Perché si dice “toccare ferro”? Perché si usa come gesto scaramantico? Da dove ha avuto origine il modo di dire?
Perché si dice “toccare ferro”. Il modo di dire scaramantico, detta a scopo di buona fortuna, deriva da un’antica simbologia legata ai ferri di cavallo.
Origine
Nel Medioevo si usava inchiodare un ferro di cavallo alla porta, fissato solo con un numero dispari di chiodi, con le 2 estremità rivolte verso l’alto. Si pensava che fosse un portafortuna in grado di tenere lontane streghe e fattucchiere. Col tempo, poi, sono sparite streghe e fattucchiere, ma è rimasta la credenza che, toccando ferro, ci si possa proteggere dalla sfortuna.
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Leggenda
Una leggenda fa riferimento al santo inglese Dunstano. Satana gli chiese di ferrare il suo cavallo, ma il maniscalco inchiodò i ferri sotto gli zoccoli del diavolo. Poi fece un patto: lo avrebbe liberato solo in cambio della promessa che non sarebbe più entrato nelle case in cui fosse stato esposto un ferro di cavallo.
Gli altri significati
Il ferro è anche considerato un ottimo elemento contro fulmini e temporali, può essere utile per ritrovare l’orientamento, si crede sia efficace contro gli orsi, e che sia simbolo del male in alcune culture.
Non è così dappertutto
Tanti sono i paesi che adottano il gesto scaramantico del toccare ferro, la maggior parte nella zona del mar Mediterraneo. Invece, in Inghilterra e in altri Paesi nordici, si dice “toccare legno“. Un detto che potrebbe avere diverse spiegazioni, tra cui la credenza pagana che gli spiriti vivano negli alberi e il gioco da bambini in cui toccando il legno ci si mette in salvo.
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