Quali sono le novità sulla riforma delle dogane

Il 4 ottobre 2024 è entrato in vigore la riforma delle dogane, che introduce importanti novità riguardanti la fiscalità, le sanzioni e l’IVA

Quali sono le novità sulla riforma delle dogane

Il 4 ottobre 2024 è entrato in vigore la riforma delle dogane, che introduce importanti novità riguardanti la fiscalità, le sanzioni e l’IVA. Questa riforma ha l’obiettivo di semplificare gli adempimenti burocratici e migliorare i controlli nel settore dell’import-export.

Il decreto legislativo n. 141 del 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, apporta integrazioni al Codice doganale dell’Unione e rivede il sistema sanzionatorio. La riforma mira a ridurre la complessità delle norme esistenti e a favorire l’accesso delle piccole e medie imprese (PMI) ai mercati internazionali. Le modifiche fiscali sono significative, poiché allineano i regimi speciali italiani alla normativa europea. Questo cambiamento è considerato cruciale per le imprese italiane che desiderano espandere il loro mercato all’estero, contribuendo così alla diffusione del Made in Italy.

La riforma prevede un riassetto normativo che punta alla semplificazione e alla digitalizzazione delle procedure doganali. Con la nuova normativa, si passa da 352 articoli del Testo Unico delle Dogane (TULD) a un insieme più snello di 122 articoli. Questo nuovo testo offre indicazioni chiare e univoche, facilitando la comprensione delle norme.

In particolare, gli articoli 78 e 790 sono stati modificati per razionalizzare le fattispecie di contrabbando, che ora si suddividono in due categorie:
Contrabbando per omessa dichiarazione

Contrabbando per dichiarazione infedele

Per entrambe le fattispecie, è prevista una sanzione che varia dal 100% al 200% dei diritti di confine dovuti, oltre alla confisca dei beni coinvolti nel reato.

Sportello Unico Doganale

Una delle novità più rilevanti è l’introduzione dello Sportello Unico Doganale, che consente all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di coordinare le diverse amministrazioni responsabili dei controlli sulle merci in entrata e in uscita dall’Unione Europea. Questo nuovo sistema semplifica il coordinamento tra l’Agenzia delle Dogane e gli enti pubblici, eliminando la necessità di passare attraverso numerose istanze.

Il sistema sanzionatorio è stato rivisto secondo il principio della proporzionalità. Alcune infrazioni minori sono state depenalizzate. Le sanzioni amministrative ora variano dall’80% al 15%, con attenuanti nel caso in cui i maggiori diritti di confine dovuti siano inferiori al 3%. Inoltre, non sarà applicata alcuna sanzione se i diritti di confine dichiarati sono pari o superiori a quelli accertati.

Cosa cambia per l’IVA

L’IVA è stata formalmente inclusa tra i diritti di confine. Per quanto riguarda le operazioni di importazione, si applicherà la normativa europea per individuare il soggetto responsabile del pagamento dell’IVA. Non sarà considerata diritto di confine nei seguenti casi:

  • L’immissione è destinata al consumo in uno Stato membro dell’UE.
  • L’immissione è vincolata a deposito diverso da quello doganale.
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