Dopo la decisione di trasferire la quota del 100% di capitale sociale dell’azienda italiana Ariston alla gestione temporanea di Gazprom, la Russia prepara altre 21 nazionalizzazioni aziende europee
La Russia prepara la nazionalizzazione di 21 aziende europee (in risposta alle sanzioni). Dopo il caso Ariston, l’ambasciatore russo a Roma, Alexey Paramonov, è stato convocato alla Farnesina per chiarire la situazione. Paramonov ha spiegato che la decisione di trasferire la quota del 100% di capitale sociale della Ariston Thermo Rus LLC alla gestione temporanea di JSC Gazprom Household Systems, sussidiaria di Gazprom, è stata presa come risposta alle azioni considerate ostili intraprese dagli Stati Uniti e da altri Stati esteri che si sono uniti a loro. Questa mossa, secondo l’ambasciatore russo, è considerata legale e adeguata alle circostanze.
Durante l’incontro con il segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia, Paramonov ha chiarito che Mosca intende procedere in questo modo nei confronti delle aziende dei paesi che hanno adottato sanzioni contro la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Questa decisione non riguarda solo Ariston, ma anche altre 21 aziende straniere, tra cui una tedesca, per le quali sono già state avviate misure simili da parte del governo russo.
L’ambasciatore russo ha sottolineato che inizialmente il governo russo non era a conoscenza che l’azienda coinvolta fosse italiana, poiché Ariston ha sede legale in Olanda. Tuttavia, questa distinzione non ha influenzato la decisione di Mosca.
Secondo l’ambasciata della Federazione Russa in Italia, Mosca attribuisce grande importanza alle relazioni commerciali ed economiche con l’Italia, ma ritiene che le autorità italiane abbiano sacrificato i reali interessi nazionali del paese per partecipare a avventure geopolitiche anti-russe.
La reazione italiana non si è fatta attendere. Il ministro degli Affari Esteri, Tajani, ha chiesto alla Commissione europea di studiare un provvedimento per tutelare le imprese italiane ed europee coinvolte in azioni simili di ritorsione da parte della Russia. Anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha illustrato l’azione che il governo italiano intende intraprendere insieme alla Commissione europea per proteggere le imprese italiane ed europee colpite da tali misure punitive.
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