Biografia, patrimonio e guadagni di Flavio Briatore, l’imprenditore passato dal ruolo di team manager in Formula 1 a quello di simbolo del lusso e del divertimento
Quanto guadagna Flavio Briatore? Flavio Briatore è un imprenditore noto per il suo passaggio dal ruolo di team manager in Formula 1 a simbolo del lusso e del divertimento. Quando si parla di locali di lusso in Italia, Briatore è una figura che viene immediatamente in mente grazie alle sue discoteche e ristoranti esclusivi.
Negli ultimi anni, Briatore ha concentrato la sua attività lavorativa in questo settore, con la sua ultima iniziativa che è Crazy Pizza, una catena di pizzerie di lusso. Attualmente, Crazy Pizza conta tre sedi a Londra, Montecarlo e Porto Cervo, dove una pizza margherita costa 16 euro e una con prosciutto 31 euro.
Nel 2023, i guadagni di Briatore sono stimati intorno ai 100 milioni di euro, grazie alle sue attività nel Gruppo Majestas, che comprende i brand Billionaire, Twiga e Crazy Pizza. Questo rappresenta un aumento rispetto ai 80 milioni di euro guadagnati nel 2022.
Briatore, originario del Piemonte, è riuscito a trasformare la sua carriera da team manager in Formula 1 in una serie di iniziative imprenditoriali di successo, diventando un simbolo del lusso e della mondanità.
Chi è Flavio Briatore
Flavio Briatore è nato il 12 aprile del 1950 a Verzuolo, un paese della provincia di Cuneo con poco più di 6.000 abitanti. Proveniente da una famiglia di insegnanti elementari, ha una sorella e un fratello, quest’ultimo deceduto nel 2015.
Nonostante sia stato bocciato due volte nel secondo e terzo anno di scuola superiore, ha conseguito il diploma da privatista come geometra e ha iniziato a lavorare come maestro di sci. Fin dalla giovane età, ha mostrato un’inclinazione imprenditoriale, aprendo un ristorante che tuttavia ha chiuso poco dopo.
Negli anni ’70, ha iniziato a collaborare con il finanziere Attilio Dutto, trasferendosi a Milano e lavorando in Borsa dopo l’omicidio di Dutto in un attentato con autobomba. A Milano, ha stretto una significativa amicizia con Luciano Benetton. Ha iniziato a gestire alcuni negozi del colosso veneto prima di entrare nel mondo della Formula 1, dove è diventato una figura di spicco.
Come direttore esecutivo della scuderia Benetton, Briatore ha contribuito ai successi della squadra, inclusi i titoli mondiali piloti e costruttori nel 1994 e nel 1995, grazie anche all’ingaggio del giovane Michael Schumacher. Quando la scuderia Benetton è diventata Renault nel 2001, Briatore è rimasto direttore esecutivo fino al 2009.
Oltre al suo coinvolgimento nel mondo del motorsport, Briatore è stato proprietario del QPR, una squadra di calcio di Londra, tra il 2007 e il 2011.
È noto anche per le sue relazioni amorose con personaggi famosi, tra cui Naomi Campbell, Heidi Klum e Elisabetta Gregoraci, con cui ha avuto un figlio. Dopo il suo coinvolgimento in controversie legate alla Formula 1, inclusa la vicenda di Piquet Jr. che lo ha portato a essere radiato (decisione poi annullata con un risarcimento), Briatore si è dedicato a tempo pieno all’attività imprenditoriale.
Le aziende di Flavio Briatore
Nel 1998, insieme al dj Max Correnti, Flavio Briatore ha fondato il marchio Billionaire, che ha dato vita alla nota discoteca omonima situata a Porto Cervo, in Sardegna, seguita poi dal Twiga. Successivamente sono state aperte altre sedi in luoghi come Dubai, Istanbul, Montecarlo e Cortina, quest’ultima attiva solo durante l’inverno.
Sotto l’etichetta Billionaire, è stato creato anche il marchio di abbigliamento e accessori di alta moda maschile, Billionaire Italian Couture, insieme a un lussuoso resort a Malindi, in Kenya, e all’organizzazione di vari eventi mondani.
Attualmente, il Gruppo Majestas, di cui Flavio Briatore è parte insieme a Francesco Costa, gestisce le catene Billionaire, Twiga e Crazy Pizza.
Tuttavia, Briatore ha affrontato anche diversi problemi legali nel corso degli anni. Nel 1990, la Corte di Appello di Milano ha estinto una condanna per gioco d’azzardo tramite un’amnistia, con la riabilitazione avvenuta nel 2010 dopo che Briatore si era rifugiato alle Isole Vergini per sfuggire all’arresto.
Nel 2010 è emerso il caso del Force Blue, il mega yacht dell’imprenditore, che è stato sequestrato insieme a 1,5 milioni di euro. Briatore è stato accusato di aver intestato lo yacht a una società di comodo, simulando un’attività di noleggio, di aver evaso l’IVA sull’acquisto dell’imbarcazione e di non aver pagato le accise sul carburante per 3,6 milioni di euro.
Dopo varie sentenze in secondo grado, Briatore è stato condannato a 18 mesi, ma la Cassazione ha annullato la sentenza di appello, ordinando un nuovo processo per quanto riguarda l’omissione dell’IVA, mentre per le fatture ha disposto l’annullamento senza rinvio perché il fatto non sussiste. Nel gennaio 2022, Briatore è stato definitivamente assolto perché “il fatto non costituisce reato“.
Patrimonio e guadagni di Flavio Briatore
Nel 2022, il Gruppo Majestas, di cui Flavio Briatore e Francesco Costa detengono ciascuno il 50% delle quote, ha registrato un fatturato di 80 milioni di euro. I ricavi sono notevolmente aumentati nel 2023, con stime del Corriere della Sera che indicano un fatturato di 100 milioni di euro per il gruppo, con Billionaire e Twiga in prima linea per gli incassi.
Forbes, nel 2014, ha stimato il patrimonio personale di Flavio Briatore in 200 milioni di dollari. Nel 2015, i 9 ristoranti del gruppo hanno generato un fatturato di 22,2 milioni di euro e un margine operativo lordo di 6,1 milioni di euro. Nel 2016, il giro d’affari è salito a 37 milioni di euro, con un margine operativo lordo di quasi 10 milioni di euro. Nel 2017, il fatturato è aumentato a 53,9 milioni di euro, con un EBITDA di 14,6 milioni di euro. Si stima che nel 2018 il giro d’affari sia stato di quasi 66 milioni di euro, con un margine operativo lordo di poco meno di 20 milioni di euro, e una redditività del 30,2%.
Tra i vari locali, il Billionaire di Dubai è quello che genera il maggior introito, con un giro d’affari di 8,1 milioni di euro e un margine operativo lordo di 5,7 milioni di euro, seguito dal Twiga di Montecarlo con 11 milioni di euro di fatturato e 3,9 milioni di euro di EBITDA, e il Sumosan Twiga di Londra con 8 milioni di euro di giro d’affari e oltre 2 milioni di euro di margine operativo lordo.
Un’inchiesta del Corriere della Sera nel marzo 2019 ha rivelato che il Twiga di Forte dei Marmi, di proprietà di Flavio Briatore e Daniela Santanché, ha generato un fatturato di 4 milioni di euro in un anno, con un affitto di 17.619 euro. Ciò significa che lo stabilimento balneare di Marina di Pietrasanta, in Versilia, ha generato un introito 227 volte superiore all’affitto.
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