Flat tax: cos’è e come funziona

Flat tax: cos’è, come funziona, come richiederla, come fare domanda, requisiti, a chi spetta, importo

Flat tax: cos’è e come funziona
Flat tax: cos’è e come funziona. Il regime forfettario ribattezzato “Flat Tax” si appresta a cambiare volto. Al momento, la Flat tax (introdotta per la prima volta con la Legge di Bilancio 2015 – Legge numero 190/2014) è operativa solo per i contribuenti titolari di partita IVA nel regime forfettario (un regime agevolato privo di Irpef, addizionali, IVA, Irap e non soggetto a studi di settore o ISA).

Il Governo precedente, con l’ultima Legge di Bilancio per l’anno 2019, ha innalzato il fatturato limite a tutti i contribuenti del regime forfettario: il limite è 65.000,00 euro, a prescindere dal tipo di attività svolta. Sul fatturato viene applicato un coefficiente di redditività. Il coefficiente viene moltiplicato per i ricavi/compensi incassati al fine di ottenere il reddito fiscale.

Su questo reddito si applica la flat tax, che può essere:
  • Del 5% per le nuove attività;
  • Del 15% per le attività già operative.

Il nuovo governo, invece, con nuova la legge di Bilancio, oltre all’aumento della soglia da 65mila a 85mila dei ricavi o dei compensi entro cui le partite Iva possono ricorrere a questo regime, ha previsto anche una clausola anti evasione della tassa piatta al 15%. Inoltre, a queste due modifiche si aggiungerà anche la cosiddetta “Flat tax incrementale“.

Le 3 fasi della Flat Tax:

La Flat tax proposta dalla Lega nel corso del Governo Conte I, prevedeva un’introduzione graduale della tassazione piatta con una Fase 2 in cui dare vita a una tassa unica del 15% rivolta alle famiglie e una Fase 3 per tutti i contribuenti, senza alcun vincolo.

L’ultima riforma fiscale varata in materia di imposte sui redditi prevista dalla Legge di Bilancio 2022 ha modificato gli scaglioni IRPEF, ma non è intervenuta sull’attuale flat tax prevista per i contribuenti titolari di partita IVA nel regime forfettario.

Flat tax: cos’è

Cos’è la Flat tax:: consiste nell’applicare un’aliquota fissa al 15% per tassare le partite Iva che hanno ricavi e compensi annuali non superiori a 85mila euro. Significa che se la tua attività fattura fino a 85.000 pagherai un’aliquota unica sulle tasse al 15% al posto delle 5 aliquote IRPEF e dei 5 scaglioni di reddito attuali. In caso si svolgano più lavori corrispondenti a diversi codici Ateco bisogna considerare la somma dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attività esercitate.

Gli altri requisiti per poter applicare la flat tax sono:
  • Non aver sostenuto spese superiori a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e per compensi erogati ai collaboratori, anche assunti per l’esecuzione di specifici progetti;
  • Non aver percepito oltre 30.000 euro di redditi da lavoro dipendente o da pensione. Tale soglia non si applica ai lavoratori licenziati o che si sono dimessi, che quindi hanno libero accesso al regime agevolato.
Flat tax: come funziona

Come funziona la Flat tax:: le imposte da pagare non vengono calcolate sul reddito imponibile in maniera progressiva, ma in modo fisso, a differenza di quanto previsto dal sistema di tassazione a scaglioni Irpef. In pratica, quindi, al reddito imponibile si applica un’aliquota unica, attualmente del 15%. Tale imposta viene definita “sostitutiva” delle imposte sui redditi, delle addizionali comunali e regionali e dell’Irap.

La determinazione del reddito di chi applica la flat tax viene calcolato in modo forfettario, stabilito applicando ai ricavi o compensi un coefficiente di redditività variabile in funzione dell’attività svolta. I costi e le spese effettivamente sostenuti non sono deducibili.

