F16 partiti da Danimarca e Paesi Bassi: saranno operativi su Kiev entro l’estate

Gli Stati Uniti hanno annunciato che i jet F16 promessi sono già partiti dalla Danimarca e dai Paesi Bassi e saranno operativi sui cieli di Kiev entro l’estate, per respingere gli attacchi russi

F16 partiti da Danimarca e Paesi Bassi: saranno operativi su Kiev entro l'estate

F16 partiti da Danimarca e Paesi Bassi: saranno operativi su Kiev entro l’estate. Il vertice della Nato a Washington ha portato buone notizie per l’Ucraina. Gli Stati Uniti hanno annunciato che i jet F16 promessi sono già partiti dalla Danimarca e dai Paesi Bassi e saranno operativi sui cieli di Kiev entro l’estate, per respingere gli attacchi russi. Oltre a questo, sono stati garantiti oltre 40 miliardi di euro in assistenza finanziaria e alla sicurezza.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha assicurato che Kiev “può e fermerà Vladimir Putin“, mentre il segretario di Stato Antony Blinken ha evidenziato che l’invio dei jet è un chiaro segnale al leader del Cremlino. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, presente a Washington, ha espresso soddisfazione, ma ha sottolineato che sono necessari almeno 128 F16 per eguagliare la Russia nei cieli.

Jens Stoltenberg, segretario uscente della Nato, ha dichiarato che ci saranno “aiuti sostanziali” per Kiev, grazie a un piano elaborato da mesi per garantire assistenza a lungo termine, anche in caso di un eventuale cambio di leadership alla Casa Bianca. Il nuovo primo ministro britannico ha assicurato il sostegno “incrollabile” del Regno Unito, mentre la premier italiana Giorgia Meloni ha promesso un secondo sistema difensivo Samp-T.

Tuttavia, l’adesione dell’Ucraina alla Nato resta un punto delicato, con alcuni Paesi che esprimono riserve per il rischio di avere un partner in conflitto con una potenza nucleare come la Russia. Zelensky ha ottenuto un accordo di massima sull’irreversibilità del processo di adesione, anche se non è chiaro se nella dichiarazione finale sarà specificata una data.

Le fonti diplomatiche indicano che la dichiarazione finale includerà un monito alla Cina, chiedendo di interrompere il sostegno a Mosca, sottolineando che Pechino rappresenta un pericolo per l’Europa e la sicurezza. Nella dichiarazione sono menzionati anche altri nemici della Nato, come Corea del Nord e Iran, e viene designato un inviato per il Medio Oriente e l’Africa, con l’Italia che propone la propria candidatura per questo ruolo.

A Washington, Joe Biden sta cercando di dimostrare la sua leadership, nonostante lo scetticismo crescente sulle sue capacità, soprattutto dopo un recente dibattito televisivo. Tra i leader stranieri presenti, la fiducia nelle sue capacità di battere Donald Trump, noto per la sua posizione critica nei confronti della Nato, è in calo. Anche in patria, Biden ha perso il sostegno di figure storiche come Nancy Pelosi e ha affrontato critiche da parte del democratico George Clooney.

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