In Europa si discute sempre di più del rischio concreto di un conflitto armato, sebbene questo tema resti ai margini del dibattito politico e dell’informazione
L’Europa si prepara per entrare in guerra (ma nessuno ne parla). In Europa si discute sempre di più del rischio concreto di un conflitto armato, sebbene questo tema resti ai margini del dibattito politico e dell’informazione. Le elezioni europee sono principalmente incentrate sul consenso dei partiti, mentre i problemi europei vengono trattati solo superficialmente nei programmi elettorali. Tuttavia, le recenti dichiarazioni dei leader politici, tra cui Orban, Macron, Stoltenberg e Meloni, evidenziano una crescente preoccupazione per un possibile scenario di guerra.
Viktor Orban ha denunciato la presenza di specialisti di strategie militari presso la sede NATO di Bruxelles, i quali studiano come l’Alleanza potrebbe intervenire militarmente in Ucraina. Secondo Orban, sia a Bruxelles che a Washington, ma soprattutto nella capitale belga, si starebbe preparando il terreno per una guerra mondiale, un sentimento alimentato dai media e dai politici europei.
Glenn Diesen, accademico e politologo norvegese, ha sottolineato che la NATO ha già compiuto attacchi lontani dall’Ucraina, indicando un’escalation del confronto.
Emmanuel Macron, nel suo discorso alla Sorbona, ha dichiarato che l’invasione russa dell’Ucraina ha cambiato le regole del gioco, richiedendo all’Unione Europea di prendere decisioni strategiche significative e di rivedere urgentemente i propri modelli di difesa ed economici per non rimanere indietro rispetto ai suoi rivali. Macron ha affermato che l’UE deve raggiungere l’autonomia strategica e diventare una terza superpotenza, alternativa agli USA e alla Cina. Ha anche sottolineato la necessità di un’Unione Europea protezionista, con un’economia di guerra e una difesa coesa basata sul nucleare francese.
Giorgia Meloni, intervistata su La7, ha dichiarato di essere d’accordo con le affermazioni del segretario generale della NATO Stoltenberg, che invitava a colpire obiettivi in Russia con le armi fornite dall’Occidente, sostenendo la necessità di continuare il supporto della NATO all’Ucraina.
Le armi in questione, come i missili da crociera Storm Shadow e Scalp EG forniti da Gran Bretagna, Francia e Italia, e i missili balistici tattici ATACMS dagli Stati Uniti, sono già state utilizzate dagli ucraini per attacchi contro obiettivi russi. Ad esempio, sono stati danneggiati un sistema radar della rete di allarme precoce Voronezh nella regione di Krasnodar e un apparato utilizzato per localizzare il lancio di missili balistici intercontinentali diretti contro la Russia.
Glenn Diesen ha avvertito che gli Stati Uniti, attraverso i loro alleati, stanno prendendo di mira i sistemi di allerta nucleare della Russia, aumentando il rischio di una guerra diretta tra NATO e Russia, che potrebbe portare all’uso di armi nucleari.
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