Esempio:
  • Un lavoratore single ha un reddito annuo di 30 mila euro lordi.
  • Innanzitutto, vengono sottratti dal reddito 3 mila euro di deduzioni fisse.
  • Quindi, il reddito su cui applicare la flat tax è 27 mila.
  • L’aliquota del 15% va applicata a 27 mila euro.
Flat tax incrementale: cos’è e come funziona

Cos’è e come funziona la flat tax incrementale: sarebbe valida solo sull’aumento dei redditi dichiarati. Vuol dire che si applicherebbe al 15% solo all’aumento del reddito.

Esempio:

Se nel 2022 fatturi 30.000 euro e il prossimo anno 50.000 l’incremento di 20.000 euro sarebbe tassato con un’aliquota fissa più conveniente rispetto alle regole IRPEF attualmente in corso. Sui redditi incrementali la soglia massima di applicazione della Flat tax è 40.000 euro.

Questa “Flat tax doppia” sarebbe applicata per chi esce dal vecchio regime ordinario nel 2022 e resterebbe valida per due anni di imposta successivi.

Quindi se quest’anno hai avuto un aumento di fatturato tale da passare al regime ordinario (quindi maggiore di 65.000 euro), saresti accompagnato per 2 anni pagando un’aliquota fissa sulle tasse più conveniente.

Flat tax per famiglie fiscali e contribuenti

La Fase 2 della flat tax sarebbe dovuta partire dal 2020. L’imposta fissa del 15% sarebbe stata applicata esclusivamente alle famiglie con redditi fino a 55.000 euro. Per i contribuenti ai quali sarebbe stata applicata la nuova imposta fissa sarebbero venuti meno le attuali detrazioni e deduzioni fiscali Irpef, sostituite dall’agevolazione unica di 3.000 euro.

La novità del governo Meloni, invece, consiste in una flat tax del 15% che verrebbe applicata in questo modo:
  • Single con reddito fino a 26.000 euro;
  • Famiglie con un unico percettore di reddito e almeno un familiare a carico (coniuge, figli o altri) con reddito fino a 50.000 euro;
  • Famiglie con due coniugi percettori di reddito, con o senza familiari a carico, con reddito fino a 65.000 euro.
L’aliquota agevolata verrebbe applicata anche se il reddito sforasse queste cifre, ma con queste percentuali aggiuntive:
  • 1% per ogni 1000 euro di reddito fino ai 30.000 euro (single);
  • 3% per ogni 1000 euro di reddito fino ai 55.000 euro (monoreddito);
  • 1,5% per ogni 1000 euro di reddito fino ai 70.000 euro (bireddito).

In un secondo momento, l’aliquota al 15% verrebbe, poi, applicata a tutti i contribuenti senza limiti.

Quindi l’obiettivo del Governo è estendere sul lungo periodo la tassa piatta a famiglie, e partite iva senza distinzione se non quella reddituale, almeno in un primo momento.

Se il tuo reddito è inferiore a 8.000 euro, la no tax area è confermata e resta valida per chi ha un reddito fino a 7000 euro annui.

Pro e i contro della flat tax
I vantaggi della flat tax:
  • Semplificazione del sistema di tassazione dei redditi;
  • Diminuzione dell’evasione fiscale;
  • Riduzione della pressione fiscale, con conseguente aumento del potere d’acquisto dei cittadini e delle famiglie.
Gli svantaggi della flat tax:
  • Va contro la progressività dell’imposizione fiscale (art. 53 della Costituzione);
  • Aumenta le disparità tra lavoratori dipendenti e autonomi;
  • Applicando una sola aliquota a tutti, indipendentemente dal reddito percepito, il taglio delle tasse interesserebbe solo chi ha redditi alti, mentre i vantaggi per chi ha redditi medio-bassi sarebbero irrisori;
  • Il sistema con aliquota fissa finirebbe col far venir meno una serie di agevolazioni per alcune famiglie indispensabili (scuola, natalità, disabilità, ecc.) garantite proprio dal sistema a scaglioni attualmente in vigore;
  • Con la flat tax si riduce la pressione fiscale, ma l’Italia si trova con minori entrate nel bilancio statale.

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