Cos’è la COP27?

La COP (Conferenza delle Parti) è il più importante incontro globale delle nazioni mondiali per affrontare il tema del cambiamento climatico

Cos'è la COP27?
Cos’è la COP27? Quest’anno la COP è arrivata a Sharm El-Sheikh, in Egitto. E’ la numero 27. Un ritorno in Africa dopo la COP22 del 2016 in Marocco e quella del 2011 in Sud Africa.

Alla COP27 è prevista la presenza di 200 nazioni, migliaia di delegati di governi, istituzioni internazionali e ONG, ma anche scienziati e giornalisti, che dal 6 al 18 novembre si incontreranno in Egitto per cercare di concordare su delle proposte concrete su come attuare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi (COP21) del 2015 e gli impegni della comunità internazionale per fronteggiare il cambiamento climatico.

Cos’è la COP27

La COP (Conferenza delle Parti) è il più importante incontro globale delle nazioni mondiali per affrontare il tema del cambiamento climatico.

La prima Conferenza sull’ambiente si è tenuta nel giugno del 1992 a Rio de Janeiro, in Brasile. In quell’occasione le Nazioni Unite hanno invitato i leader presenti a firmare una convenzione sul clima che avrebbe impegnato ciascun paese a ridurre le emissioni di gas a effetto serra.

L’accordo approvato, denominato UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change) ovvero “Convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite“, è entrato in vigore il 21 marzo 1994, è stato poi negli anni ratificato da 195 Paesi (denominati come “Parti della Convenzione”).

Da allora, ogni anno si tiene una Conferenza delle Parti (COP), tappe che hanno segnato il percorso che via via ha fissato gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, stabilendo che fossero i Paesi sviluppati a doversene occupare.

Altro importante obiettivo della Convenzione è quello di supportare dal punto di vista finanziario i Paesi in via di sviluppo per la lotta al cambiamento climatico, nonché di monitorare le emissioni dei Paesi sviluppati annualmente.

Tra le COP più significative, quella di Kyoto del 1997 e quella di Parigi del 2015 nella quale è stato raggiunto l’accordo di mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 2ºC rispetto ai livelli preindustriali e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5ºC.

Perché è importante la COP27

Secondo l’ultimo rapporto dell’UNFCC, gli attuali impegni climatici fissati dai 195 Paesi firmatari dell’Accordo di Parigi potrebbero portare a un riscaldamento globale di circa 2,5 gradi Celsius entro la fine del secolo rispetto ai livelli preindustriali. Tuttavia, secondo l’Accordo di Parigi, l’innalzamento delle temperature globali dovrebbe mantenersi al di sotto dei 2 gradi, possibilmente entro 1,5 gradi.

Il rapporto, inoltre, rivela che gli attuali impegni porteranno ad un aumento delle emissioni di gas serra del 10,6% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010. Si tratta di un miglioramento rispetto alle valutazioni fatte lo scorso anno, secondo le quali i Paesi erano destinati a una crescita delle emissioni del 13,7% entro il 2030.

Tuttavia, sebbene vi sia qualche segnale positivo rispetto allo scorso anno, il rapporto mostra che le emissioni non stanno seguendo il percorso di riduzione ritenuto necessario dagli scienziati per questo decennio. Per questo motivo, l’aumento degli impegni di decarbonizzazione dei singoli Paesi (Ndc, Nationally determined contributions) sarà uno dei temi centrali della COP 27 di Sharm el-Sheik.

Chi sarà presente alla COP27

L’Europa sarà presente alla COP27 con gran parte dei capi di Stato e di governo che si recheranno a Sharm el-Sheik. Dal francese Emmanuel Macron, al tedesco Olaf Scholz, dallo spagnolo Pedro Sánchez al britannico Rishi Sunak, fino alla premier italiana Giorgia Meloni.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, arriverà l’11 novembre, mentre il presidente brasiliano Lula giungerà nella seconda settimana. Ad essere presenti, inoltre, saranno sicuramente i Paesi africani (che puntano a far valere i propri diritti).

Il presidente russo, Vladimir Putin, non parteciperà ai negoziati. Anche il presidente cinese Xi Jinping e il premier indiano Narendra Modi non parteciperanno ai negoziati. La Cina è il maggior inquinatore al mondo con 10 miliardi di tonnellate di CO2 emesse ogni anno (28% del totale). L’India è il terzo Paese che inquina di più, con 2,6 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno.

Alla COP27 ci sarà un padiglione interamente dedicato ai bambini e ai giovani che consentirà loro di prendere parte a discussioni e negoziati per il clima con i potenti del mondo. Il 10 novembre, tra gli obiettivi della presidenza della COP27, ci sarà quello di ascoltare la voce dei giovani e delle generazioni future per prendere in considerazione le loro prospettive e rifletterle in tutte le aree dell’agenda sul clima. Greta Thunberg, però, non parteciperà. Alla COP26 di Glasgow molte persone (tra cui Greta) hanno criticato la mancanza di azione dei potenti del mondo. La giovane attivista svedese aveva definito l’evento un “fallimento“, apostrofando i leader mondiali di parlare troppo e di farla finita con i loro “bla bla bla“.

