Emetofobia (paura di vomitare): cos’è, cause, sintomi e rimedi, perché abbiamo questa fobia e come “guarire”
Cos’è l’Emetofobia. L’emetofobia è il terrore di vomitare causato dall’incapacità di dominare (o prevedere) i propri conati. L’idea della perdita di controllo e dell’ansia di non sapere l’esito che avrà un senso di nausea provato, stanno alla base di questa fobia.
La radice della parola “emetofobia” è “vomito“. Deriva dal greco dalla parola “emein” (che significa “un atto o un’istanza di vomito”), con “fobia“, che significa “un esagerato, solitamente inspiegabile e illogico timore di un particolare oggetto, classe di oggetti, o situazione“.
Spesso il soggetto è colto da crisi in momenti nei quali può rivelarsi difficile o imbarazzante isolarsi dalle persone a lui vicine. Nella stragrande maggioranza dei casi, gli attacchi di panico che seguono la paura di dover vomitare sono del tutto ingiustificati e non si risolvono quasi mai con effettivi conati.
Il soggetto affetto da questa fobia può provare senso di nausea anche per periodi molto più lunghi rispetto alla norma pur non avendo alcuna effettiva patologia fisica.
Spesso gli emetofobici sviluppano una vera e propria “resistenza psicologica” al vomito che impedisce loro di rimettere anche quando la cosa gioverebbe realmente all’organismo.
Emetofobia nei bambini e negli adolescenti
Nei bambini la paura di vomitare può comportare il rifiuto di andare a scuola e l’evitamento di altri luoghi pubblici.
Inoltre, chi teme di poter avere la nausea o di vomitare può evitare feste di compleanno, attività sportive o appuntamenti, e anche pranzi o cene nei ristoranti. Perdersi queste attività può avere un impatto negativo sullo sviluppo sociale.
Emetofobia negli adulti
Gli adulti con paura di vomitare possono fare più assenze da lavoro ed evitare i lavori che implichino dei viaggi, pregiudicando le opportunità di avanzamento di carriera.
Inoltre, un individuo con emetofobia teme le riunioni, durante le quali potrebbe sentirsi in trappola, ed evitano alcuni lavori di responsabilità come parlare in pubblico. Questo può implicare che individui altrimenti brillanti e capaci rimangano in posti di lavoro che sono al di sotto delle loro reali capacità.
L’emetofobia influisce anche sui viaggi di piacere e sul mangiare fuori e può devastare le relazioni di coppia.
Le donne con fobia del vomito possono essere angosciate dal pensiero di rimanere incinta, ed alcune potrebbero addirittura scegliere di non avere figli a causa della paura del vomito ricorrente durante la gravidanza.
Sintomi dell’Emetofobia
L’emetofobia si riferisce alla intensa paura di vomito, sensazione di nausea, vedere o sentire un’altra persona che vomita, o di vedere se stesso vomitare.
Un individuo con emetofobia può anche avere paura di sentire che qualcuno si sente di vomitare o che qualcuno ha vomitato, di solito in corrispondenza con la paura di vederlo o di vedere qualcuno vomitare.
- Evitare cibi od odori associati a episodi di vomito passati;
- Trattenere il respiro quando si è in mezzo alla gente;
- Evitare la spazzatura ed altre cose maleodoranti e sporche;
- Consumare eccessivamente vitamine;
- Lavare eccessivamente gli alimenti;
- Pulire eccessivamente le superfici su cui vengono preparati gli alimenti;
- Evitare gli alimenti non confezionati;
- Buttare via gli alimenti prima che abbiano raggiunto la data di scadenza;
- Annusare e controllare eccessivamente gli alimenti;
- Cuocere più del dovuto gli alimenti per uccidere potenziali agenti patogeni;
- Evitare alimenti mai provati (oppure entrare estremamente in ansia quando si mangiano alimenti mai assaggiati);
- Mangiare sempre gli stessi (limitati) alimenti per evitare agitazione di stomaco;
- Evitare gli alimenti che sembrano “strani”;
- Usare preventivamente antiacidi e antiemetici;
- Evitare di mangiare fuori da casa;
- Controllare dove sono collocati i bagni (quando si è fuori casa);
- Limitare i viaggi lontano da casa (stare a casa, evitare le attività sociali);
- Evitare di andare scuola o a lavoro;
- Mangiare solo cibi che hanno già mangiato altre persone prima;
- Quando si mangia in pubblico, monitorare la reazione al cibo delle altre persone;
- Preoccuparsi eccessivamente per allergie alimentari che non sono ancora state documentate;
- Evitare di parlare in pubblico o altre situazioni nelle quali si richieda lo stare al centro dell’attenzione;
- Evitare riunioni o altre situazioni nelle quali si potrebbe sentirsi intrappolati o situazioni nelle quali non sia facile uscire nel caso ci si senta male;
- Evitare aerei, macchine, e/o mezzi di trasporto pubblici, al fine di evitare di sentirsi intrappolati.
- Origine traumatica: quando la fobia si struttura in conseguenza ad un evento traumatico in cui il soggetto è stato esposto allo stimolo in modo angosciante (ad esempio, avere un’intossicazione alimentare, soffrire di acetone cronico e ricorrente, sentirsi male davanti ad altre persone in luogo pubblico, vedere qualcuno che vomita, essere sporcati dal vomito di qualcuno).
- Origine genetica (o ambientale): quando la fobia del vomito si sviluppa senza una causa lineare scatenante (in questi casi spesso di riscontra una storia famigliare di fobie specifiche o altri disturbi d’ansia).
- Terapia dell’esposizione.
- Desensibilizzazione sistematica.
Cause dell’Emetofobia
La correlazione di questa sindrome con un disturbo alimentare è quasi sempre errata perché nella maggioranza dei casi è solo la paura di vomitare a produrre restrizioni alimentari, con conseguente sottopeso.
Le cause dell’emetofobia sono di 2 tipi:
Come superare l’Emetofobia
Il trattamento più adatto è la psicoterapia cognitivo comportamentale, in combinazione con una terapia farmacologica per i casi in cui i sintomi siano più rigidi e persistenti.
La clinica ha evidenziato come trattamenti più efficaci:
Questi approcci permettono di agire sul sintomo attraverso una modificazione dei pensieri e delle strategie di controllo e di evitamento associate.
Potrebbero interessarti anche questi articoli:
FONTEUFFICIALE.it riassume le notizie pubblicate dalle agenzie di stampa e da altri media autorevoli (come Ansa, Agi, AdnKronos, Corriere della Sera, ecc..), quindi non è direttamente responsabile di inesattezze. Se, però, ritieni che un nostro articolo debba essere modificato o eliminato puoi farne richiesta [ scrivendo qui ].
Per ricevere i nostri aggiornamenti e restare informato ti invitiamo a seguirci sul nostro profilo ufficiale di Google News.