Estia (Vesta), la Dea della Famiglia

Estia (Vesta), la Dea della Famiglia: La storia, la mitologia, la leggenda, il Regno, i riti e le celebrazioni della sorella di Zeus

Estia (Vesta), la Dea della Famiglia

Storia e mitologia di Estia (Vesta), la Dea della Famiglia

Estia è la dea vergine della casa e del focolare. E’ protagonista in un numero inferiore di miti rispetto ai suoi fratelli ed è meno nota in epoca contemporanea proprio perché la sua funzione (di dea del focolare) la portava a non abbandonare mai Olimpo. Inoltre, non essendo nota per miti e rappresentazioni che la riguardavano, fu raramente rappresentata da pittori e scultori con sembianze umane (la sua importanza stava nei rituali simboleggiati dal fuoco).

Il suo simbolo era il cerchio e la sua presenza era avvertita nella fiamma viva posta nel focolare rotondo al centro della casa e nel braciere circolare nel tempio di ogni divinità. Talvolta era raffigurata assieme ad Ermes (Mercurio), ma mentre quest’ultimo aveva il compito di proteggere dal male e di propiziare una buona sorte, Estia santificava la casa.

La nascita di Estia (Vesta), la Dea della Famiglia

Estia è la dea vergine della casa e del focolare. Nella mitologia greca, è la figlia primogenita di Crono e Rea. Apparteneva, quindi, al ristretto gruppo delle 12 maggiori divinità dell’Olimpo. Inoltre, poiché primogenita di Rea e Crono veniva invocata per prima durante i sacrifici. Nella mitologia romana la sua figura corrisponde a quella di Vesta.

Essendo venerata come vergine non ebbe figli. Poseidone ed Apollo chiesero la mano di Estia, ma il fratello Zeus, per evitare un possibile concorrente al suo trono, respinse le loro proposte.

Poi, dopo un banchetto, Priapo, ubriaco, tentò di farle violenza ma un asino con il suo raglio svegliò sia la dea che dormiva che gli altri dei e fu costretto a darsi alla fuga.

Omero, inoltre, narra che Estia riuscì a resistere alle seduzioni ed alle persuasioni di Afrodite.

Infine, Estia sacrificò il suo trono sull’Olimpo quando Dioniso divenne dio e per questo venne chiamata anche “ultima dea“.

Il culto di Estia (Vesta), la Dea della Famiglia

Ogni città (nell’edificio principale) aveva un braciere comune (chiamato “pritaneo”), dove ardeva il fuoco sacro di Estia, che non doveva spegnersi mai (successivamente la sua presenza sarà sostituita da una lampada perennemente accesa). Gli altari collocati all’esterno dei templi non possedevano un fuoco perenne, ma la loro accensione era uno dei momenti più importanti del rito sacrificale.

Poiché le città erano considerate un allargamento del nucleo familiare, la dea era adorata anche come protettrice di tutte le città greche.

Il neonato diventava membro della famiglia 5 giorni dopo la nascita, con un rito (anfidromie) in cui il padre lo portava in braccio girando attorno al focolare. La novella sposa portava il fuoco preso dal braciere della famiglia di origine nella sua nuova casa, che solo così veniva consacrata. I coloni che lasciavano la Grecia, portavano con loro una torcia accesa al pritaneo della loro città natale, il cui fuoco sarebbe servito a consacrare ogni nuovo tempio ed edificio (rito che continua ad andare avanti con le Olimpiadi moderne).

Potrebbero interessarti anche questi articoli:

L'informazione è di parte! Ci sono giornali progressisti e giornali conservatori. La stessa notizia ti viene raccontata in modo diverso. Se cerchi un sito che ti spieghi le cose con semplicità, e soprattutto con imparzialità, allora questo è il posto giusto per te. Cerchiamo notizie e fatti social del momento e li rimettiamo in circolo, senza giri di parole e senza influenzarti con le nostre opinioni.

FONTEUFFICIALE.it riassume le notizie pubblicate dalle agenzie di stampa e da altri media autorevoli (come Ansa, Agi, AdnKronos, Corriere della Sera, ecc..), quindi non è direttamente responsabile di inesattezze. Se, però, ritieni che un nostro articolo debba essere modificato o eliminato puoi farne richiesta [ scrivendo qui ].

Per ricevere i nostri aggiornamenti e restare informato ti invitiamo a seguirci sul nostro profilo ufficiale di Google News.