La minaccia di sporgere querela può configurarsi come reato, soprattutto se utilizzata per intimidire qualcuno in modo ingiusto
Minacciare una querela è reato? La minaccia di sporgere querela può configurarsi come reato, soprattutto se utilizzata per intimidire qualcuno in modo ingiusto. In casi gravi, può addirittura configurarsi come violenza privata o estorsione. Ad esempio, se un malavitoso minaccia di incendiare un’attività commerciale per ottenere il pagamento del pizzo, commette un reato.
Consideriamo un semplice esempio: un uomo avverte il vicino che, se non smette di fare rumore di notte, lo segnalerà alle autorità. Questa azione può essere interpretata come una minaccia?
In un altro caso, una donna viene aggredita per strada da un uomo che cerca di baciarla. Dopo essersi difesa, gli dice che lo denuncerà per violenza sessuale a meno che non paghi una somma di denaro in contanti, senza ricevuta. Questa minaccia è legale o può essere oggetto di controdenuncia? Vediamo cosa stabilisce la legge.
Minaccia: quando è reato?
La minaccia diventa un reato quando prospetta un danno ingiusto alla vittima, ovvero una conseguenza illegale. Ad esempio, minacciare di picchiare qualcuno costituisce una minaccia penalmente rilevante, poiché la violenza fisica non è mai giustificata.
Una minaccia può essere comunicata in vari modi: verbalmente, per iscritto, attraverso gesti (come simulare il gesto di puntare una pistola con la mano) o immagini. In sostanza, è sufficiente prospettare una conseguenza illegale per configurare il reato di minaccia.
Tuttavia, affinché la minaccia possa essere oggetto di querela, deve essere in grado, anche solo potenzialmente, di intimorire la vittima. Ad esempio, minacciare di strappare un capello non costituisce un reato, mentre minacciare di morte sì, anche se la vittima non è particolarmente impressionata dalla minaccia.
Minacciare di sporgere querela è reato?
La minaccia di sporgere querela o denuncia non costituisce un reato, poiché rappresenta semplicemente l’esercizio di un proprio diritto legale.
Di conseguenza, se una persona minaccia di ricorrere alle vie legali in risposta a un reato subito, non commette alcun crimine e, di conseguenza, non può essere denunciata a sua volta.
Questo principio è confermato anche dalla legge civile, che stabilisce che la minaccia di far valere un proprio diritto può portare all’annullamento di un contratto solo se mira a ottenere vantaggi ingiusti.
Minaccia di querela: quando è reato?
La minaccia di sporgere denuncia o querela diventa un reato quando viene utilizzata con l’intento di ottenere un vantaggio ingiusto o illegale.
In altre parole, anche se la denuncia alle autorità può essere giustificata, non può essere strumentalizzata per ottenere qualcosa che non si ha diritto di ottenere.
Ad esempio, se una donna subisce un tentativo di violenza sessuale e minaccia di denunciare l’aggressore a meno che non le dia del denaro, questa minaccia è considerata illegale.
Un altro esempio potrebbe essere quello di una persona che, nonostante debba del denaro a un’altra, minaccia di denunciarla per molestie se non glielo permette di tenere la somma presa in prestito.
In sostanza, la minaccia di una denuncia è considerata un reato quando viene usata per ottenere un risultato illecito, mentre è legittima quando mira a far cessare un comportamento irregolare.
È reato minacciare una querela per ottenere il risarcimento?
Non costituisce reato minacciare di presentare una denuncia con l’unico scopo di giungere a un accordo amichevole.
Questa pratica è comune e comporta l’invito al colpevole di pagare il risarcimento dovuto alla vittima in cambio della rinuncia o della revoca della denuncia.
Tuttavia, affinché la minaccia di presentare denuncia non sia considerata un reato, è necessario che tutte le azioni siano conformi alla legge: il colpevole che accetta di pagare il risarcimento deve ottenere una dichiarazione scritta dalla parte offesa in cui quest’ultima dichiara di essere soddisfatta e di rinunciare o ritirare la denuncia.
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