Come capire se una cartella esattoriale rientra nella “Rottamazione”?

La manovra del governo dovrebbe riguardare principalmente le cartelle di pagamento che presentano degli importi poco elevati

Come capire se una cartella esattoriale rientra nella Rottamazione
Come capire se una cartella esattoriale rientra nella “Rottamazione”? Il governo Meloni ha in programma di rinnovare e dare un nuovo volto alla rottamazione, saldo e stralcio delle cartelle esattoriali. La manovra dovrebbe riguardare principalmente le cartelle di pagamento che presentano degli importi poco elevati.

Si tratta di un’iniziativa che arriva in un momento di forte depressione economica per l’Italia. La colpa principale di questa situazione è l’infrazione record che è arrivata a toccare, negli ultimi mesi, un valore pari al 12%.

Come funziona la Rottamazione?

Il 30 novembre 2022 scade la sanatoria per le cartelle del 2022 con i 5 giorni di tolleranza (prevista dal decreto sostegni ter). In questo decreto le rate per le cartelle esattoriali pagate entro il 30 novembre non rientrano nella rottamazione. La data del 30 novembre può, però, slittare se vi si applica la “regola dei 5 giorni di tolleranza” prevista dal decreto legge numero 119 del 2018. Quindi, la nuova data prevista per il pagamento delle rate per le cartelle del 2022 potrebbe diventare il 5 dicembre. Nel caso in cui, però, non venisse rispettata l’ultima data prevista per il 5 dicembre 2022 verrà a mancare automaticamente anche il beneficio ottenuto grazie alla rottamazione.

Le rate del 2021 e del 2021

Sempre all’interno del “decreto sostegni ter” era prevista una sanatoria anche per tutte le cartelle le quali rate fossero datate con l’anno 2020 e 2021.

Tali cartelle dovevano, però, avere delle particolari caratteristiche:
  • Per l’anno 2021, il pagamento doveva essere effettuato entro la data del 31 luglio 2022 (comprensivo dei giorni di tolleranza entro l’8 agosto 2022);
  • Per l’anno 2020, il pagamento deve essere effettuato integralmente entro la data del 30 aprile 2022 (considerando i giorni di tolleranza entro il 9 maggio).

Per tutte queste cartelle se il pagamento non è stato effettuato (o non sono state rispettate le scadenze sopracitate) i contribuenti coinvolti hanno automaticamente perso il beneficio della sanatoria delle proprie cartelle.

Le novità per il 2023

La proposta del governo è rappresentata da un nuovo “saldo e stralcio delle cartelle“, che andrà a sostituire l’attuale rottamazione. La manovra è pensata così da poter annullare un totale di debiti fino a 1000 euro (per le cartelle dai 1.000 ai 3.000 euro ci sarà uno stralcio pari all’80% ed un saldo del 20%). La caratteristica principale, quindi, è che queste cartelle esattoriali abbiano un importo molto basso, e rientrino nel limite di 3000 € per lo stralcio e saldo. Inoltre, la manovra potrebbe andare a comprendere le cartelle esattoriali risalenti fino al 2015.

Esempio :

Se un contribuente ha un debito con il fisco pari a 500 euro (questo debito non deve essere antecedente al 2015), tale debito viene automaticamente annullato. Se, invece, un debito è pari a 2000 € (questo debito non deve essere antecedente al 2015) si procederà con lo stralcio all’80% pari a 1600 €, per la quale resterebbe un saldo da pagare pari a 400 €.

Come sapere se il proprio debito rientra nella sanatoria?

Nella manovra del governo verranno presi in considerazione i singoli carichi indicati nelle cartelle esattoriali (perché potrebbero esserci dei debiti che non rientrano all’interno della sanatoria prevista). Quindi, non bisognerà andare a verificare l’importo totale della cartella ma il singolo debito indicato su di essa.

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