Perché il rumore dell’acqua fa venire voglia di fare pipì?

Si tratta di una reazione automatica che si verifica quando uno stimolo neutro diventa un segnale per un evento che sta per verificarsi

Perché il rumore dell'acqua fa venire voglia di fare pipì?
Perché il rumore dell’acqua fa venire voglia di fare pipì. La spiegazione l’ha trovata, nel 1903, il premio Nobel per la medicina Ivan Pavlov (un fisiologo russo). Si chiama “riflesso condizionato“. Consiste in una reazione automatica che l’uomo (o un animale) compie quando sente un certo preciso stimolo.

Pavlov ha dimostrato (addestrando un cane) che, dopo che un riflesso condizionato è stato stabilito, può essere attivato dal suono anche se in quel momento lo stimolo originale non c’è. La sua intenzione era di dimostrare come ai cani venisse la cosiddetta “acquolina in bocca“, se messi in condizione di comprendere che era giunta l’ora del pasto attraverso un preciso segnale. Pavlov scoprì che i cani capivano che era il momento di mangiare appena sentivano suonare le campane di San Pietroburgo.

Quindi, tornando all’associazione rumore dell’acqua e pipì, quasi tutti i popoli del mondo sono abituati a fare la pipì nel water. Le persone, quindi, associano il rumore dell’acqua dello sciacquone all’atto di urinare. Inoltre, fin dall’infanzia impariamo a identificare il rumore della pipì con il suono dell’acqua che scorre. Svuotare la vescica genera un senso di benessere e liberazione, quindi lo scrosciare dell’acqua, simile al suono della pipì, rievoca il ricordo di uno stato di appagamento e provoca una reazione automatica.

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