I 5 temi più importanti della COP27
  • Natura: non è possibile mantenere l’obiettivo dell’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi senza intervenire per limitare la deforestazione, senza trasformare i sistemi alimentari e quelli di sfruttamento del suolo e senza proteggere gli ecosistemi oceanici;
  • Cibo: i sistemi globali di uso di cibo, terra e oceani rappresentano più del 12% del PIL globale e oltre il 40% dei posti di lavoro del mondo;
  • Acqua: il cambiamento climatico sta incidendo sugli eventi estremi connessi all’acqua (come inondazioni e siccità). Per questo bisogna agire quanto prima per tutelare la più importante risorsa per la vita (umana e non);
  • Decarbonizzazione: la riduzione delle emissioni è uno dei temi portanti delle COP che si sono susseguite negli anni ed è estremamente rilevante per il raggiungimento degli obiettivi climatici;
  • Adattamento climatico: necessario, dato l’aumento degli impatti disastrosi dei cambiamenti climatici che stanno aumentando di intensità e di frequenza.
I 4 obiettivi principali della COP27
  • Mitigazione: tutte le parti, soprattutto quelle in grado di “farlo e di dare l’esempio“, sono esortate a intraprendere insieme “azioni audaci e immediate” e a ridurre le emissioni per limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C;
  • Adattamento: gli eventi meteorologici estremi (ondate di calore, inondazioni e incendi) sono diventati una realtà quotidiana. Per questo, i Paesi coinvolti dovranno garantire che la COP27 compia i “progressi assolutamente necessari” verso il miglioramento della resilienza ai cambiamenti climatici;
  • Finanza: bisognerebbe compiere progressi significativi sulla questione cruciale dei finanziamenti per il clima (compresi i 100 miliardi di dollari all’anno promessi dai Paesi industrializzati a quelli in via di sviluppo). Gli impegni e le promesse esistenti;
  • Collaborazione: rafforzare e facilitare l’accordo nei negoziati è della massima importanza per raggiungere risultati tangibili in modo equilibrato. L’avanzamento del partenariato e della collaborazione contribuirà a garantire che il mondo adotti un modello economico più resiliente e sostenibile, in cui gli esseri umani siano al centro dei colloqui sul clima.
Cosa chiedono i Paesi emergenti alla COP27
  • Finanza dell’adattamento: il governo egiziano ha richiesto di porre il tema della “finanza climatica“, dal momento che per realizzare l’adattamento al cambiamento climatico i Paesi in via di sviluppo devono investire circa 340 miliardi all’anno. Alla COP15 di Copenaghen del 2009, i Paesi più ricchi si erano impegnati a fornire alle nazioni più povere 100 miliardi di dollari all’anno, ma ancora oggi non sono stati recapitati tutti i finanziamenti promessi.
  • Loss and Damage: compensare e pagare per i danni al clima già provocati dai Paesi industrializzati. I Paesi che oggi inquinano di più (come Cina e India), sottolineano come i Paesi più sviluppati debbano prendersi le proprie responsabilità economiche tramite un risarcimento per l’inquinamento che hanno provocato per raggiungere il loro attuale livello di industrializzazione. La Coalizione dei 55 Paesi più vulnerabili del mondo, ha calcolato di aver perso dal 2000 ad oggi almeno 525 miliardi di dollari a causa di eventi estremi. Al momento sia Stati Uniti che Europa si sono opposti all’istituzione di un fondo destinato al risarcimento dei danni.
Quali sono stati i risultati della COP27

I potenti del Pianeta hanno approvato un accordo che istituisce un fondo di compensazione (“loss and damage fund”) per i paesi in via di sviluppo che sono più esposti agli effetti dei cambiamenti climatici.

Infatti sono proprio i paesi meno sviluppati a patire le conseguenze legate alla siccità e alle inondazioni, e la loro agricoltura ne risente notevolmente. Secondo Action Aid, questa parte di mondo si fa carico del 75% dei costi causati dalla crisi climatica, nonostante emetta soltanto il 10% delle emissioni di C02.

La questione di un fondo per i paesi in via di sviluppo aveva scatenato pareri contrari tra i potenti del mondo (in particolare Unione Europea e Stati Uniti), che si sono detti inizialmente contrari sostenendo che gli attuali strumenti di finanziamento fossero sufficienti.

L’UE ha, poi, cambiato parere, ritenendo però necessario includere la Cina tra le nazioni che devono “ripagare” i paesi meno sviluppati. Il caso della Cina è particolare: è il paese che inquina di più in assoluto al mondo, ma rientra tra quelli in via di sviluppo.

Invece, nessun passo avanti sulla riduzione dei combustibili fossili. Infatti, nonostante sia stato ribadito l’impegno di mantenere il riscaldamento globale sotto 1,5 gradi dai livelli pre-industriale (obiettivo già stilato durante la COP26), il documento finale della conferenza non parla della riduzione (o eliminazione) dell’uso dei combustibili fossili.

Potrebbero interessarti anche questi articoli:

L'informazione è di parte! Ci sono giornali progressisti e giornali conservatori. La stessa notizia ti viene raccontata in modo diverso. Se cerchi un sito che ti spieghi le cose con semplicità, e soprattutto con imparzialità, allora questo è il posto giusto per te. Cerchiamo notizie e fatti social del momento e li rimettiamo in circolo, senza giri di parole e senza influenzarti con le nostre opinioni.

FONTEUFFICIALE.it riassume le notizie pubblicate dalle agenzie di stampa e da altri media autorevoli (come Ansa, Agi, AdnKronos, Corriere della Sera, ecc..), quindi non è direttamente responsabile di inesattezze. Se, però, ritieni che un nostro articolo debba essere modificato o eliminato puoi farne richiesta [ scrivendo qui ].

Per ricevere i nostri aggiornamenti e restare informato ti invitiamo a seguirci sul nostro profilo ufficiale di Google News.