delle ninfe Esperidi

Inizialmente, le fatiche sarebbero dovute essere solo 10, ma Euristeo non ritenne valida l’uccisione dell’Idra (perché venne aiutato da Iolao), così comandò altre 2 fatiche.

La prima consisteva nel riportare a Micene 3 mele (o pomi) d’oro provenienti dal leggendario Giardino delle Esperidi (le 3 Ninfe che custodivano il luogo sacro). Così, partito per l’impresa, prima uccise il drago Ladone, poi s’imbatté nel titano Atlante, condannato a reggere il cielo sulle spalle in modo che non cadesse sulla Terra. Atlante si offrì di prendere i pomi al posto di Ercole, a patto che nel frattempo questi reggesse il cielo al suo posto. Ercole accettò. Quando, però, Atlante tornò con le 3 mele d’oro, non voleva più riprendersi l’immenso peso sulle spalle. Ercole, allora, ricorse ad un inganno: “mi reggi un attimo il cielo mentre mi metto una benda intorno al capo per asciugare il sudore?“. Poi scappò.

Dodicesima fatica di Ercole: la cattura del cane Cerbero

Euristeo ordinò a Ercole di portargli Cerbero, il cane a 3 teste che stava a guardia del mondo degli inferi. Ercole si recò da Ade (il dio dell’Oltretomba). Questi gli diede il permesso di prendere Cerbero a patto di riuscire a domarlo senza l’uso delle armi. Al termine di una lotta estenuante, Ercole riuscì a domare la belva e a tornare da Euristeo.

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