Gennaio, Febbraio, Marzo, Aprile, Maggio, Giugno, Luglio, Agosto, Settembre, Ottobre, Novembre e Dicembre. Perché i mesi si chiamano così?
Qual l’origine e il significato dei nomi dei mesi. La divisione del tempo in stagioni, mesi, settimane e giorni è una pratica antichissima. Il calendario che ancora oggi usiamo venne introdotto nel 1582 da Papa Gregorio XIII (si chiama, infatti, calendario gregoriano). Prima, però, si usava la suddivisione temporale stabilita da Giulio Cesare, e prima ancora, ogni popolo aveva escogitato un suo sistema per misurare lo scorrere del tempo.
Tuttavia, i nomi dei mesi che usiamo oggi devono la loro origine dagli antichi Romani e dalla Grecia.
Origine e significato dei nomi dei mesi
Gennaio: è il primo mese dell’anno e deve il suo nome a Giano, il dio romano dai 2 volti, che veniva considerato il protettore dei ponti e degli inizi. Gennaio, infatti, è il mese che segna il transito tra la fine dell’anno passato e l’inizio del nuovo.
Febbraio: deriva dal verbo latino “februare” (che significa “purificare”).
Marzo: è il mese dedicato al dio Marte, divinità della guerra, ed è dedicato alla rinascita primaverile, alla natura fertile e ai raccolti.
Aprile: alcuni studiosi fanno risalire l’origine di questo mese alla parola etrusca “Apro“, il nome con il quale veniva chiamata Afrodite, la dea greca della bellezza e dell’amore. Altri studiosi, invece, ritengono che derivi dal verbo latino “aperire” (che significa “aprire”). E’, infatti, ad aprile che sbocciano (e quindi si aprono) i fiori.
Maggio: è il mese era dedicato a Maia, la dea della fertilità e della Madre Terra. Poi, con l’avvento del Cristianesimo, venne soppiantata dalla Vergine Maria, madre di Gesù. Infatti, per i cristiani maggio è il mese “mariano“.
Giugno: è il “mese del Sole” (perché apre la stagione estiva). I Romani dedicarono questo mese a Giunone, la sposa di Giove e protettrice del matrimonio.
Luglio: prima che Giulio Cesare introducesse il “suo calendario“, questo mese era il quinto dell’anno ed era chiamato “quintilis“. Poi, si decise di sostituire il nome con quello di Iulius, “Giulio“.
Agosto: questo mese si chiamava “sextilis“, ma per motivi celebrativi venne dedicato ad Ottaviano Augusto, primo imperatore di Roma.
Settembre, Ottobre, Novembre e Dicembre: gli ultimi 4 mesi sono chiamati così proprio perché erano il settimo, l’ottavo, il nono e il decimo mese del vecchio calendario romano.
Cos’è il calendario?
La parola “calendario” deriva dal termine latino “calendarium“. Questo termine viene utilizzato per indicare “un sistema convenzionale di divisione del tempo“. L’intervallo base di divisione è l’anno, la cui durata è fissata in modo che coincida con il movimento di rivoluzione della Terra intorno al Sole (noto come Anno Solare). L’anno è suddiviso in 12 mesi, e i mesi sono suddivisi in circa 4 settimane.
Esistono diversi tipi di calendario
Quello attualmente in uso riprende il calendario di Numa Pompilio, il primo a introdurre i 12 mesi nell’Antica Roma. Successivamente il calendario venne riformato da Giulio Cesare, che introdusse l’anno bisestile. Poi, nel 1582 il pontefice Gregorio XIII lo cambiò ancora, trasformandolo in quello ora vigente in quasi tutti gli stati (il calendario gregoriano).
Curiosità
Gennaio e Febbraio furono gli ultimi mesi ad essere “inventati“, perché i Romani consideravano l’inverno come una stagione senza mesi. Fu Numa Pompilio, uno dei sette re di Roma, a introdurli.
Durante la rivoluzione francese fu adottato un calendario fondato sul movimento del Sole e sul sistema metrico decimale: i 12 mesi avevano nomi come “vendemmiaio“, “brumaio“, “termidoro“, ecc..
Il primo calendario della storia risale a circa 10mila anni fa: fu ritrovato in Scozia.
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