Reddito di Base Incondizionato: cos’è, come funziona, requisiti, a chi serve, la raccolta firme
Cos’è il Reddito di Base Incondizionato. Alcuni mesi fa, a Glasgow, si è svolto un dibattito internazionale sul cosiddetto “Reddito di Base Incondizionato“. Se ne discute da decenni e i programmi “pilota” sono numerosi e diffusi nei vari continenti (dall’Europa alle Americhe fino all’Asia).
In ordine cronologico, l’Italia è stata l’ultima in Europa a introdurre una misura di sostegno al reddito al fine di contrastare la povertà: il cosiddetto “Reddito di Cittadinanza“. Non mancano, però, le critiche (soprattutto sulla mancata separazione netta tra contrasto alla povertà e politiche attive, e sulla presunta scarsa volontà dei percettori del Rdc di rendersi disponibili al lavoro).
Quindi, quando si affronta questo argomento in Italia, si parla solo delle inefficienze della misura del Reddito di cittadinanza. Nelle trasmissioni televisive sono presenti tutti (giornalisti, politici, studiosi, imprenditori) tranne “il povero“. Si parla di misure a contrasto della povertà ma il “povero” è sempre assente. E non è difficile da trovare il povero: nel 2020 i beneficiari del RdC sono stati 3,7 milioni di persone (di cui 1 milione di minori e 450mila disabili).
Guy Standing, economista e padre del reddito minimo universale, ha detto: “Indispensabile contro precariato e sfruttamento. Disincentiva il lavoro? Pregiudizio smentito da esperimenti in Canada, Finlandia e Usa“.
Perché è importante il Reddito di Base Incondizionato?
Il progresso tecnologico, l’automazione, l’efficientamento dei processi produttivi, la disintermediazione dei servizi e la digitalizzazione in generale (tra le prime voci di spesa del Pnrr) riducono le ore lavorate incrementando allo stesso tempo la produttività (quindi i profitti). Il rischio è quello di inasprire le diseguaglianze tra chi svolge lavori di tipo intellettuale e chi lavori manuali ripetitivi (facilmente sostituibili dalle macchine).
In cosa consiste il Reddito di Base Incondizionato?
Il Reddito di Base Incondizionato consisterebbe in pagamenti periodici in contanti e arriverebbe a tutti i cittadini residenti senza alcuna verifica dei mezzi, in modo da garantire loro per tutta la durata della vita un tenore di vita al di sopra della soglia di povertà (che, secondo gli standard dell’Unione europea, corrisponde al 60% del cosiddetto reddito medio nazionale equivalente). La cifra erogata potrebbe essere spesa da ciascuno come meglio crede, senza alcun vincolo.
Il Reddito di Base Incondizionato deve rispondere a 4 criteri.
Deve essere:
- Universale (erogato a tutti i cittadini);
- Individuale (versato a ogni uomo, donna o bambini su base personale);
- Incondizionato (in quanto diritto umano e legale non deve dipendere da alcuna condizione preliminare);
- Abbastanza alto da garantire un tenore di vita dignitoso che possa soddisfare gli standard sociali e culturali delle società del Paese in cui il singolo vive.
La raccolta firme per il Reddito di Base Incondizionato
La raccolta firme per introdurre il Reddito di Base Incondizionato in tutta l’UE (per garantire “l’esistenza materiale di ogni persona e l’opportunità di partecipare alla società come parte della sua politica economica”) è iniziata il 25 settembre del 2020 e terminerà il 25 giugno del 2022.
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