Gli Stati Uniti hanno dispiegato missili a lungo raggio in Germania

Gli Stati Uniti hanno dispiegato missili a lungo raggio in Germania per la prima volta dalla Guerra Fredda, suscitando una forte reazione da parte della Russia

Gli Stati Uniti hanno dispiegato missili a lungo raggio in Germania

Gli Stati Uniti hanno dispiegato missili a lungo raggio in Germania. Gli Stati Uniti hanno dispiegato missili a lungo raggio in Germania per la prima volta dalla Guerra Fredda, suscitando una forte reazione da parte della Russia. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che questa situazione segna un ritorno alla Guerra Fredda e ha accusato Germania, Stati Uniti, Francia e Regno Unito di partecipare direttamente al conflitto in Ucraina. In precedenza, il governo russo aveva minacciato una risposta militare ai missili americani e altre misure per contenere la NATO.

Inoltre, il Cremlino ha paventato l’idea di una blacklist per eliminare leader dell’industria delle armi europea, come il CEO di Rheinmetall, Armin Papperger, coinvolto in un complotto russo sventato dai servizi segreti americani e tedeschi.

Mercoledì, durante il summit della NATO, è stato annunciato che dal 2026 gli Stati Uniti inizieranno a dispiegare capacità a lungo raggio in Germania, inizialmente in modo episodico e poi permanente, per dimostrare il loro impegno verso la NATO. Questo arsenale includerà missili Sm-6, Tomahawk e armi ipersoniche con una gittata più lunga rispetto agli attuali missili terrestri in Europa. Il trattato INF del 1988, che vietava tali missili, è stato dissolto 5 anni fa a causa di accuse reciproche di violazioni tra USA e Russia.

Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha spiegato che questa iniziativa mira a incoraggiare la Germania e altri paesi europei a investire nello sviluppo di missili a lungo raggio per colmare un crescente gap in Europa. La Germania, la Francia, l’Italia e la Polonia hanno firmato una lettera di intenti per sviluppare missili a lungo raggio in Europa. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha accolto favorevolmente la decisione degli Stati Uniti, definendola necessaria e importante per garantire la pace.

La Russia ha promesso una risposta militare, definendo la mossa americana un’ulteriore escalation. Il Cremlino ha definito la dichiarazione del vertice della NATO una seria minaccia per la sicurezza russa, criticando l’avanzamento delle infrastrutture nemiche verso i confini russi e l’irreversibile percorso di Kiev verso l’Alleanza.

Anche la Cina è entrata in conflitto con la NATO, dopo che l’Alleanza ha denunciato il sostegno militare cinese alla Russia e le sue attività cyber e ibride maligne. La NATO ha avvertito che il crescente sostegno della Cina alla Russia avrà un impatto negativo sui suoi interessi e sulla sua reputazione, minacciando possibili sanzioni economiche. La Cina ha reagito chiedendo alla NATO di smettere di esaltare la cosiddetta minaccia cinese e di contribuire maggiormente alla pace e alla stabilità mondiale. Nel frattempo, la Cina ha intensificato le sue attività militari intorno a Taiwan, inviando 66 aerei e sette navi da guerra a circondare l’isola in 24 ore.

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