Buon’ora o Buon Ora?

NOME? Ecco uno degli errori più frequenti che si possono commettere nella lingua italiana

NOME
Qui di seguito trovi la soluzione ad uno degli errori più diffusi della lingua italiana: NOME

Qual è il modo corretto?

La forma corretta è “Buon’ora”

Un’analisi attenta evidenzia che spesso si trova la scrittura di “buon’ora” senza l’apostrofo, un errore dal punto di vista grammaticale. Il motivo è che l’aggettivo “buona”, riferito al sostantivo “ora”, dovrebbe essere apostrofato o scritto e pronunciato per intero. Tuttavia, va considerato che la parola potrebbe assumere un’identità unica e un significato simbolico e complesso, scrivendosi tutto attaccato, ovvero “buonora”. L’inghippo risiede spesso nella differente sfumatura che l’espressione acquisisce a seconda del contesto.

Il termine può essere interpretato letteralmente come “ora buona”, indicante un momento favorevole per lo svolgimento di un evento. Questo potrebbe riferirsi a un periodo propizio per raggiungere un obiettivo, dunque un’ora qualsiasi in qualsiasi giorno. Ad esempio, potrebbe essere impiegato nella frase “era quella buon’ora che al fine capisse” o “dopo una buon’ora di sonno saltò giù dalla branda”. In queste circostanze, l’attribuzione dell’aggettivo al sostantivo richiederebbe l’apostrofo.

Tuttavia, va notato che tali frasi sono alquanto fuori dal contesto attuale e distanti dal lessico di uso comune nel ventunesimo secolo. Un altro significato assume il termine “buonora”, meno recente ma più comune nella lingua parlata. Spesso usato in espressioni come “alla buonora”, il termine assume il significato di “finalmente” e può esprimere un senso esclamativo, come in frasi del tipo “Te ne sei accorto, alla buonora”.

Inoltre, “alla buonora” può indicare un’ora positiva in senso metaforico, come l’ora che precede l’alba, favorevole per iniziare qualsiasi attività fisica o mentale grazie alle energie accumulate durante la notte. L’espressione “si avviarono alla buonora” rappresenta una forma meno desueta di questa locuzione, ancora abbastanza presente nella lingua parlata e può indurre all’errore della scrittura senza accento.

È fondamentale considerare che le lingue neo-latine si sono influenzate reciprocamente nel corso della storia, specialmente durante le dominazioni francesi e spagnole in Italia. Quindi, l’espressione “alla buonora” potrebbe essere una riproduzione in italiano della frase francese “à la bonheur”, con il senso augurale di buona fortuna o felicità. Un saluto o un riconoscimento tra due individui che si incrociano, un’usanza rimasta nella lingua di tutti i giorni, forse per la sua orecchiabilità e eufonia, con il significato di “buona fortuna”, da scrivere rigorosamente tutto attaccato come “buonora”.

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