Il modo di dire “Qui gatta ci cova” è usato per indicare qualcosa di strano o di poco convincente
Qui gatta ci cova. Il modo di dire “Qui gatta ci cova” è usato nella lingua italiana per indicare qualcosa che risulta strano o poco convincente. In inglese si usa la frase “there’s something fishy about this” (che tradotto significa “c’è qualcosa che mi puzza”).
Il significato
Secondo il vocabolario della Crusca (che risale al 1836), l’espressione è sinonimo di “C’è sotto qualche inganno, o malefatta“.
Di solito è la gallina che cova l’uovo. L’immagine del gatto che cova l’uovo viene, quindi, utilizzata per descrivere una situazione che insospettisce. L’immagine del gatto ricorda qualcuno che trama alle spalle. Infatti, nella cultura italiana, il gatto non sempre è visto come un animale che ispira fiducia, anzi spesso è sinonimo di sospetto. Nella cultura popolana il gatto simboleggia qualcosa da cui prendere le distanze.
Il detto potrebbe derivare dalla posizione che assume il gatto (detta “di cova”) quando è pronto ad attaccare una preda. Il detto potrebbe, quindi, essere collegato a qualcuno che è pronto a tirarci un tranello o un agguato.
Nell’antichità, la parola “gatta” non indicava solo il felino femmina, ma un qualsiasi gatto.
Origini del detto
La prima testimonianza scritta risale ad un testo del XVI secolo (1523-1524): “Qualche gatta ci cova, che sì, ch’io scoprirò qualche tegolo, se io mi ci metto” (Agnolo Fiorenzuola).
Poi, nel 1900: “Era diventata buona buona, gentile, amorosa, dolce. Fu quello il tempo migliore del nostro amore; ma io non la riconoscevo più e pensavo: gatta ci cova” (Alberto Moravia, “Racconti romani”).
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