Perché si dice “fare orecchie da mercante”?

L’espressione “fare orecchie da mercante” è largamente diffusa e di uso comune. Perché si dice così e qual è il significato

Perché si dice fare orecchie da mercante
Perché si dice fare orecchie da mercante. L’espressione “fare orecchie da mercante” viene usata nel linguaggio comune per indicare “che si sta volutamente ignorando quello che viene detto“. Quindi, è un modo di dire utilizzato quando vogliamo indicare qualcuno che finge di non sentire, o di non aver capito. Un’espressione utilizzata figuratamente con il significato di “fare finta di non capire“, “fare finta di non sentire“, o “ignorare deliberatamente una questione“.

Origine

L’espressione trae origine dallo stereotipo del mercante che, con abilità commerciale, tende a ignorare le lamentele o le richieste dei propri clienti al fine di concludere l’affare a suo vantaggio, mettendo in primo piano i suoi interessi piuttosto che quelli dell’acquirente..

L’espressione è attestata nell’italiano scritto sin dal secolo XIV. Il Dizionario etimologico della lingua italiana Cortelazzo-Zolli (DELI), spiega l’origine del detto citando un passo della commedia cinquecentesca “La pinzochera” di Anton Francesco Grazzini, detto il Lasca:

Avvertite a non parlare; e se la madre dicesse qualcosa che non vi andasse per la fantasia, fate orecchi di mercatante. Come orecchi di mercatante? Non odono se non le cose che fanno per loro » (sottolineatura nostra), cioè le cose che fanno loro comodo per i loro stessi affari. Altro esempio, certamente più celebre, si ritrova nei Promessi sposi manzoniani. Nel quarto capitolo, l’autore presenta la figura del padre di Lodovico (colui che, presi i voti, diverrà fra’ Cristoforo), un mercante che «aveva rinunziato al traffico, e s’era dato a viver da signore», badando a far dimenticare di aver praticato quell’attività, che sentiva ormai come «una gran vergogna». Dunque – racconta il Manzoni – un giorno, al termine di uno dei banchetti che il padre di Lodovico era solito apparecchiare per numerosi festanti convitati, egli «andava stuzzicando, con superiorità amichevole, uno di que’ commensali, il più onesto mangiatore del mondo. Questo, per corrispondere alla celia, senza la minima ombra di malizia, proprio col candore di un bambino, rispose: – eh! io fo l’orecchio del mercante -». Nel momento stesso in cui dichiara di voler ‘far finta di non capire’, il disgraziato commensale capisce di averla detta grossa, evocando il mestiere – e il termine – coperto da tabù, e precipita nel silenzio. E parimenti capiscono e azzittiscono tutti gli altri invitati – per non parlare del padrone di casa: «tacevano, e, in quel silenzio, lo scandolo era più manifesto“.

Anche Alessandro Manzoni ne “I Promessi Sposi” si riferisce a Fra’ Cristoforo descrivendo come un ex mercante che voleva dimenticare e far dimenticare agli altri quale fosse stato il suo precedente lavoro. Come a dare per sottointeso che i mercanti erano furbi e interessati solo ai loro affari. Aggiungendo in un aneddoto, l’espressione “fo orecchi da mercante” pronunciata da un commensale ignaro che la pronunciò proprio in presenza di Fra’ Cristoforo.

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