A causa del fenomeno di “subsidenza”, la pianura alluvionale emiliano-romagnola si sta abbassando anno dopo anno
La Pianura Padana sprofonda di alcuni millimetri ogni anno. Secondo le rilevazioni dell’European Ground Motion Service (EGMS), un nuovo servizio del Copernicus Land Monitoring Service, il programma della missione satellitare Copernicus (gestita dalla Commissione Europea e dall’Agenzia Spaziale Europea), dedicato alla raccolta di dati geospaziali della superficie terrestre, la porzione orientale della Pianura Padana (nella porzione dell’Emilia Romagna) sta sprofondando a una velocità di circa 5 millimetri all’anno.
Il lento e progressivo sprofondamento della Pianura Padana, studiato da decenni, è un fenomeno noto come “Subsidenza“.
Cos’è la Subsidenza?
La “Subsidenza” (o subsistenza) è un lento e progressivo sprofondamento del fondo di un bacino marino o di un’area continentale.
Oppure, più nel dettaglio, come specificato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) in un comunicato, per subsidenza si intende un qualsiasi movimento verticale della superficie terrestre, “indipendentemente dalla causa che lo ha prodotto, dallo sviluppo areale e dall’evoluzione temporale del fenomeno, dalla velocità di spostamento del terreno e dalle alterazioni ambientali che ne conseguono“.
Quali sono le cause della Subsidenza?
Secondo l’ISPRA, l’abbassamento del suolo può essere scatenato da diversi fattori, sia di origine naturale che di origine antropica (cioè, innescati dall’uomo).
Cause di origine naturale: normalmente si manifestano più lentamente. Possono essere coinvolti: la tettonica; le trasformazioni sia chimiche che fisiche dei sedimenti (ad esempio, dovute a variazioni nelle falde o della pressione dei corpi rocciosi soprastanti); i movimenti verticali compiuti dalla crosta terrestre quando variano le condizioni di equilibrio (aggiustamenti isostatici).
Cause di origine antropica: generalmente si manifestano più rapidamente. Possono essere coinvolti: il sovrasfruttamento delle falde acquifere, le opere di bonifica e l’estrazione di idrocarburi. Quindi, “Il grado di urbanizzazione e industrializzazione di un’area ‘sensibile’ alla subsidenza può quindi sia influenzare tale fenomeno, sia esserne condizionato“.
Subsidenza in Italia
In Italia, le aree più interessate dalla “Subsidenza” sono la Pianura Padana e la Pianura Pontina.
Per quanto riguarda la pianura alluvionale dell’Emilia-Romagna, la Regione ha detto che “i valori di subsidenza naturali attesi sono dell’ordine di 0,1 – 0,3 cm/anno mentre i valori effettivamente misurati nelle ultime decine d’anni sono quasi ovunque maggiori di 0,4 cm/anno e con punte di 5 cm/anno“.
Le ragioni sono sia di tipo naturale che antropico. La significativa subsidenza della Pianura Padana è, infatti, legata anche al costante prelievo di acqua e idrocarburi dal sottosuolo, che hanno determinato una riduzione del volume del sedimento e il conseguente abbassamento della superficie.
L’ISPRA ha specificato che l’impatto antropico sulla subsidenza della Pianura Padana è tenuto sotto stretto controllo, tuttavia, poiché sono coinvolti anche fenomeni di tipo naturale come i processi diagenetici (le trasformazioni chimico–fisiche dei sedimenti), la tettonica e i movimenti isostatici, “il fenomeno difficilmente si potrà arrestare del tutto“.
Si tratta di un problema significativo in relazione all’innalzamento del livello del mare scatenato dai cambiamenti climatici, che in futuro rischia di innescare alluvioni sempre più devastanti e la completa sommersione di ampi tratti di territorio.
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